2 Apr 2019

Vaccini, le questioni aperte #2 – Il rapporto tra scienza, politica e informazione

Scritto da: Annalisa Jannone

Chi controlla la composizione dei vaccini? In che modo i mezzi di informazione comunicano la scienza? E qual è la posizione dei medici all'interno dei dibattito vaccinale in corso? Continua il nostro approfondimento sul complesso tema della vaccinazioni, nel tentativo di fare chiarezza su alcune importanti questioni ancora aperte.

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Affrontare le questioni aperte in tema vaccinale coinvolge ambiti diversi tra loro e molto più grandi di ognuno di noi. Un possibile approccio alla complessità può essere la lettura delle relazioni e delle dinamiche che delineano una situazione. Così la titubanza vaccinale deve poter essere ascoltata, compresa e integrata nel processo democratico così come le diverse opinioni, anche tra gli esperti, devono potersi confrontare. In democrazia i dubbi e le preoccupazioni sono sempre leciti, anzi contribuiscono al continuo miglioramento delle possibili azioni da intraprendere, se accolti in una dialettica proficua.

 

Una delle questioni aperte è sicuramente il controllo della purezza dei vaccini poiché non c’è trasparenza sui certificati per l’immissione in commercio da parte delle aziende produttrici. Alcuni stati, tra cui la Cina, hanno chiesto le pubblicazioni dei certificati di validità dalle aziende produttrici dopo i numerosi scandali di vaccini scaduti, contaminati o inefficaci (23).

 

Negli USA Robert F. Kennedy, Jr. ha ufficialmente vinto la causa contro l’HHS (Health and Human Services – Dipartimento della Salute e Servizi Umani) per la violazione del mandato per la sicurezza dei vaccini pediatrici del NCVIA (National Childhood Vaccine Injury Act) del 1986. Quando il Congresso diede l’immunità economica all’industria farmaceutica che così non avrebbe dovuto risarcire per danni o difetti dei vaccini, in cambio le aziende produttrici si impegnarono a presentare ogni 2 anni i test di sicurezza e sorveglianza delle reazioni avverse all’HHS che avrebbe dovuto controllarle. Non solo questi test non vennero mai eseguiti ma l’HHS non li richiese mai (11).

 

Sembra che in Italia le aziende produttrici di vaccini abbiano stipulato accordi per cui non sono ritenuti responsabili in nessun caso: chi paga per eventuali difetti o danni è lo Stato che li compra. Ma come li controlla?

 

Il presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi, dott. Vincenzo D’Anna ha chiesto ufficialmente la pubblicazione dei certificati per l’immissione in commercio.

 

Anche lo studio Signum della Commissione Parlamentare sull’aumento di patologie e decessi dei militari in missione all’estero fece emergere la necessità di un controllo dei componenti dei vaccini, oltre alla necessità di attuare vaccinazioni personalizzate e non sommarie che si rilevò potessero aumentare il rischio di patologie gravi. A questa indagine parlamentare partecipò come consulente, insieme all’attuale ministra Grillo, la dottoressa Bolgan, biologa poi incaricatadall’associazione Corvelva di continuare quelle indagini.

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VACCINEGATE, LE ANALISI SUI VACCINI
Così in Italia, caso forse unico al mondo, il Corvelva, un’associazione di genitori, ha raccolto fondi per far analizzare alcuni campioni dei vaccini in commercio al posto delle autorità statali che avrebbero dovuto proseguire l’indagine.

 

La dottoressa Bolgan ha illustrato i risultati preliminari in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, al convegno sulla sicurezza vaccinale dell’Ordine dei Biologi (22) e in una interessante intervista insieme a Ivan Catalano, vicepresidente della Commissione Parlamentare Signum. Sono solo risultati preliminari a cui devono seguire le validazioni o confutazioni da laboratori certificati per questo tipo di analisi. Spiega la biologa di Harvard, “tali tecnologie di indagine sono usate per analizzare contaminazioni chimiche, proteiche e genetiche dall’FDA (principale istituzione americana su cibo e farmaci) e nei controlli forensi”.

