10 Ott 2016

“Domani”, un nuovo mondo è già iniziato

Scritto da: Veronica Tarozzi

È finalmente arrivato anche nei cinema italiani “Domani”, il film-documentario francese che mostra soluzioni coraggiose ed efficaci già adottate nel mondo per affrontare i grandi problemi del nostro tempo.

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Era ora di vedere un film che mostrasse i tanti cambiamenti positivi che si stanno realizzando nel mondo! Già vincitore di premi e riconoscimenti, in Francia è riuscito a superare il milione di spettatori, cosa inusuale per un documentario. Dal 6 ottobre il film “Domani” è finalmente in proiezione anche in alcune sale italiane.

 

Realizzato nel 2014 da un gruppo di persone che si interrogavano sul futuro dei propri figli e uscito in Francia a fine 2015, il film illustra esempi pratici di soluzioni per combattere efficacemente la crisi ambientale, sociale ed economica che stiamo attraversando.

 

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Il documentario degli attivisti francesi Mélanie Laurent e Cyril Dion ci porta in viaggio attraverso 10 Paesi ed è suddiviso in 5 macro-argomenti: alimentazione, energia, economia, istruzione, democrazia; per ognuno porta esempi concreti di persone o intere comunità che sono riuscite a dimostrare che un altro mondo è possibile. Come nel caso di Detroit, una delle città simbolo della rivoluzione industriale del secolo scorso basata sul petrolio, oggi diventata la città del Do it yourself (fai da te) e dei consumi collaborativi e di una quotidianità sempre meno dipendente dal petrolio. Con 1600 orti cittadini gli abitanti della città statunitense infatti, si stanno riappropriando della sovranità alimentare con l’auto-produzione di cibo biologico e a km 0, naturalmente evitando di utilizzare i grossi macchinari a benzina ed i prodotti dell’industria petrolchimica, che sono invece alla base della produzione agricola intensiva delle grandi multinazionali.

 

Numerosi altri esempi di agricoltura sostenibile, basati essenzialmente sulla permacultura vengono mostrati, riportando un dato importante e poco conosciuto: il 75% del cibo nel nostro pianeta è prodotto da aziende agricole di piccole dimensioni.

 

Il film ci riporta poi in Europa, e più precisamente a Copenaghen, dove gli edifici pubblici hanno ridotto i loro consumi energetici del 45%. La capitale danese si pone inoltre come obiettivo di non emettere più CO2 entro 2025 ed è già sulla buona strada grazie a soluzioni in bio-architettura innovative, ad un sistema del trattamento dei rifiuti tra i più efficienti al mondo, trasporti pubblici rispettosi dell’ambiente ed un’abitudine sempre più radicata nei cittadini a muoversi in bicicletta. Ma per la questione energetica ci porta anche nel continente indiano, più precisamente in un villaggio nel sud dell’India di nome Kuthambakkam, che si avvia all’indipendenza energetica grazie alle energie rinnovabili.

 

Il film passa poi in rassegna alcune monete complementari come quella utilizzata in alcune città aderenti al movimento delle Transition Towns (come Totnes Pound  o Bristol Pound) o il Wir utilizzato in Svizzera tra piccole e medie imprese già dal 1934, per poter far fronte a tempi di crisi, investendo nell’economia locale e soprattutto reale. Questo tipo di moneta è inoltre naturalmente priva di interessi (1).

 

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Gli ideatori e realizzatori di questo stimolante documentario si chiedono dunque come dovrebbe essere la politica del futuro, in modo da impedire che i politici, come fanno ora nella maggior parte dei paesi, cerchino di rispondere maggiormente ai voleri delle grandi multinazionali e della finanza, piuttosto che dei cittadini. Per approfondire meglio l’argomento, non poteva esserci luogo più rappresentativo dell’Islanda (2), dove  a seguito della crisi finanziaria del 2008 i responsabili sono stati consegnati alla giustizia e una mobilitazione cittadina senza precedenti ha impedito la socializzazione dell’enorme debito contratto dalle banche avviando anche la riscrittura di una costituzione partecipata

 

Come paese modello a livello d’istruzione viene invece preso l’esempio della Finlandia, in cui “lezioni orizzontali” dove i professori fungono da facilitatori e stimolano la naturale curiosità e sete di conoscenza di cui sono dotati i ragazzi. Le lezioni sono adattate alla personalità di ciascun alunno e l’esperienza diretta e la creatività svolgono un ruolo fondamentale. Nelle scuole pubbliche finlandesi inoltre, pur studiando solo pochissime ore al giorno e non dovendosi mai sottoporre ad esami o svolgere compiti a casa, gli alunni dimostrano di essere tra i meglio preparati al mondo. È un tipo d’istruzione che pone l’accento sulla cooperazione e sull’empatia, in cui i ragazzi imparano ad esprimere se stessi nel rispetto degli altri, a prendere decisioni autonomamente e in gruppo e a responsabilizzarsi.

 

È un film vibrante di energia e di grande ispirazione, un film che mi sento di raccomandare a quanti si sforzano ogni giorno di immaginare un mondo migliore, che ci aiuta a capire che non siamo soli. Dalle parole dei suoi realizzatori, questo film dona: “Una nuova visione del mondo, dove il potere e l’autorità non sono concentrati in poche mani in cima ad una piramide, ma dove tutto è collegato, interdipendente, come in natura. Un mondo più complesso, dove la diversità è la nostra reale forza, dove ogni persona, ogni comunità è più autonoma. In cui ciascuno ha più potere ed eguali responsabilità, un po’ come una cellula del nostro corpo che dev’essere in buona salute perché il nostro corpo funzioni, ma che dipende anche da tutte le altre cellule. Queste persone hanno creato una nuova storia, ci dicono che non è troppo tardi, ma che bisogna muoversi, ora!”.

 

 Note

  1. In Italia si vedano, tra gli altri, gli ottimi esempi dello Scec  e del Sardex 
    2. Per approfondire ulteriormente si legga il libro di Andrea Degli Innocenti “Islanda chiama Italia – Storia di un Paese che è uscito dalla crisi rifiutando il debito” ed il blog “Islanda chiama Italia” 

 

 

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