4 Giu 2018

Arriva in Italia la Scuola di Sviluppo Transpersonale

Scritto da: Daniela Bartolini

Fondata nel 2004 in Spagna, la Scuola di Sviluppo Transpersonale arriva ad ottobre in Italia. Abbiamo intervistato il fondatore Jose Maria Doria per comprendere che cosa è lo sviluppo transpersonale, gli sviluppi della scuola italiana e come l’autoconsapevolezza possa incidere nella realizzazione di un mondo migliore.

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Un centro di formazione residenziale e a distanza che offre percorsi di crescita personale e professionale fornendo risorse per facilitare l’autocoscienza e l’equilibrio interiore e strumenti pratici per l’accompagnamento di altre persone nel processo di manifestazione dell’identità essenziale e profonda dell’essere umano.

Siamo a Kayzen, nella sede centrale della Scuola di Sviluppo Transpersonale in Spagna, sulle colline non lontane da Madrid. È da queste terre che nel 2004 ha preso il via questa scuola – “una via di crescita per coltivare nella vita quotidiana l’autoconsapevolezza, la piena presenza e la compassione” – oggi presente anche in Portogallo, Messico, Colombia, Cile, formando più di 14.000 persone di tutto il mondo come facilitatori esperti della crescita personale e dello sviluppo transpersonale.

Kayzen è uno spazio sobrio, luminoso, in cui si percepisce la cura e l’attenzione nel renderlo un luogo che permetta di facilitare il lavoro interiore di chi accoglie. “La ricerca di semplicità è uno stile caratteristico della nostra scuola e sostiene il processo di comprensione e crescita che qui facilitiamo”, ci dice Jose Maria Doria che definisce Kayzen un monastero del XXI secolo, anche facendo riferimento alla dimensione transpersonale dell’essere umano come un’esperienza interiore universale che va oltre ogni credenza, dogma, religione o ideologia. Qui le persone arrivano nei fine settimana o per periodi più lunghi per le diverse formazioni che la scuola offre.

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Lo sviluppo transpersonale
Ma che cosa è lo sviluppo transpersonale? “Il termine transpersonale – ci spiega Josè – è un termine non molto popolare, ma la parola in sé trans(attraversamento)-personale indica ‘attraverso’ il personale, attraverso il pensiero, attraverso questo io, questo ego, verso una dimensione che si raggiunge quando la persona prova una sorta di meta-bisogno, una necessità ultima che riguarda il senso della nostra vita e la comprensione che la nostra interiorità ha molta importanza in quanto quell’essenza è il motore di molti elementi periferici della nostra mente, della nostra personalità e soprattutto la causa di molte cose che avvengono nel cosiddetto spazio esterno, lì fuori.

La dimensione transpersonale non nega la dimensione personale: l’integra, l’include e la trascende. In realtà la persona è quella maschera che come esseri umani tutti abbiamo. La dimensione transpersonale è l’essenza, l’essenza che non cambia, qualcosa di molto profondo nell’essere umano, di carattere transreligioso che – pur rispettando le credenze, le religioni e le culture – va oltre, verso una spiritualità che ha più a che fare col silenzio, l’essenza, la profondità dell’essere umano, ed è universale. Scoprirlo dà senso alla nostra vita ed inonda la nostra esistenza di coscienza. Quella coscienza che è la grande guaritrice di tutto quello che l’essere umano manifesta come disagio in questi tempi”.

La Facilitazione dello Sviluppo Transpersonale è quindi centrata sull’accompagnamento di persone e gruppi nel processo di crescita personale e di progressiva espansione della coscienza. Si tratta di un percorso facilitato per la trasformazione personale che consente alle persone di portare luce, ampiezza e profondità alla propria esistenza, riscoprendo il suo significato e senso profondo.

Ad ottobre la formazione per facilitatori arriverà anche in Italia, con i primi percorsi di formazione in Facilitazione dello Sviluppo Transpersonale e Mindfulness offrendo la stessa modalità che propone negli altri paesi: formazione a distanza con incontri residenziali e l’accompagnamento personalizzato da tutor accanto a incontri di pratica, seminari e ritiri “che si realizzeranno nella provincia di Arezzo nel suggestivo contesto del Casentino, un territorio storicamente adatto per la contemplazione e l’introspezione”.

