28 Lug 2016

Io faccio così #130 – Cucina Mancina, una food community per chi mangia differente

Scritto da: Elena Risi

Vegetariani, vegani, allergici, intolleranti o semplicemente curiosi a caccia di nuovi sapori e sperimentazioni. È a tutti loro che si rivolge la food community Cucina Mancina, un portale online nato per parlare di cibo in maniera vera, etica e ironica.

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Bari, Puglia - “If it doesn’t go right, go left”. È questo il motto che ha ispirato le due ideatrici di Cucina Mancina  – Lorenza Dadduzio e Flavia Giordano – per indicare la possibilità di una soluzione alternativa e creativa ai problemi (alimentari) che si possono presentare nella vita di ognuno. Questa food community è dedicata infatti a tutti i cosiddetti “diversamente onnivori”, che per scelta o per necessità, hanno uno stile di vita alimentare che si discosta dalla norma. I mancini della cucina sono vegetariani, vegani, allergici, intolleranti o semplicemente curiosi a caccia di nuovi sapori e sperimentazioni.

Nel portale on-line si trovano ricette, ristoranti, eventi e blog di chef o autori appassionati di cibo. Per diventare membro della comunità digitale basta iscriversi e diventare utente, da quel momento in poi si può decidere di condividere i propri contenuti, magari suggerendo ricette nuove o segnalando i propri ristoranti preferiti.

Cucina Mancina è un progetto made in Puglia che nasce nel 2013, grazie a un finanziamento di un bando per start-up, “Valore Assoluto”, della Camera di Commercio di Bari. A soli sei mesi dal lancio della versione alfa del sito web, Lorenza e Flavia riescono a dare vita alla s.r.l. e ricevono la prima proposta importante: la pubblicazione di un libro per Feltrinelli – “Eat different” – che raccoglie ricette e idee per tutti i mancini dell’alimentazione.

“Nel nostro logo abbiamo inserito una forchetta a forma di “c” rivoltata, come il simbolo del copyleft”, spiega Lorenza Dadduzio, direttrice creativa di Cucina Mancina, “perché per noi proprio la condivisione è alla base di tutto”. Il cibo è un momento sociale insomma, e se per molti non lo è più questa community vuole essere uno spunto per farlo tornare ad essere tale. Soprattutto, il portale vuole essere un luogo d’incontro, in cui superare il dibattito ideologico sulle proprie scelte in cucina e diventare un punto di riferimento per l’inclusione alimentare, per condividere i valori e i piaceri del cibo secondo i propri gusti “mancini”.

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Tutti i contenuti prima di essere pubblicati sono revisionati sia nella forma sia nel contenuto “perché anche la bellezza estetica è importante”, precisa Lorenza. Cucina Mancina non è un’agenzia di comunicazione che produce per soldi qualsiasi tipo di contenuto, ma seleziona accuratamente solo le pubblicazioni qualitativamente ed eticamente condivisibili. Ed è proprio per la garanzia di qualità che l’editoria e i produttori agroalimentari affidano al portale il proprio storytelling.

Oltre ai servizi di consulenza, Cucina Mancina è anche promotrice di corsi e laboratori sul cibo. Diversi progetti sono stati destinati ai bambini per stimolare da subito la cultura della diversità alimentare, facilitando l’avvicinamento ai cibi che di solito i più piccoli sono abituati a scartare. “Spesso i bambini escludono dalla propria alimentazione le verdure o altri tipi di cibo più particolari”, aggiunge Lorenza, “ma se quella stessa verdura l’hanno piantata e vista crescere, abbandonano il pregiudizio e mangiano con entusiasmo”.

Lorenza fa parte di quel numero di persone che, dopo aver vissuto fuori per un periodo, è tornata nella propria terra di origine inventandosi ogni giorno un motivo per restare. “Certo non è facile ma è la cosa più bella del mondo, perché senti che non stai crescendo solo tu ma stai facendo crescere tutta la tua terra. Senza arrenderti”.

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