18 Ago 2016

La Memoria in Piazza sulle orme della Resistenza

Scritto da: Daniela Bartolini

Si conclude questa sera a Moggiona il ciclo di proiezioni pubbliche accompagnate da voci di esperti, visite guidate e momenti di dimostrazione promosse dall'Ecomuseo del Casentino e dalla Banca della Memoria di Poppi.

Salva nei preferiti

Il patrimonio siamo noi! E’ questo il sottotitolo di “La Memoria in Piazza”, a ricordare l’importanza della cultura orale e materiale, di quella cultura che accomuna e fa una comunità e che non si contiene dentro alle mura di un classico museo. Il patrimonio sono le persone, le loro storie che contribuiscono alla Storia con la “s” maiuscola, saperi, manualità, memoria.

L’Unione dei Comuni Montani del Casentino attraverso l’EcoMuseo e la Mediateca del Casentino, ha avviato da anni un percorso di ricerca e raccolta di testimonianze audiovisive effettuate nell’ambito del progetto La Banca della Memoria nel territorio della prima valle dell’Arno in collaborazione con gli abitanti e le associazioni.

“La Memoria in Piazza” è stata pensata per creare, come già effettuato nel passato, momenti di “restituzione” del materiale video realizzato attraverso una serie di proiezioni pubbliche in corrispondenza di alcuni paesi della Valle. Sette incontri tematici in cui ai video sono state affiancate anche le voci di esperti, visite guidate e momenti di dimostrazione che si concludono questa sera, giovedì 18 agosto, alle 21,15 a Moggiona.

Memorie di guerra – testimonianze dal paese di Moggiona è il titolo della serata, dedicata al ricordo della strage del 7 settembre 1944, che costò la vita a 18 civili, e comprende anche una visita guidata alla Mostra Permanente sulla Guerra e la Resistenza di Moggiona, con introduzione a cura dello storico Luca Grisolini. L’iniziativa si svolge in collaborazione con la Pro Loco di Moggiona ed il Comune di Poppi.

In anteprima sarà presentata la ricostruzione dei giorni che precedono la strage del 7 settembre 1944 a Moggiona, con i ricordi dei testimoni diretti Angiolina Alberti, Teresa Fabbri, Marisa Sampaoli, Aurelio Ceccherini, Leonarda Pecorini, Natale Cipriani e Giuseppe Salvi.
Il documentario presentato ripercorre invece le vicende dello sfollamento, della deportazione e dell’eccidio. Racconti dolorosi che non hanno nessuna velleità di tipo storico ma vogliono essere un piccolo tributo al mantenimento della memoria.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Arte e ricerca al femminile: a Cagliari un stanza tutta per loro, artiste del nostro tempo
Arte e ricerca al femminile: a Cagliari un stanza tutta per loro, artiste del nostro tempo

Spazi personali e collettivi: la cultura del gesto in Sardegna
Spazi personali e collettivi: la cultura del gesto in Sardegna

Jorge Eielson, l’artista peruviano che ha scelto Bari Sardo come dimora per l’eternità
Jorge Eielson, l’artista peruviano che ha scelto Bari Sardo come dimora per l’eternità

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

La Grecia vieterà la pesca a strascico, primo paese in Europa – #920

|

L’assalto eolico è ingiustizia climatica: le conseguenze sul patrimonio culturale sardo

|

Franco D’Eusanio e i vini di Chiusa Grande: “È un equilibrio naturale, noi non interveniamo”

|

L’arte collettiva del sognare: il social dreaming arriva in Liguria

|

Quanto inquinano gli aerei? Ecco cosa dicono i dati e le leggi

|

No border books, un kit di benvenuto per i piccoli migranti che approdano a Lampedusa

|

Intelligenza artificiale in azienda: ci sostituirà o ci renderà il lavoro più facile?

|

HandiCREA e il sogno di Graziella Anesi di un turismo accessibile e inclusivo

string(9) "casentino"