 

Le analisi rivelerebbero un forte grado di contaminazione tossica e scarsa qualità di produzione. Alcune colture cellulari provengono da linee cellulari vecchissime degli anni ‘60, con contaminanti tossici in quantità non residuali ma veri e propri componenti del prodotto, residui di lavorazione e sostanze con attività prioniche quindi pericolose, poi parti di vermi, erbicidi, altri antibiotici, antiepilettici, “viagra”, diuretici, antimalarico, altri retrovirus, cellule cancerogene. In più alcuni dei principi attivi (antigeni) sarebbero presenti in quantità residuali o proprio non presenti al contrario di virus avventizi (che non dovrebbero esserci) che a volte risultano presenti in quantità maggiori degli antigeni richiesti.

 

Continua la Bolgan: “Le agenzie regolatorie evolvono con le conoscenze tecnologiche di ultima generazione ma queste non sono ancora acquisite e validate nei laboratori accreditati per il rilascio dei lotti da mettere in commercio. Quindi l’indagine del Corvelva, detta Vaccinegate, descrive un sistema di produzione e l’uso di materie prime di bassa qualità con una forte contaminazione di sostanze tossiche”.

 

Queste analisi hanno suscitato molte polemiche, proprio per le tecniche usate e perché non eseguite da laboratori accreditati per questo tipo di analisi. Purtroppo, per ora, nessuno ha confutato i risultati. I lotti analizzati nell’indagine, tuttavia, sono ancora in circolazione. Mentre si attendono le conferme è partito un esposto alla Procura della Repubblica (1).

 

Inoltre sono già in corso altre indagini, alcune divenute penali nel corso del 2017, sulla presenza non dichiarata di materiale in micro o nano misura che potrebbe scatenare infiammazioni pericolose e altre alterazioni in diversi tessuti dell’organismo (2). Le nano e micro-particelle, già dichiarate dall’OMS come certamente cancerogene, iniziano ad essere studiate dalla nanotossicologia che sembra evidenziarne la pericolosità per l’impossibilità di essere espulse dall’organismo, se iniettate sotto cute, e l’alta mobilità nei diversi distretti del corpo (27, 28, 24).

 

Viene da chiedersi: perché le istituzioni e gli organi di informazione hanno ignorato o contestato queste indagini invece di confutarle con prove di laboratorio accreditate? È lecito chiedere di poter utilizzare questo strumento di prevenzione primaria, di indubbio successo, ma nella continua ricerca della riduzione dei rischi?

 

Anche i deputati europei hanno affrontato la questione della titubanza vaccinale in un documento pubblicato sul British Medical Journal dal titolo “Le dichiarazioni di sicurezza non reggono al controllo”(5,7). Poter esprimere i propri dubbi è alla base di qualsiasi organizzazione democratica.

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IL RUOLO DELL’INFORMAZIONE: COMUNICARE LA SCIENZA

Ma come avviene l’informazione, fondamentale organo democratico, su tali argomenti che stanno creando evidenti problemi alla popolazione? E perché giornali e TV parlano di vaccini, epidemie e comportamenti irrazionali e anti-scientifici ma alcune notizie sono così censurate o banalizzate? Questo introduce un altro tassello nel complesso rapporto tra scienza, istituzioni e società. Comunicare la scienza è difficile, farlo in un contesto violento e urlato lo è a maggior ragione. Affronta la questione anche il dott. Peter Doshi, editorialista del BMJ chiedendo più verità e rispetto per i pazienti (26).

 

La Scientific American ha svolto un’indagine su come l’FDA manipola e vincola l’informazione a proprio piacimento, allontanando di fatto la narrazione mediatica dalla realtà dei fatti, al di là delle possibili personali interpretazioni (18). Il campo di battaglia è la gestione della percezione del rischio da parte di TV e giornali.

