16 Giu 2015

Vietato non copiare: storie virtuose dal Festival della Lentezza

Ascolto, consapevolezza, profondità, memoria, aiuto, realizzazione dei propri sogni, una vita secondo natura. Questo e tanto altro è la lentezza […]

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10462992_866169406772106_8353015139333824085_nAscolto, consapevolezza, profondità, memoria, aiuto, realizzazione dei propri sogni, una vita secondo natura. Questo e tanto altro è la lentezza nelle parole di chi ha preso parte al festival che si è tenuto dal 12 al 14 giugno nella splendida cornice della Reggia di Colorno.

 

Una tre giorni scandita da incontri, presentazioni, interviste e spettacoli per sviluppare una maggiore consapevolezza sul tempo lento e sostenibile come portatore di nuove visioni e prospettive per un cambiamento necessario.

 

L’Italia che Cambia, mediapartner del Festival della Lentezza, è stata presente per tutta la durata dell’iniziativa. Daniel Tarozzi e Andrea Degl’Innocenti hanno moderato molti degli incontri che si sono susseguiti nel corso delle tre giornate.

Ad aprire l’evento organizzato dall’associazione dei Comuni Virtuosi in occasione del suo decimo compleanno è stato il dialogo su beni comuni, cultura e Costituzione con Massimo Bray, ex ministro dei Beni Culturali e direttore dell’Enciclopedia Treccani, e lo storico dell’arte Tomaso Montanari. Partendo dal passato è possibile guardare ad un futuro diverso e sostenibile: “Non è vero che in Italia non si può cambiare nulla. Se uno si impegna può cambiare molte cose”.

 

E per rendere la società un posto migliore in cui vivere bisognerebbe partire dall’educazione delle nuove generazioni, come emerso nel corso dell’incontro “La pedagogia della lentezza” con la psicoterapeuta e pedagogista Paola Cadonici che ha rappresentato un momento di confronto genitori-figli sul tempo, l’educazione ed il futuro.

 

A seguire, Andrea Segrè ha presentato il suo libro “L’oro nel piatto” in un momento di riflessione sullo spreco alimentare. Nell’anno dell’Expo, il fondatore di Last Minute Market ci ricorda che “per nutrire il pianeta, l’unica strada è ridare valore al cibo”.

 

Magica è stata la chiusura della prima giornata del Festival con la poetica esibizione di Vinicio Capossela e dell’orchestra nella Chiesa di S. Liborio dove “..si è potuto realizzare, sia pure in forma di prova, il più suggestivo e riuscito dei concerti annullati” (1).

 

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Vinicio Capossela


 

 

Ricco di appuntamenti è stato il giorno successivo, iniziato con la presentazione del libro fotografico di Gigi Montale dedicato alle gente del Po, cui ha fatto seguito un confronto sulle proposte legislative e le buone pratiche per contrastare il gioco d’azzardo.

 

Sul turismo sostenibile è stato il primo appuntamento pomeridiano con Simone Riccardi (ideatore di Ecobnb e ViaggiVerdi) che, dialogando con il pubblico, ha raccontato di un modo diverso di viaggiare, consapevole e profondo, improntato alla lentezza ed al rispetto.

 

Andrea Degl'Innocenti e Simone Riccardi

Andrea Degl’Innocenti e Simone Riccardi


 

Davvero la tecnologia aiuta a vivere meglio? Di questo si è discusso nel corso dell’incontro con Mario Tozzi, autore di “Tecnobarocco”, un saggio sul senso della tecnologia e sul suo utilizzo.

 

Un viaggio nelle terre di mezzo degli Appennini è stato raccontato da Riccardo Finelli che ha percorso 2.300 km su due ruote dalla Liguria alla Calabria, alla scoperta di una terra isolata e spesso scomoda, ma che al tempo stesso sta sperimentando uno stile di vita più sostenibile e una tenace resistenza alla crisi. All’incontro hanno preso parte Sonia Chellini (Vicepresidente Slow Food) e Valeria Zangrandi (blogger e responsabile della comunicazione per Borghi Autentici d’Italia).

 

Da un viaggio su due ruote ad uno in camper, quello compiuto da Daniel Tarozzi tra il 2012 ed il 2013 alla ricerca di tutte quelle esperienze di vita diversa, di cambiamento, di imprenditoria etica e sostenibile, di politica virtuosa, di riduzione dei consumi, di autoproduzione, di ritorno alla campagna, di riscoperta del senso della vita, di maternità, di condivisione.

 

Un viaggio da cui è nato un documentario, un libro  e, soprattutto, la consapevolezza di quanto il nostro Paese sia migliore rispetto all’immagine che ne abbiamo tutti. Ed è a partire da questo viaggio che ha preso vita e forma il nostro progetto “Italia che Cambia”  che abbiamo presentato al pubblico del festival.

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Dopo, sul palco del cortile della Reggia di Colorno si sono alternate le voci dei sindaci dei Comuni virtuosi che hanno raccontato storie di efficienza‬ e‪ sostenibilità‬ sperimentate con successo in giro per la penisola. Donne e uomini che lavorano nelle istituzioni hanno testimoniato come si può contribuire al miglioramento di un Paese a partire proprio dal cambiamento‬ delle comunità locali.

