1 Apr 2016

Apre a Milano il primo nido famiglia vegan d’Italia

Scritto da: Tamara Mastroiaco

Ambiente accogliente, menù vegano, frutta e verdura di stagione dell’orto, giocattoli in legno, pannolini lavabili, mobili in legno riciclato sono i punti di forza di Naturà, un’isola felice per genitori sostenibili nella Milano caotica.

Salva nei preferiti

Milano - Se il tuo desiderio è quello di lavorare con i bambini e contemporaneamente aiutare quei genitori che, avendo fatto scelte etiche, si trovano, spesso, ancora, a doversi destreggiare nella vita di tutti i giorni, puoi prendere spunto dall’idea di Federica Berrobianchi, che ha aperto a Milano, Naturà, il primo nido famiglia vegan e sostenibile.

 

natura1

 

Un sogno per Federica che diventa realtà, grazie prima di tutto al sostegno della propria famiglia, ma soprattutto all’incontro con i genitori dei bambini che hanno creduto in lei e nel progetto, permettendole di fondare l’Associazione Kune, “insieme”, parola chiave del progetto. La priorità, infatti, è coinvolgere bambini, famiglie e operatori dei servizi educativi, con l’obiettivo di garantire il benessere ai piccoli attraverso i più recenti studi pedagogici.

 

Nel nido famiglia aperto a Milano, che può ospitare al massimo cinque bambini dai tre mesi ai tre anni, “il rapporto educativo non vede il bambino isolato dall’ambiente in cui cresce, non esiste il genitore o l’educatrice, ma una coppia di genitori, che interagisce con l’educatrice, che interagisce a sua volta con il bambino, e così via, in un sistema di relazioni che influenzano atteggiamenti e comportamenti. Quando queste relazioni diventano ricche di significati, emozioni e affettività portano il bambino a costruire la propria identità, la propria evoluzione”.

 

natura4

 

Educare-secondo-natura è uno dei punti di forza che distingue questa realtà educativa dalle altre presenti sul territorio; i bambini che frequentano il nido e le loro famiglie vengono sensibilizzati riguardo alcune tematiche, come per esempio, il problema dei rifiuti, della raccolta differenziata, insegnando loro l’arte del riciclo creativo grazie a materiali di scarto e attività che favoriscono la manualità, sollecitano la fantasia e sviluppano la creatività. Nel nido non ci sono giocattoli pronti all’uso ma sono i bambini stessi a creare i loro “pezzi unici” quali animaletti, casette, macchinine, ecc., utilizzando materiali poveri come carta, cartone, ritagli di legno, stoffa e sughero, riposti nelle cassette.

 

In questa struttura si utilizzano solo pannolini lavabili, che, insieme alla raccolta differenziata, al compostaggio dei rifiuti organici e a altre accortezze, contribuiscono a ridurre il volume totale dei rifiuti, quindi, maggiore attenzione verso l’ambiente e la collettività; l’uso dei pannolini lavabili, inoltre, salvaguarda la salute dei bambini, poiché non vengono esposti a sostanze chimiche potenzialmente tossiche.Federica non si è risparmiata anche negli arredi, dove ha scelto con la massima attenzione e cura ogni mobile, libreria, scaffale, sia per evitare di creare un luogo potenzialmente pericoloso per i bambini, sia per salvaguardare l’ambiente. I mobili sono stati prodotti con legname ricavato nel rispetto delle foreste e trattato con vernici e impregnanti non tossici.

 

A tutti questi accorgimenti, se ne aggiunge un altro, il più importante, perché è quello che rende veramente unico – per il momento – questo nido famiglia: la scelta del menù giornaliero vegano. “Amiamo tutti gli animali perciò le nostre pietanze sono vegan al 100%, non facciamo uso di nessun alimento originato dal loro sfruttamento (non solo carne e pesce, ma altresì uova, latticini e miele)” racconta Federica, che oltre a coprire il ruolo di educatrice, elabora settimanalmente ogni menù (controllato ovviamente dal loro nutrizionista di fiducia vegano) e cucina i pasti per i piccoli, scegliendo ingredienti di stagione ed esclusivamente biologici certificati, per garantire l’estraneità da contaminazione di OGM, concimi e pesticidi chimici.

 

natura2

 

La frutta e la verdura servita ai bambini proviene dall’orto di famiglia o reperita a km 0. E come la mettiamo con i detersivi e i detergenti? Saranno totalmente cruelty-free e liberi da sostanze chimiche? Certamente sì, perché si utilizzano prodotti di uso comune come il bicarbonato, l’aceto, l’acido citrico e gli oli essenziali con i quali si può igienizzare e pulire ogni superficie. Mia nonna, di 99, che è ancora viva e in forma anche mentalmente, è davvero felice di sapere che ci sono ancora persone che rispolverano i loro consigli. L’associazione Kune, per chi fosse interessato, “offre un insieme di strumenti e di conoscenze che permettono l’avvio dell’attività: propone consulenza per lo start up, per l’arredo e l’immagine del nido, la fornitura didattica di tutto il materiale necessario per svolgere l’attività annuale, assistenza fiscale, gestionale e assicurativa del nido, e incontri di formazione con figure professionali specializzate nel settore infanzia” racconta Federica Berrobianchi a Genitori Veg.

 

 Foto del nido Natura

 

 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Famiglie in crisi: a Genova arriva il servizio pedagogico gratuito a sostegno della genitorialità
Famiglie in crisi: a Genova arriva il servizio pedagogico gratuito a sostegno della genitorialità

La ricetta del pedagogista Daniele Novara per cambiare la scuola: “Basta voti e lezioni frontali”
La ricetta del pedagogista Daniele Novara per cambiare la scuola: “Basta voti e lezioni frontali”

L’Istituto di Pirri e la sfida della Scuola senza zaino, un modello che promuove il benessere
L’Istituto di Pirri e la sfida della Scuola senza zaino, un modello che promuove il benessere

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

L’aggressione della troupe del Tg3 e le altre novità da Libano e Gaza – #998

|

Ashoka presenta quattro nuovi protagonisti del cambiamento italiano. Ecco chi sono

|

Sulla necessità di conoscerci: la mostra Nuragica e la volontà di riscoprire la storia sarda

|

Soluzioni fai da te per stoccare acqua in caso di siccità

|

A Pollenzo si studia il cibo tra consapevolezza, piacere e conversione ecologica

|

Il punto sull’energia in Sardegna, fra comunità energetiche e speculazione

|

“Alter Eco”, un viaggio insolito e alternativo tra le vie della Vienna ecologica e culturale

|

Biennale della Prossimità 2024: la “rigenerazione” dei luoghi napoletani

string(9) "nazionale"