 

Chi si occupa di comunicazione scientifica si chiede quale sia la strategia migliore per comunicare la scienza. Molti accademici parlano dei Bias cognitivi: pregiudizi e predisposizione ad errori, del nostro sistema percettivo e cognitivo, che attiviamo per districarci nella complessità del mondo. Questo ci porta a selezionare le notizie, e a credervi, sulla base delle nostre convinzioni preesistenti e non su un esame più obiettivo dei dati. Ne siamo tutti vittima ma ognuno sembra che parli di quelli degli altri non fornendo strumenti per riuscire a superare i propri bias; quindi quale utilità? (13, 14)

 

Spesso sembra che l’intento sia solo quello di capire quale sia il modo migliore per convincere chi è indeciso o ritarda nel vaccinare i propri figli: usare l’arma della paura sulle potenziali malattie a cui va incontro chi non si vaccina oppure instaurare rapporti dialoganti con i genitori per creare un contesto di fiducia? Usare la censura di chi pone dubbi e chiede vaccinazioni ad personam oppure usare uno stile più profilato per il target a cui ci si vuole rivolgere?

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UNO SCONTRO TRA VISIONI
La comunicazione della scienza si occupa prevalentemente di opportunità di convincimento. Dei fatti – come i risultati dello studio Signum, dei danneggiati da vaccino riconosciuti e risarciti dallo stato (12, 19, 20, 21), della richiesta da parte dei ricercatori di ulteriori indagini sulle vaccinazioni multiple – non c’è quasi traccia nella comunicazione della scienza accademica e mainstream. Anzi c’è chi sente il bisogno sempre più forte di delineare chi promuove la verità scientifica e chi invece no. Tutto si riduce ad una polarizzazione tra buoni e cattivi mentre i dubbi sono da screditare. Questo atteggiamento viene da lontano, il tema vaccini ha solo scoperchiato una situazione preesistente. In ogni settore legato alla salute e alla medicina lo scontro di visioni, approcci e gestione del potere corporativo caratterizza il panorama come uno dei più frastagliati e disomogenei.

 

Un interessante suggerimento dello storico Pietro Ratto prova a superare questo scontro tra fazioni arroccate ognuna sulle proprie convinzioni. Egli pone l’accento sulle diverse interpretazioni dei fatti su cui ognuno basa le proprie idee e a cui non deve essere costretto a rinunciare. Solo l’essere disposti ad aprirsi al confronto per poter ragionare sulle prove può far guadagnare un reale dialogo. Egli analizza il bisogno di certezze di ognuno come base fondamentale su cui costruire man mano le proprie idee ma non per dare risposte bensì per fare domande. Altrimenti si diventa sempre più fragili e sempre meno disposti ad esporsi al rischio di essere smentiti arrivando alla chiusura: chi sente di avere certezze è più portato a disprezzare quelle degli altri.

 

Ma la valutazione del rischio/beneficio, basato anche sulle evidenze scientifiche, deve essere un percorso aperto alle diverse istanze in quanto ognuno è portatore di interessi, se no facilmente si ricorre alla delega. Le istituzioni sanitarie diventano quindi un’entità genitoriale cui affidarsi e non un organismo politico da costruire insieme. Affidarsi alla consuetudine di ciò che già sappiamo rischia di farci perdere la possibilità di una crescita individuale e collettiva oltre che condannarci ad una guerra perpetua (25, 26).

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E I MEDICI?
Diversi sono state le dichiarazioni e i documenti pubblicati. L’organo ufficiale, federazione di tutti gli ordini provinciali dei medici, la FENOMCEO ha pubblicato una review dal tono rassicuratorio per contribuire a frenare il calo delle coperture vaccinali verificatesi negli ultimi anni. Purtroppo però leggiamo anche delle imbarazzanti scorrettezze: “I vaccini sono sicuri perché prodotti secondo la più rigorosa metodologia, attraverso studi clinici sperimentali controllati e randomizzati, attuati spesso in doppio cieco versus placebo e sottoposti al controllo incrociato di esperti”(8). Ciò non risulta corretto in quanto per definizione essendo somministrati su popolazione sana non possono essere stati testati contro controlli o placebo e in doppio cieco (i requisiti della medicina basata sulle prove EBM). Neanche il documento suggella l’affermazione con questo tipo di dati.

