Viaggio nell’Italia che…Cambia!

Abbiamo ripercorso l’italico stivale da nord a sud, da est a ovest, a bordo di un camper, alla ricerca di tutte quelle esperienze di vita diversa, di cambiamento, di autoproduzione, di ritorno alla campagna, di politica virtuosa, di riduzione dei consumi, di riscoperta del senso della vita, di maternità, di convivialità. Lo abbiamo fatto per raccontare un paese diverso, un’Italia che cambia, e per raccontare il nostro cambiamento, nato dall’incontro e dal confronto con le mille realtà. Un camper, un libro, un viaggio, un documentario, ma soprattutto un nuovo modo di vivere ed esistere.

8458353861_4cec203b02_b[1]

“E’ arrivato il vento del cambiamento!” hanno gridato in tanti dopo la vittoria a Milano del Sindaco Pisapia o il raggiungimento del quorum ai referendum.

Gli italiani vogliono il cambiamento! Affermano tutti i partiti, di destra, di centro, di sinistra.

Ne parlano i giornalisti, ne parlano i politici, ne parlano gli opinionisti. Eppure, molti di loro non sanno nemmeno cosa sia un vero cambiamento e molti altri lo temono immensamente.

Mentre il mondo della politica e dei mass media, in modo sempre più autoreferenziale, continua a raccontare e a raccontarsi di un Paese decadente, volgare e immobile, lontano da loro, dai riflettori dei mass media, dai reality show e dai talk show, dai quotidiani e dai settimanali di costume, si è andata affermando un’altra Italia.

E’ un’Italia complessa, variegata, multiforme. Un’Italia fatta di singoli, fatta di movimenti, fatta di artigiani, di laureati, di contadini. Un’Italia fatta di giovani e di anziani, di donne e di uomini, di amministrazioni e di gruppi. Di esperienze radicali e di esperienze “integrate”. Di chi cerca di cambiare il mondo e di chi lotta per cambiare se stesso.

Di chi ha detto basta al “lavoro” tradizionale, di chi ha detto basta alla politica tradizionale, di chi ha deciso di lasciare la città e di chi ha deciso di entrare in transizione.

L’Italia dei “downshifter”, dei decrescenti, dei bioregionalisti, dei comuni virtuosi, dei “transizionisti”, degli ecovillaggi, degli eco-vicinati, dei co-housing.

L’Italia dei comitati per l’acqua pubblica, delle esperienze degli orti urbani, della permacultura, del ritorno alla campagna, del volontariato.

L’Italia di chi non insegue la carriera, il denaro, la crescita del pil o dei propri biglietti da visita.

Di chi vive con poco e di chi cambia poco per volta.

Un’Italia che non aspetta che siano altri a cambiare le cose, ma che – spesso in silenzio – si è messa in moto.

Da nord a sud, vive e palpita un’Italia diversa.

Ma sarà vero? O sono solo chiacchiere? Ennesimi fenomeni virtuali, che servono a riempire le chat e a placare le coscienze?

Sono partito per scoprirlo e ora voglio raccontarlo.

SETTE MESI E SETTE GIORNI

Io, un camper, un pc, una telecamera e degli straordinari compagni di viaggio.

Sono partito il 9 settembre 2012 deciso a fare questo viaggio.

Non è stato difficile organizzare, sono anni infatti che lavoro “in questo settore”. Avevo tante persone che volevo incontrare, che avevo potuto sentire solo via mail, ci cui avevo letto o di cui mi avevano parlato.

Sono partito senza una scadenza o un calendario preciso. Ho voluto farmi trasportare dalle esperienze, per conoscere davvero questa Italia che cambia e per vedere se sta cambiando davvero.

Sono andato a trovare i singoli che vivono in modo diverso, i rappresentanti dei tanti movimenti a-partitici, i gruppi, gli imprenditori, le associazioni, le famiglie.

Sono stato da loro, li ho conosciuti, li ho intervistati, ho passato del tempo con loro, senza pregiudizi, senza voler criticare o esaltare.

Ho avuto centinaia di incontri e posso dirlo: il vento del cambiamento di cui tanti parlano è già arrivato.

L’Italia sta cambiando, in parte è già cambiata. Non resta che raccontarlo.

Per saperne di più guarda i video e leggi gli articoli realizzati sul viaggio di Daniel Tarozzi.

C’è speranza per Assange? Cosa dice la sentenza e cosa succede adesso – #903

|

Santa Maria La Palma, quando nel vino batte un cuore sardo – Io Faccio Così #401

|

Zappa Social, la storia di una comunità che ha trasformato una discarica abusiva in un’oasi verde

|

Salute e autosufficienza, i corsi all’insegna della consapevolezza e dell’equilibrio

|

Giornata nazionale delle disabilità intellettive: ecco perché è urgente parlarne

|

A Caltanissetta la ciclofficina sociale che promuove mobilità lenta e cicloturismo responsabile

|

Mourning circle, il cerchio delle lacrime: fare uscire il dolore può guarire

|

Chiusa Grande e i vini biologici concepiti con “vinosophia”

string(9) "nazionale"