30 Ott 2017

Il Piemonte brucia e con esso la nostra indifferenza

Scritto da: Daniel Tarozzi

La Val di Susa e il Piemonte sono in fiamme. "Non sorprendiamoci almeno. Mentre le lacrime dovute al fumo o al dolore rigano i nostri volti non scagliamoci contro il piromane di turno o lo Stato assente". Agiamo adesso. Spegniamo gli incendi e cambiamo la nostra energia.

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Sono giorni che il Piemonte brucia. Giorni che vediamo foto, video o vere fiamme illuminare le notti di questo fine ottobre quasi estivo. Giorni e notti che assistiamo impotenti allo svanire di ettari di terra, boschi, foreste, ecosistemi. Le nubi di fumo raggiungono le città, le fiamme lambiscono i paesi della Val di Susa, i canadair volano impotenti e allora qualcuno si accorge e si lamenta.

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I piromani, borbotta qualcuno. Il fato ingrato esclama qualcun’altro. E invece, purtroppo, la causa è un’altra, la colpa è la nostra. Nostra che per anni abbiamo contribuito inerti e indifferenti al cambiamento climatico. Nostra che ci scaldiamo e combattiamo quando toccano la salute dei nostri figli, ma nulla facciamo per non cancellare il loro futuro. Nostra che vogliamo la casa in inverno a 24 gradi e in estate a 16. Nostra che usiamo l’auto per andare a comprare il latte. Nostra che votiamo i politici in base alle false promesse sul lavoro e nemmeno gli domandiamo cosa intendono fare per clima e ambiente.

 

E ora, dopo decenni in cui si parla di cambiamento climatico, non piove da mesi. Il Piemonte è un’unica distesa di terra secca in cui per fortuna svettano ancora foreste millenarie. Ma se arrivano le fiamme…

 

Non soprendiamoci almeno. Mentre le lacrime dovute al fumo o al dolore rigano i nostri volti non scagliamoci contro il piromane di turno o lo Stato assente. Ricordiamoci di quante volte abbiamo ascoltato con insofferenza chi ci invitava a fare attenzione ai nostri consumi. Pensiamo a quante volte alla prima estate fresca abbiamo esclamato “altro che riscaldamento del pianeta”! Senza nemmeno sapere che il cambiamento climatico prevede sbalzi sempre più forti e non un caldo costante.

 

Luca Mercalli lo ha scritto anni fa. Dobbiamo preparci. Qui non si tratta più di fermare il cambiamento climatico, ma di adattarci al nuovo mondo che abbiamo costruito. Un mondo con siccità e bombe d’acqua, con estati lunghissime o estati assenti. Un mondo diverso ma ancora abitabile se decidiamo ADESSO, una volta per tutte, di fare di questa battaglia la nostra priorità.

 

Vogliamo un futuro per noi, per i nostri figli e per le altre creature che popolano i nostri boschi e le nostre pianure? Allora fermiamo il cambiamento climatico. Informiamoci, cambiamo stile di vita, agiamo, votiamo con coscienza. E, nel frattempo, spegniamo questi incendi.

 

Per sapere cosa puoi fare concretamente vai alla sezione clima delle Visioni 2040. Scopri come puoi cambiare il tuo impatto e cambia gestore di energia elettrica passando ad uno cento per cento rinnovabile!

 

Articolo tratto da Piemonte che Cambia

 

 

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