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I percorsi di formazione

“I nostri percorsi di formazione, oltre a fornire contenuti e strumenti pratici, promuovono lo sviluppo dell’autoconsapevolezza, il benessere integrale e l’auto-miglioramento. Siamo una scuola e pertanto offriamo diversi percorsi formativi e grazie a questa formazione l’essere umano si espande ed acquisisce una maggiore consapevolezza, oltre a ricevere la formazione tecnica per accompagnare e facilitare lo sviluppo transpersonale nel settore privato, nelle aziende e in altri contesti.

La nostra scuola, nel suo progetto globale, offre alcuni percorsi formativi che sono dei pilastri, formazioni integrali di 1, 2 o 3 anni che includono pratica e supervisioni, certificate dall’università, che sono essenzialmente la facilitazione dello sviluppo transpersonale, per accompagnare le persone nel cammino di autoconoscenza e scoperta della propria mente, eredità sistemica e tanti aspetti che ostacolano il nostro naturale fluire”.

“Accanto alla Facilitazione dello Sviluppo Transpersonale – prosegue Josè – abbiamo la formazione in mindfulness, che è un percorso bellissimo. Oggi nel mondo la mindfulness è presente in tutte le aree: educazione, salute, sport. In poche parole la mindfulness è un fenomeno sociologico straordinario e con umiltà mi permetto di dire che siamo una realtà pioneristica e una delle realtà più solide per quello che riguarda la trasmissione della mindfulness in una maniera profonda, attraverso la quale le persone imparano ad auto-osservarsi, a meditare e a portare attenzione alla vita quotidiana.

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Il terzo pilastro delle formazioni integrali della scuola è la formazione in Educazione Transpersonale, in quanto il mondo dell’insegnamento e dei bambini ci interessa molto perché è il mondo di domani.

Da queste tre formazioni integrali nasce una costellazione di percorsi formativi più brevi (ad esempio sui temi dell’alimentazione, del lutto o delle dipendenze) in modo tale che le persone che hanno fatto le formazioni integrali possano accedere ad altre aree della vita, dove la dimensione transpersonale, la coscienza e la consapevolezza trovano il loro posto.

Ad esempio, nel mondo dell’alimentazione consapevole, parliamo non soltanto di cosa mangio e cosa non mangio, ma “da dove” mangio, come sento quello che mangio, che livello di presenza ed attenzione metto in ciò che mangio. Consideriamo tutti gli aspetti interiori e sottili che ogni area della vita può avere se recuperiamo l’aspetto transpersonale oltre la dimensione personale e quotidiana, che in generale viviamo con un certo automatismo”.

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Dall’autoconsapevolezza alla realizzazione di un mondo migliore

Il desiderio che muove tutto questo è quello “di diventare un’umanità più consapevole e più compassionevole e lasciare ai nostri figlio un luogo che sia una società o un mondo da vivere come dono. Pensiamo che il lavoro che abbiamo fatto noi di sviluppo, ordine e crescita sia una buona base perché loro possano andare molto più lontano. Sappiamo che l’essere umano ha un potenziale incredibile e che la società complessa che oggi abbiamo è difficile da abitare.

Il lavoro inizia dal personale, da ognuno di noi, dall’essere il cambiamento che desideriamo veder fuori. Questo cambiamento silenzioso, dal singolo alla comunità umana, in realtà è una rivoluzione della coscienza, è il contributo che possiamo dare perché un giorno questa massa critica di persone più sveglie e più consapevoli abbia più alternative per scegliere la miglior versione di se stessi in modo da contribuire a creare una società più compassionevole, consapevole e felice”.

La scuola si presenterà ufficialmente il 7 giugno alle ore 21 presso la Villa La Mausolea a Soci in provincia di Arezzo con la conferenza gratuita di José María Doria “L’avventura dell’autocoscienza” mentre il 9 giugno, dalle 14, si terrà una giornata di meditazione e mindfulness.

La Scuola di Sviluppo Transpersonale EDTe è tra gli sponsor del nostro progetto Toscana che Cambia 

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