 

Un interessante documento congiunto di diverse società e federazioni di medici tra le più influenti e autorevoli (SIF, SITL, SIP, FIMMG, FIMP) esamina l’importanza della prassi vaccinale globale, e non locale, e promuove un approccio alla vaccinazione “per tutta la vita” (life course) come elemento chiave per un invecchiamento in salute (16).

 

Nel documento si dichiara la volontà di superare il paternalismo sanitario cioè l’uso di interventi attraverso i quali l’Autorità interferisce con la libertà dei singoli al fine di meglio perseguire il loro interesse. Viene proposto, invece, il paternalismo libertario, cioè il nudge. Il nudging, che origina dal neuromarketing e dalle scienze comportamentali, propone spinte e incentivi per un condizionamento subdolo ma a fin di bene. Esso non prevede obblighi o penali ma il rispetto delle libertà individuali: una spinta verso un comportamento sano. Non risulta chiaro come questo strumento auspicato nel documento possa coesistere con le rispettive dichiarazioni favorevoli all’obbligo, alle imposizioni e alle pene.

 

Altre associazioni di medici si sono impegnati nella revisione di studi scientifici e hanno pubblicato documenti e review analizzando i singoli vaccini; ecco quello della Rete Sostenibilità e Salute (4) e quello della SIPNEI (3). Ma altri professionisti e docenti universitari hanno prodotto raccolte di letteratura come quella del professor Bellavite dell’Università di Verona (17).

 

E qui (9) la famosa lettera di più di 150 medici che nel 2015 sollevarono dubbi sulla vaccinazione indiscriminata di massa che mise in luce come le vaccinazioni, pur essendo uno strumento in generale valido, determinassero una fragilità del sistema immunitario rispetto a chi non le faceva o ne faceva un numero minore con molte evidenze scientifiche segnalate. Questo per poter meglio discriminare tra le diverse opportunità vaccinali e i diversi individui candidati a riceverli. Molti di questi medici iniziarono a subire procedimenti di radiazione dall’Ordine dei Medici due anni dopo, a ridosso dell’approvazione della legge Lorenzin.

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Tra i medici esistono visioni e approcci anche opposti su quasi tutto, così come la letteratura scientifica è soggetta a continue correzioni come abbiamo visto nella prima parte dell’articolo. Le discussioni sui vaccini stanno facendo solo venire fuori ciò che già da tempo caratterizzava la difficile ma necessaria coesistenza di diverse interpretazioni, opinioni e pratiche mediche professionali.

 

Dopo le numerose radiazioni di dottori e dottoresse colpevoli di aver posto dubbi sulle vaccinazioni a tappeto, senza alcuna denuncia o errore a carico, e spesso con i figli vaccinati, il clima è cambiato. Ora si ha paura a parlare, perché il rischio è quello di non poter più lavorare se radiati dall’Ordine dei Medici.  Questa è forse la cosa che più delinea lo stato di incapacità al confronto, l’uso della censura e la diffusione dell’autocensura. Chi si sente al sicuro essendo stata zittita una parte dei medici?

 

L’autoritarismo, anche in nome della scienza, ha molte forme e rivela la perdita di autorevolezza di un intero sistema.

La preoccupazione ed il dubbio sono sempre leciti in quanto attivano i processi democratici utili ad una società moderna. Poterli esprimere serve a mantenere solida una delle più grandi conquiste nel campo dei diritti umani: il consenso informato, non cancellato dall’obbligo vaccinale. Esso gioca un ruolo strategico anche come strumento per il progresso e l’efficacia della medicina.  La pratica vaccinale è considerata utile dalla stragrande maggioranza dei medici e dei cittadini ma deve poter essere attuata nel miglior modo possibile quindi nella continua ricerca di una maggiore efficacia e sicurezza. Serve più cautela e temperanza nei toni, maggior impegno nell’acquisire nuovi strumenti di dialogo e più trasparenza.

