25 Feb 2015

WWF: “Ecoreati nel Codice Penale subito”

Scritto da: Redazione

I reati ambientali,  che sono tuttora il  tallone d’Achille del sistema penale italiano, potrebbero divenire formidabili  strumenti di prevenzione e […]

Salva nei preferiti

I reati ambientali,  che sono tuttora il  tallone d’Achille del sistema penale italiano, potrebbero divenire formidabili  strumenti di prevenzione e repressione di inquinamenti, disastri ambientali, scempi di natura e lutti. 

 

Chevron oil hands

 

È quanto sostiene il WWF Italia che chiede che la storica riforma del codice penale per i “delitti ambientali” sia approvata subito dal  Parlamento “senza se e senza ma” e  insieme a 25  Associazioni  che  rappresentano milioni  di italiani, chiede la soppressione del “ravvedimento  operoso” come causa di non punibilità dei delitti ambientali colposi.

Le 25 associazioni firmatarie dell’appello ‘In nome del popolo inquinato’ – promosso da Legambiente e Libera – si sono trovate martedi 24 febbraio in un sit-in davanti al Senato per chiedere “una prova di responsabilità dinanzi al Paese ed approvare senza ulteriori rinvii il Ddl sugli ecoreati, arrivato ieri a Palazzo Madama.

 

“Che siano Governo e Parlamento a fare un ‘ravvedimento operoso’, accelerando i tempi di approvazione  definitiva della legge e cancellando dal testo  il vergognoso emendamento, inserito di recente,  che consentirebbe veri  colpi  di spugna agli inquinatori che si ‘ravvedono’ e , dopo aver causato  danni incalcolabili all’ambiente e alla  salute , non sarebbero più punibili  a seguito  di una semplice dichiarazione di voler  bonificare   le aree che hanno per anni avvelenato”, ha dichiarato Patrizia Fantilli Direttore Ufficio Legale – Legislativo WWF Italia.

 
Con la nuova legge  sui “delitti ambientali”, approvata nel suo testo originario – che prevede  un inasprimento delle pene, l’innalzamento  dei tempi di prescrizione, l’introduzione nel  codice penale dei reati di inquinamento ambientale, disastro ambientale e traffico di materiale radioattivo-  potremmo finalmente  dire “mai più Eternit”.
 

 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Ardea, tutela e divulgazione ambientale nel napoletano e non solo
Ardea, tutela e divulgazione ambientale nel napoletano e non solo

Al via il primo Action Bootcamp Transistor, il futuro della Sicilia dipende da noi
Al via il primo Action Bootcamp Transistor, il futuro della Sicilia dipende da noi

Laura Cocco: “L’olio d’oliva in Sardegna è un fattore identitario, ma bisogna valorizzarlo”
Laura Cocco: “L’olio d’oliva in Sardegna è un fattore identitario, ma bisogna valorizzarlo”

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Come trasformare gli allevamenti in fattorie vegane, l’esperienza svizzera – #917

|

Val Pennavaire in rete: la nuova e inaspettata zuppa di sasso

|

Gaetano, terapista forestale dei Monti Lattari: “La foresta mi ha guarito”

|

Cuscini Bio, la moda etica e quel giocattolo dentro a una fornitura tessile

|

Animal Talk Italia: parlare con gli animali è possibile – Io Faccio Così #402

|

Lezioni ecologiche nelle scuole italiane, fra antropocene ed ecologia profonda

|

Alberi monumentali, in Sicilia sono 311 i tesori vegetali da tutelare

|

Sanità e diritto alla cura: cronache da un’Ogliastra che vuole vivere, non sopravvivere

string(9) "nazionale"