21 Nov 2018

“La mia pensione? La dedico agli animali feriti”

Scritto da: Sara Capurso

Va in pensione e salva 450 vite. Dopo aver lavorato intensamente come direttore delle dogane svizzere, Giancarlo Galli ha deciso di dedicare il suo tempo alla cura degli animali feriti e maltrattati fondando un posto speciale immerso nei boschi della provincia di Varese: il Rifugio Animali Felici.

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Varese - Il Rifugio Animali Felici è un luogo di pace e di speranza dove gli animali feriti o maltrattati trovano accoglienza, cure, amicizia e amore. A tutti loro viene dato un nome e viene fatta la promessa che mai più dovranno temere l’uomo.

 

Il rifugio si trova a Brissago Valtravaglia, in provincia di Varese, ed è immerso nei boschi. Quando si imbocca il vialetto un cartello chiede di rallentare e piano piano si entra in un luogo davvero magico. Avvicinandosi si viene accolti calorosamente da qualche ospite del rifugio (un gatto, un cane, a volte qualche gallina) e questo benvenuto ha un valore enorme: sapendo da quali realtà arrivano, è bellissimo sapere che quegli animali di te si fidano. Quasi tutti gli ospiti del rifugio, infatti, sono stati in passato vittime della crudeltà o dell’ignoranza dell’uomo.

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Subito dopo questi nuovi amici speciali, a darmi il benvenuto è Giancarlo Galli, il fondatore del rifugio, un simpatico signore che dal 2002 dedica la sua vita ad aiutare gli animali in difficoltà. Mentre mi accompagna per il rifugio, ci vengono incontro tutti gli altri animali, anche quelli che solitamente non abbiamo modo di conoscere e apprezzare perché siamo stati educati a tenerli lontani dal nostro immaginario di “animali da compagnia”: maiali, pecore, tacchini e molti altri. Sono tutti curiosi, allegri e vengono a darmi il benvenuto o a chiedere una carezza, soprattutto i maiali.  Avvicinarmi a loro e guardarli negli occhi è un’esperienza indescrivibile, lo sapete che hanno degli occhi bellissimi? Soprattutto non hanno per niente un cattivo odore e non sono aggressivi, tutt’altro.

 

Il giro continua e Giancarlo, mostrandomi tutto con orgoglio, mi racconta come è nato il progetto: si commuove ancora e io faccio una gran fatica a cacciare indietro le lacrime. Mi dice che la prima creatura salvata è stata una vitellina. Circa 18 anni fa, da un po’ di tempo in pensione, stava facendo una passeggiata e ha sentito un lamento talmente forte che era impossibile ignorarlo. Ha deciso dunque di seguire quel richiamo straziante trovando così in una gabbia lei, piccola, impaurita e affamata. Senza pensarci due volte ha forzato la gabbia, preso in braccio quella povera anima e l’ha caricata sulla sua auto, salvandola da un destino atroce.

 

Il giorno dopo Giancarlo è andato a comunicare il suo furto al proprietario sottolineando non solo che non era pentito di averlo fatto ma che non avrebbe restituito l’animale per nulla al mondo. Da quel momento ha avvertito dentro di lui l’urgenza di salvare altri animali in difficoltà ed è così che è nato il progetto del rifugio.

 

La vitellina è cresciuta ed è rimasta con lui moltissimi anni, ha vissuto una vita degna e felice e Giancarlo conserva la sua foto in cima a tutte le altre in una stanza riscaldata del rifugio, dove dormono tantissimi gatti, sopra soffici coperte, cuccette e divani. Da allora è passato molto tempo e in tutti questi anni Giancarlo ha aiutato e salvato tantissimi animali, si è scontrato con persone senza scrupoli ma ha anche incontrato persone che hanno creduto al suo progetto e lo hanno aiutato ad andare avanti.

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Oggi Giancarlo dedica ogni momento del giorno e della notte agli animali, soprattutto la notte perché è lui che la forestale chiama ogni volta che trova un animale in difficoltà, soprattutto animali selvatici spesso investiti sulle strade in piena notte. Ogni volta, con una forza fisica e mentale davvero ammirabile, l’uomo prende il suo furgoncino e va ad incontrare l’ennesima creatura sofferente, la porta al rifugio, prestando le prime cure e quasi sempre vegliando su di lei tutta la notte fino all’arrivo dei suoi collaboratori e del veterinario.

 

Sono stata per un po’ di tempo al rifugio e mi sono così resa conto del grande lavoro che Giancarlo ed i volontari svolgono ogni giorno per curare i 450 animali di varie specie che si trovano in questo posto.

 

Il momento che Giancarlo preferisce è la sera, quando tutti vanno via, perché può rimanere da solo con i suoi animali, parlarci e godere della loro compagnia e della pace che si respira. Si siede su una poltrona, gli animali gli si avvicinano e si mettono a dormire vicino a lui, sentono che sono al sicuro e lui a sua volta si sente così con loro. I suoni intorno si calmano e c’è una pace indescrivibile, soprattutto è meraviglioso vedere come gli animali stiano in armonia tra loro, pur essendo di specie diverse e ognuno con tristi storie alle spalle.

 

Spesso, durante queste serate Giancarlo mi guardava e mi diceva: “Esiste qualcosa di più bello di questo al mondo?” Io mi limitavo a sorridere perché sembrava che anche un minimo sussurro avrebbe spezzato quella magia.

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Il Rifugio Animali Felici è tutto questo e molto di più, è un luogo dove gli animali trovano finalmente la pace. Alcuni possono vivere molto a lungo e sentirsi finalmente liberi, altri sopravvivono per poco tempo ma in quegli ultimi giorni di vita non vengono mai lasciati soli. Spesso infatti molti animali non ce la fanno perché arrivano al rifugio in condizioni troppo disperate. Anche se scomodo e brutale, penso che le persone dovrebbero vedere tutto questo per acquisire realmente consapevolezza su temi come la caccia, gli allevamenti intensivi, la vivisezione e gli abbandoni.

 

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