20 Lug 2015

38 milioni di euro per i giovani agricoltori dell'Emilia-Romagna

Scritto da: Veronica Tarozzi

Secondo bando del nuovo Programma di Sviluppo Rurale: fondi ai giovani sotto i 40 anni per nuove imprese o per […]

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large_organic-farming-2Secondo bando del nuovo Programma di Sviluppo Rurale: fondi ai giovani sotto i 40 anni per nuove imprese o per l’ammodernamento di quelle già esistenti.

 

Si direbbe che sia proprio un periodo fecondo per i giovani che desiderano intraprendere un’attività agricola in Italia: anche la Regione Emilia Romagna ha infatti appena destinato quasi 38 milioni di euro nell’ambito del nuovo Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020, per favorire l’insediamento di nuovi imprenditori agricoli che al momento della domanda abbiano meno di 40 anni.

Ma i fondi non serviranno solo a sostenere l’insediamento di nuove imprese agricole, bensì anche a sostenere eventuali investimenti di ammodernamento di imprese già esistenti. Nella fattispecie il premio per il primo insediamento aziendale è di 30 mila euro, ma può salire fino a 50 mila euro se l’azienda in questione si trova in una zona svantaggiata. Il contributo per gli investimenti di ammodernamento aziendale invece, può arrivare fino al 50% delle spese ammissibili.

 

“Saranno ammissibili al contributo le spese sostenute per investimenti realizzati sul territorio per: costruzione o ristrutturazione di immobili produttivi; miglioramenti fondiari; macchinari, attrezzature funzionali al processo innovativo aziendale; impianti di lavorazione o trasformazione dei prodotti aziendali; investimenti funzionali alla vendita diretta delle produzioni aziendali; onorari di professionisti e studi di fattibilità per investimenti connessi alle precedenti voci di spesa (entro il limite massimo del 10 % delle stesse); spese per programmi informatici e acquisizione di brevetti o licenze” (Fonte: BolognaToday).

 

Le domande potranno essere presentate dal 15 settembre al 16 novembre prossimi. Ma attenzione: per chi compie 40 anni prima del 15 settembre 2015 o per chi a tale data risulterà insediato da 12 mesi o più, c’è la possibilità di presentare una domanda “semplificata” già dall’11 luglio (u.s.), che andrà poi perfezionata nel periodo di apertura ordinaria del bando. Avranno priorità per la concessione dei premi il possesso di un titolo di studio ad indirizzo agricolo o l’insediamento in zone con vincoli naturali.

 

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“Questo è il secondo bando del nuovo PSR, dopo le indennità compensative che abbiamo previsto per gli imprenditori agricoli che operano in collina e montagna – sottolinea l’Assessore Regionale all’Agricoltura Simona Caselli  – abbiamo deciso di mettere al centro i giovani per sostenere il ricambio generazionale e consapevoli che proprio dalle nuove generazioni passa la possibilità di promuovere l’innovazione. Anche per questo abbiamo scelto di collegare alla misura per il primo insediamento quella per l’ammodernamento aziendale”.

 

Il PSR sembra accompagnato anche da una tendenza negli ultimi anni ad un desiderio di ritorno alla terra, in un’ Italia in cui si è registrato un aumento record del 12% nel 2015 dei giovani occupati in agricoltura, sotto i 35 anni: “è quanto emerso da uno studio presentato a Expo all’Assemblea della Coldiretti, secondo cui si registra nel settore agricolo un incremento record del 6,2% per numero di occupati, dieci volte superiore al valore medio totale dell’intera economia nel primo trimestre 2015”.

 

Nell’articolo di Matteo Marini del 26 maggio scorso avevamo già fatto cenno al nuovo Programma di Sviluppo Rurale ed alle agevolazioni rivolte ai giovani imprenditori agricoli, ma è importante sottolineare la vocazione alla sostenibilità ambientale che questo nuovo PSR intende in parte perseguire.

 

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A noi dell’Italia che Cambia piacciono in particolare due delle priorità evidenziate all’interno del programma: “preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura e alle foreste; incoraggiare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di CO2 e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale”.

 

Se anche voi avete a cuore la sostenibilità a 360 gradi, avete meno di 40 anni e volete investire in un progetto agricolo a basso impatto ambientale, oggi lo potete fare proprio in una regione che da sempre ha investito molto nel settore primario, ottenendo eccellenti risultati: l’Emilia Romagna!

 

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