22 Mag 2015

Cos'è un disastro ambientale 'abusivo'? Le critiche alla legge sugli ecoreati

In base alla nuova legge sugli ecoreati  vengono puniti coloro che abusivamente inquinano o provocano disastri ambientali. Ne consegue che […]

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In base alla nuova legge sugli ecoreati  vengono puniti coloro che abusivamente inquinano o provocano disastri ambientali. Ne consegue che possono esistere casi di inquinamento e disastri considerati leciti? È questa la questione intorno alla quale ruotano le principali critiche che sono state sollevate in merito al disegno di legge approvato in via definitiva dal Senato lo scorso lunedì.

 

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Tra coloro che sono intervenuti criticamente nei confronti del provvedimento vi è il co-portavoce dei Verdi Angelo Bonelli secondo cui con l’avverbio “abusivamente”, introdotto nella fattispecie del reato di disastro, “si apre la porta dell’impunità per le grandi industrie inquinanti”.

 

“Con grande creatività – afferma Bonelli – il Parlamento italiano e con una maggioranza che va dall’Ncd di Alfano fino al Movimento 5 Stelle introduce nel nostro ordinamento il reato di disastro ambientale solo se cagionato ‘abusivamente’ come se vi fossero reati ambientali che non sono abusivi”.

“Chi dice che questo avverbio era un problema secondario perché non lo ha cancellato dalla legge sugli ecoreati? Non lo hanno cancellato perché con questo avverbio (inserito nell’articolo 452 quater) si garantisce un’ombra di incertezza che può portare all’impunità per quelle grandi industrie che, da Priolo a Taranto fino a Trieste, inquinano a norma di legge, ovvero con una autorizzazione”.
“Con l’introduzione del disastro ambientale ‘abusivo’ – conclude Bonelli – si è fatto un compromesso drammatico per salvaguardare gli interessi di un’industria che inquina”.

 

Anche l’esperta di diritto ambientale Valentina Stefutti, uno dei legali di parte civile al processo Eternit, non approva la nuova legge. “L’avverbio ‘abusivamente’afferma  – che compare nella formulazione sia del delitto di inquinamento ambientale che di disastro ambientale subordina la punibilità di una condotta che provoca anche migliaia di vittime alla mancanza di un’autorizzazione: questo significa limitare in modo quasi irragionevole le condotte delittuose punibili, con le ovvie ripercussioni del caso sulle obbligazioni risarcitorie a carico del reo”. “Un avverbio in più o in meno, come ben sa chi frequenta i tribunali è capace di sovvertire le sorti di un processo, e quindi di incidere sulla vita anche di migliaia di persone”.

 

Inoltre, continua Valentina Stefutti, “il nuovo delitto di inquinamento ambientale prevede che le condotte atte a cagionarlo sono punibili solo nel caso in cui la compromissione e il deterioramento siano ‘significativi’ e ‘misurabili’, e che siano state interessate ‘porzioni estese o significative’ del suolo o del sottosuolo. Senza tuttavia indicare sulla base di quali parametri il giudice sarà chiamato ad effettuare tale valutazione, e con il serio rischio di una pronuncia di incostituzionalità della Consulta. Dopo venti anni di attesa e strenue battaglie era lecito aspettarsi qualcosa in più. O in meno”.

 

300x01350924695774Ilva-Taranto5Tornando al termine “abusivamente”, ad esprimere la sua preoccupazione era stato già mesi fa il magistrato Gianfranco Amendola in un articolo pubblicato su Lexambiente. “Noi italiani non ci facciamo mancare mai niente, specie se si tratta di normativa ambientale. E così adesso abbiamo inventato il disastro ambientale ‘abusivo’, e cioè un disastro che può essere punito solo se commesso ‘abusivamente’. Altrimenti, il fatto non sussiste e l’imputato viene assolto”.

 

“Adesso tutto dipende solo dalla presenza o meno di un’autorizzazione della P.A.”, affermava Amendola che, all’indomani dell’approvazione della legge, è intervenuto  nuovamente sulle criticità del provvedimento. “Le leggi sono frutto di compromessi. Quali saranno le conseguenze?”, si domanda Amendola.

 

Alle critiche sollevate contro il provvedimento ha risposto Luigi Di Maio, Vicepresidente della Camera, membro del direttorio M5S  secondo cui l’avverbio “abusivamente” “è un falso problema”. “Occorreva inserire – afferma Di Maio – una formulazione rispettosa del principio di tassatività della norma (nessuno può essere punito se non viola una legge) e si è ottenuto che fosse utilizzata quella più ampia: l’abuso si verifica anche quando la condotta viola i principi generali a tutela del bene protetto. È una formula ben più ampia rispetto a ‘in specifiche violazioni normative’, contenuta in disegni di legge presentati in passato”.

 

A difesa della legge sugli ecoreati si sono schierate anche Libera e Legambiente secondo cui, con l’introduzione del provvedimento, “chi inquina pagherà di più”, considerata l’introduzione di “cinque nuovi delitti che oggi non esistono nel codice penale (inquinamento, disastro ambientale, traffico di materiale radioattivo, omessa bonifica, impedimento del controllo) con sanzioni gravissime”.

 

“Un grande passo avanti per un Paese che ha pagato prezzi altissimi, in termini di ambiente, di salute, di diritti dei cittadini e prezzi altissimi sono stati pagati anche dalla nostra biodiversità”, concorda Annamaria Procacci consigliere nazionale di Enpa. Anche secondo Procacci, tuttavia, restano preoccupanti margini di incertezza sull’applicazione della norma, a cominciare proprio dalla definizione di disastro ambientale abusivo.

 

Quali saranno le conseguenze? Come si può autorizzare qualcuno a commettere un disastro?

 

 

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