6 Feb 2018

Una comunità rurale e urbana nel cuore di Napoli

Scritto da: Elena Risi

Prendersi cura della terra costruendo, al contempo, una comunità rurale urbana attraverso attività di formazione e incontro incentrate sull’educazione ecologica e l’esperienza diretta. È questo l’obiettivo dell’associazione Piedi per la Terra che ha sede in un terreno agricolo nel cuore di Napoli.

Salva nei preferiti

All’Antica Vigna di San Martino si accede dal numero 340 di Via Vittorio Emanuele, lasciandosi alle spalle il traffico e i clacson nel centro di Napoli. Sono sette ettari di coltivazione a vite, agrumi e altri alberi da frutto ai piedi della maestosa Certosa di San Martino, un vero e proprio terreno agricolo urbano con vista mozzafiato sul mare e sul Vesuvio. Qui ha sede un’azienda agricola gestita dall’associazione Piedi per la Terra  che oltre a lavorare la terra seguendo i principi dell’agricoltura biodinamica, si dedica alla costruzione e al consolidamento di una comunità rurale urbana attraverso tante attività di formazione e incontro rivolte a tutte le fasce di età, specialmente i bambini.

557902_10151738052327004_977169496_n

“L’educazione ecologica è un’attività che sentiamo molto urgente” spiega Vincenzo Dina, fondatore del progetto “Piedi per la Terra”, parlando dei laboratori per i più piccoli. “Tutte le nostre attività seguono un approccio sistemico all’ecologia con un metodo educativo esperienziale”. Si parte dall’osservazione per passare poi a una seconda fase di approfondimento della conoscenza attraverso la pratica. Dall’alimentazione al compostaggio, dalla catena alimentare all’autoproduzione e all’uso e riuso dei materiali. L’obiettivo è quello di far crescere i bambini in una relazione diretta con la campagna, guidandoli alla comprensione degli equilibri dell’ecosistema e quindi educandoli al rispetto delle regole della natura.

Per rendere più efficace e potente questo percorso, tutta la famiglia ha la possibilità di mettersi in gioco e condividere l’esperienza dell’agricoltura. Per questo sono pensati gli orti urbani che si stagliano su questo terreno, per diffondere le esperienze che legano alla campagna e all’interazione con la natura. “Prendere in custodia un fazzoletto di terra – commenta Vincenzo – coltivare il proprio cibo, riscoprire il sapore e il sapere della terra significa riscoprirsi e ‘coltivare sé stessi’”.

72679_10151738056742004_1092538402_n

Ogni appezzamento è di circa 25mq e viene dato in custodia a una persona o a un nucleo familiare ristretto. La scelta delle coltivazioni e la gestione sono liberi, ma sempre nel rispetto della cultura ecologica. Per chi ha meno tempo c’è anche la possibilità di una co-gestione in orto comune, o a gruppi già costituiti da 4 a 10 persone o a singoli che preferiscono questa modalità.

Anche per i soci adulti non mancano le possibilità di formazione. Proprio in questo periodo l’associazione Piedi per la Terra sta approfondendo il tema dell’agro omeopatia (come curare la campagna secondo i principi dell’omeopatia, escludendo quindi qualunque tipo di sostanza chimica) ed è previsto a partire da marzo un corso di formazione tenuto da Radko Tichavsky, uno dei massimi esperti in questo settore.

Numerosissimi gli appuntamenti durante l’anno con visite guidate immersi nel verde, percorsi interattivi e incontri dedicati alla vita rurale, la comprensione delle attività agricole e le tecniche tradizionali di produzione. Feste di Primavera, campus estivi e vendemmia sono solo alcuni degli appuntamenti che cadenzano la vita in questo polmone verde nel cuore di Napoli.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Le donne calabresi al centro del progetto Ponti di CCO
Le donne calabresi al centro del progetto Ponti di CCO

Il Giardino Liberato di Materdei, un luogo di crescita e aggregazione per il quartiere
Il Giardino Liberato di Materdei, un luogo di crescita e aggregazione per il quartiere

Cittadinanza attiva per non dimenticare: 180 giovani sardi al lavoro contro l’indifferenza
Cittadinanza attiva per non dimenticare: 180 giovani sardi al lavoro contro l’indifferenza

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

C’è speranza per Assange? Cosa dice la sentenza e cosa succede adesso – #893

|

Santa Maria La Palma, quando nel vino batte un cuore sardo – Io Faccio Così #401

|

Zappa Social, la storia di una comunità che ha trasformato una discarica abusiva in un’oasi verde

|

Salute e autosufficienza, i corsi all’insegna della consapevolezza e dell’equilibrio

|

Giornata nazionale delle disabilità intellettive: ecco perché è urgente parlarne

|

A Caltanissetta la ciclofficina sociale che promuove mobilità lenta e cicloturismo responsabile

|

Mourning circle, il cerchio delle lacrime: fare uscire il dolore può guarire

|

Chiusa Grande e i vini biologici concepiti con “vinosophia”

string(9) "nazionale"