19 Lug 2016

#viaggiareispirati 22: La storia di tre orti molto particolari

Scritto da: Destinazione Umana

Nella nuova puntata della rubrica curata dalla rete di turismo ecologico, relazionale e ispirazionale di Destinazione Umana, andiamo alla scoperta di alcuni orti con delle caratteristiche davvero particolari, da quello co-gestito da agricoltori e ristoratori all'orto-teatro in cui si coltivano anche arte e cultura.

Salva nei preferiti

In questa puntata di #viaggiareispirati vogliamo raccontarvi la storia di tre orti molto particolari, nati come un piccolo di sogno di altrettante destinazioni umane, che a un certo punto della loro vita hanno deciso di cominciare a praticare giorno dopo giorno, nel loro stile di vita e di alimentazione, la sostenibilità e l’equilibrio con la terra.

orto3

Il primo orto di cui vi parliamo è l’Orto dello Chef, un progetto fortemente voluto da Federica e Andrea, proprietari del Podere San Giuliano, alle porte di Bologna. L’idea di partenza è semplice: cucinare solo prodotti di stagione coltivati secondo i ritmi, i tempi, i modi della natura nell’orto appena fuori casa. Questo porta non solo benefici in termini di gusto e qualità, ma si lega anche alla cultura della stagionalità, della filiera corta e della cura per la terra e i suoi frutti.

 

Ma perché “orto dello chef”? Perché i prodotti orticoli non sono destinati solo all’autoconsumo in agriturismo, ma vengono anche consegnati ai cuochi della zona che ne fanno richiesta e che partecipano attivamente al progetto, facendo sapere a Federica e Andrea a inizio stagione di  cos’hanno bisogno e preparando i prodotti che arrivano freschissimi – non passa più di due ore dalla raccolta alla preparazione – nelle loro cucine.

orto2

Forse ancora più particolare è l’orto di Casa Cappuccini, nell’entroterra calabrese. Qui vivono e lavorano Stefano e Paola, due artisti a tutto tondo che coltivano, oltre a frutta e verdura, un grande sogno: coniugare arte e gastronomia, cultura e agricoltura. Nella cornice di questo affascinante ex convento seicentesco, questo sogno si è trasformato in realtà.

 

Il loro orto non è solo un luogo in cui si coltiva, recuperando il legame con la terra e scoprendo la tradizione gastronomica locale, ma è anche un teatro a cielo aperto in cui si svolgono eventi e performance molto particolari, laboratori didattici, degustazioni, letture e molti altri eventi che mescolano meravigliosamente terra, cibo e cultura.

orto4

Sulle montagne abruzzesi si trova invece una piccolissima comunità che pratica uno stile di vita sostenibile, autosufficiente e solidale. È il Casale il Baronetto, ricavato da un vecchio edificio dell’800 restaurato in modo conservativo. Qui, vengono messi in pratica tutti i principi del vivere ecologico, come riciclaggio, autoproduzione, calcolo della propria impronta, riduzione dei consumi, fitodepurazione.

 

Ma il fiore all’occhiello del casale è l’orto biodinamico che fornisce ottimi prodotti a chilometri, anzi, metri zero. L’obiettivo è quello dell’autosufficienza alimentare e ciò che cresce nell’orto è ciò che si mangia. Inoltre, Casale Baronetto è socio di Civiltà Contadina, partecipa allo scambio di semi ed è custode di semi antichi.

 

Infine, vogliamo raccontarvi anche l’esperienza di Renato, un agricoltore polesano che alcuni anni fa ha lanciato un bellissimo progetto chiamato Ortodidattico – Il profumo della freschezza, finalizzato a diffondere la cultura della cura della terra e della sostenibilità presso i suoi concittadini. L’obiettivo era da un lato far capire che i prodotti dell’orto non sono merci, ma veri e propri beni, dall’altro lato dimostrare che la Natura è in grado di equilibrarsi da sola, senza l’aiuto dell’uomo. Nessun trattamento naturale quindi, solo attenzione a cosa e come piantare: anche l’erbaccia ha la sua utilità!

 

 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Zappa Social, la storia di una comunità che ha trasformato una discarica abusiva in un’oasi verde
Zappa Social, la storia di una comunità che ha trasformato una discarica abusiva in un’oasi verde

L’esperienza culturale dell’Orto Sociale Urbano promette benessere per il corpo e la mente
L’esperienza culturale dell’Orto Sociale Urbano promette benessere per il corpo e la mente

Hortus, l’orto urbano aeroponico che insegna a ridurre il consumo dell’acqua
Hortus, l’orto urbano aeroponico che insegna a ridurre il consumo dell’acqua

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Come trasformare gli allevamenti in fattorie vegane, l’esperienza svizzera – #917

|

Val Pennavaire in rete: la nuova e inaspettata zuppa di sasso

|

Gaetano, terapista forestale dei Monti Lattari: “La foresta mi ha guarito”

|

Cuscini Bio, la moda etica e quel giocattolo dentro a una fornitura tessile

|

Animal Talk Italia: parlare con gli animali è possibile – Io Faccio Così #402

|

Lezioni ecologiche nelle scuole italiane, fra antropocene ed ecologia profonda

|

Alberi monumentali, in Sicilia sono 311 i tesori vegetali da tutelare

|

Sanità e diritto alla cura: cronache da un’Ogliastra che vuole vivere, non sopravvivere

string(9) "nazionale"