 

Dalla politica virtuosa ad una riflessione sulla corruzione in Italia e sull’importanza del buon esempio. “Finché non saremo in grado di sconfiggere la corruzione non saremo un paese realmente libero e democratico”: questo il messaggio emerso dall’incontro con Daniele Buttignol (Slow Food Italia), Raphael Rossi (Associazione Signori Rossi – corretti non corrotti) e Danilo Procaccianti (Presa Diretta).

 

La serata di sabato si è conclusa nel giardino ducale con i racconti d’estate di Ascanio Celestini “Fiabe per adulti che volevano essere bambini cattivi”.

 

Ascanio Celestini

Ascanio Celestini


 

Ad aprire l’ultima giornata del Festival della Lentezza un emblematico esempio positivo, quello di Montechiarugolo, comune di diecimila abitanti in provincia di Parma che è riuscito a tagliare la bolletta energetica dell’80%, creando occupazione ed economia locale senza spendere un solo euro.

 

Mettendo in atto politiche virtuose è possibile anche ridurre e gestire in modo sostenibile i rifiuti. Le alternative a discariche e inceneritori esistono: è quanto dimostra, ad esempio, Ponte nelle Alpi (in provincia di Belluno), il comune italiano con il più alto tasso di raccolta differenziata.

 

Eppure, nonostante le buone pratiche portate avanti da molti amministratori locali, è un dato di fatto che il nostro Paese continua a cementificare 50 ettari al giorno di terreni agricoli. Viene dunque da chiedersi: “Il mondo salverà la bellezza?”.

 

Proprio questo il tema affrontato nel corso del dibattito sul consumo di suolo a cui hanno preso parte Daniela Accinasio (Sindaco di Cassinetta di Lugagnano – MI), Mauro Marinari (Sindaco di Rivalta – TO), Carla Rocca (Sindaco di Solza – BG),Isabella Conti (Sindaco di San Lazzaro di Savena – BO), Emanuela Casti (Università di Bergamo), Maurizio Tira (Assessore di Desenzano del Garda – BS) e Paolo Pileri.

 

Paolo Pileri

Paolo Pileri


 

Quest’ultimo, docente del Politecnico di Milano, nel corso del pomeriggio ha presentato “Vento” , un progetto di 679 km di dorsale cicloturistica lungo il fiume Po: un’infrastruttura leggera, sicura e continua che vuole riaprire al pubblico il paesaggio italiano, per visitarlo con il ritmo giusto della bicicletta.

 

E c’è chi ha fatto della bici un mestiere ed uno strumento per cambiare la sua vita. È il caso di Andrea Saccon che – dopo aver lasciato il  lavoro in un’azienda che stava per mettere molti dipendenti in cassa integrazione – ha deciso di costruirsi dal nulla un nuovo lavoro: è nato così il suo progetto La sajetta . Oggi Andrea fa consegne a domicilio in bicicletta, ha più tempo per la sua famiglia ed è più felice.

 

La sua storia, così come quella di molte altre persone che abbiamo incontrato in questi anni, dimostra che la crisi può rappresentare un’occasione per ripensare la propria esistenza, riscoprire il senso della vita e trasformarla in meglio.

 

Andrea Saccon e Daniel Tarozzi

Andrea Saccon e Daniel Tarozzi


 

Qualcuno, poi, la crisi ha deciso di portarla in scena con una narrazione teatrale di impegno civile, comica e drammatica insieme. Nel cortile della Reggia abbiamo così assistito a “Pop Economix Live Show”: uno spettacolo che racconta la crisi globale che ci ha investito in modo semplice, divertente e puntuale.

 

Tra un dibattito e un altro, nel corso del pomeriggio si è svolta la cerimonia di premiazione del “Giornalista virtuoso dell’anno”. Il premio quest’anno è stato assegnato alla redazione della rivista Altreconomia.

 

L’intensa tre giorni a Colorno si è conclusa con il seguitissimo monologo “La finestra sul porcile”, di Marco Travaglio che ha commentato i principali fatti dell’attualità politica.

 

Marco Travaglio

Marco Travaglio


 

Durante il Festival lo staff dell’Italia che Cambia ha raccolto nuove interessanti storie di cambiamento, impegno sociale, esempi di politiche virtuose e proposte innovative per un Paese più sostenibile. Nelle prossime settimane vi proporremo in modo più approfondito queste testimonianze di un’Italia concreta e virtuosa, fatta di realtà che quotidianamente lavorano per un cambiamento sostenibile, reale e dal basso.

 

Con il loro motto, i Comuni Virtuosi ci suggeriscono la chiave di lettura di queste esperienze: “vietato non copiare”.

 

Note
1. La forte di pioggia di venerdì pomeriggio ha reso impossibile e non sicuro per motivi tecnici (attrezzatura bagnata, ecc..) l’allestimento e lo svolgimento del concerto in programma. Visto però il flusso delle persone, che nonostante la comunicazione dell’annullamento, sono arrivate alla Reggia, Vinicio Capossela ha deciso sul momento di omaggiare il pubblico presente con delle prove aperte gratuite intervallate a passaggi di letture del suo ultimo libro.

 

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