 

Fonti
1 https://drive.google.com/file/d/1w_Vb61WViASp_X9VqOasOatBcsGEhygd/view
2 https://www.informazionelibera.org/cronaca-sanitaria/vaccini-contaminati-e-boom-mediatico-e-ci-sono-indagini-penali-in-corso.html
3 https://sipnei.it/news-scientifiche/la-posizione-della-sipnei-sulla-legge-sui-vaccini-sul-dibattito-ancora-corso/
4 https://www.sostenibilitaesalute.org/vaccini-una-discussione-oltre-le-ideologie-la-posizione-della-rete-sostenibilita-e-salute/
5 https://www.bmj.com/content/360/bmj.k1378/rr-0
6 https://www.youtube.com/watch?v=PVrPQaX913E
7 https://www.bmj.com/content/360/bmj.k1378.full
8 https://portale.fnomceo.it/wp-content/uploads/import/201801/156001_documento_sui_vaccini_fnomceo_8_luglio_2016-1.pdf
9 http://www.informasalus.it/it/articoli/vaccinazioni_lettera_presidente_sanita.php
10 https://www.youtube.com/watch?v=V3h_G6BN9PM
11 http://www.onb.it/2018/12/02/la-vittoria-di-kennedy-contro-lhhs/
12 http://www.condav.it/document/Homepage/Lettera%20aperta%20Ministro%20Grillo%2009.09.18.pdf
13 https://www.wired.it/scienza/medicina/2019/01/15/comunicazione-scienza-burioni/?fbclid=IwAR3E8A1K5rYKE8jJWxcJTqFrqnaTjkk2UfHt-g4tG-XS4YpZ_wTsnQEf5yo
14 https://www.wired.it/scienza/medicina/2019/01/14/critici-burioni-comunicazione-scientifica/?refresh_ce=
15 https://www.corvelva.it/it/
16  https://www.fimp.pro/images/vaccini.pdf
17 https://www.researchgate.net/profile/Paolo_Bellavite/publication/317505452_SCIENZA_E_VACCINAZIONI_Plausibilita_evidenze_deontologia/links/596e3521aca272d552fe34a1/SCIENZA-E-VACCINAZIONI-Plausibilita-evidenze-deontologia.pdf
18 https://www.scientificamerican.com/article/how-the-fda-manipulates-the-media/
19 http://www.onb.it/2019/02/28/danni-da-vaccino-tar-intima-ministero-a-risarcire-mezzo-milione-di-euro/
20 http://www.diritto24.ilsole24ore.com/art/dirittoCivile/responsabilita/2017-10-16/vaccinazioni-obbligatorie-e-soggetti-danneggiati-141140.php?refresh_ce=1
21 https://www.onb.it/2019/01/08/ecco-lo-studio-segreto-sui-vaccini/
22 https://www.youtube.com/watch?v=qCkOyJphN3I&feature=push-lsb&attr_tag=p482NKpCAqUnb8Cv%3A6
23 https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/01/27/cina-vaccini-senza-controlli-lultimo-caso-dosi-scadute-a-145-bambini-verificato-solo-il-5-dei-campioni/4927619/
24 http://blog.ilgiornale.it/locati/2017/02/11/vaccini-sporchi-minacce-ai-ricercatori-2/
25 https://infosannio.wordpress.com/2019/01/15/limmunologa-maria-luisa-villa-fa-a-pezzi-la-retorica-del-castigatore-di-somari-di-burioni/?fbclid=IwAR0TVk1JKAXHELqflpLxhVy1G_s6s_D-8I7Lm2Wvs9jldQNkwkuof0UAvjE
26 https://www.bmj.com/content/bmj/suppl/2017/03/22/bmj.j661.DC1/translation_italian_peter_doshi.pdf
27 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4466342/
28 https://medcraveonline.com/IJVV/IJVV-04-00072.pdf

 

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