31 Mar 2017

Biodanza in Casentino

Scritto da: Daniela Bartolini

Da tre anni in Casentino c'è una grande comunità biodanzante, uomini e donne che condividono un percorso personale e che crea cambiamenti sociali. Ne abbiamo parlato con Carolina Oro che conduce i gruppi di Biodanza a “La Via dell'Albero” per scoprire e capire meglio questa esperienza ed i progetti nati all'interno di questa comunità.

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Dal greco “bios” (Vita), la Biodanza è letteralmente la “Danza della Vita“, un sistema creato dallo psicologo, antropologo e poeta cileno, Rolando Toro. Dagli anni 60′, quando Toro lo ha sviluppato, ad oggi, la Biodanza è divenuta un movimento universale per la pace e per l’integrazione umana, che unisce musica, movimento e dinamiche di gruppo per facilitare lo sviluppo e la manifestazione dei potenziali umani.

La finalità della Biodanza è quella di accompagnare le persone nel cammino verso la loro piena realizzazione di sé e verso la gioia di vivere, che esiste già nel qui ed ora.
La danza per il sistema di Rolando Toro è considerata nel suo significato primordiale di collegamento alla vita, un movimento integrante e naturale che ci è proprio ancora prima del linguaggio. La danza come tale è espressione dei moti vitali della persona e canale di integrazione ad un nucleo sociale più vasto: alla comunità umana. La Biodanza pertanto non è ballo, ma un sistema composto da una serie di esercizi ispirati ai gesti naturali dell’essere umano e che hanno come obiettivo il risveglio della nostra sensibilità e una graduale e facilitata manifestazione dei nostri potenziali genetici, come quello affettivo, creativo e trascendente.

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In Casentino la biodanza è arrivata insieme a Carolina Oro, argentina di nascita, viaggiatrice, cosmopolita e casentinese d’adozione. E la biodanza ha trovato la sua casa naturale all’interno del Centro Olistico del Casentino con la nascita dell’associazione di promozione sociale La Via dell’Albero, di cui Carolina è socia fondatrice e vicepresidente.
La biodanza è una di quelle esperienze difficili da descrivere a parole, ed era, prima dell’arrivo di Carolina, una disciplina olistica poco conosciuta in Casentino ma che una volta sperimentata ha messo velocemente radici nel territorio e nel cuore delle persone.

A La Via dell’Albero il percorso di biodanza è nato ed è rimasto per i primi due anni, un percorso aperto solo alle donne. Anni in cui questa piccola comunità al femminile è cresciuta e si è consolidata negli appuntamenti del lunedì sera per poi aprirsi a tutti, uomini e donne, insieme per danzare la vita.

Ho scritto comunità, perchè biodanzando si condivide, si crea relazione, ci si riconosce, nelle proprie diversità, per ciò che ci accomuna. E questo va oltre lo spazio ed il tempo di una sessione, diventa vita e azione.
Praticando la biodanza le persone sono spontaneamente propense a creare rete tra loro, ci si riconosce come comunità umana. La connessione che si crea con sé stessi, con i propri simili nello spazio di una vivencia* si interiorizza, la si porta nella propria vita dove diventa naturale aavere più connessione, empatia con tutti gli esseri umani.

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È così che all’interno di questo gruppo, di questa comunità, sono nate altre iniziative. La prima, l’anno scorso è stato il Mercatino dei Talenti, per condividere quei talenti e qualità , doti creative e artistiche, capacità artigianali e culinarie e passioni originali che caratterizzano le persone della Comunità Biodanzante del Casentino e di tutti i soci e le socie dell’associazione La Via dell’Albero.
Un vero e proprio laboratorio sociale per permettere a tutti e a tutte di riconoscere e condividere col mondo il proprio talento. Un’occasione per ri-conoscersi attraverso la passione, intesa anche come forma d’ancoraggio alla Vita, a incontrarsi non solo per i ruoli e i talenti che ci sono riconosciuti socialmente. Ed anche un modo per mettere in circolo la propria energia, creare spontaneamente micro-circuiti solidali, stimolare la solidarietà e la non-competizione. Divertendosi.
Il Mercatino dei Talenti è diventato quindi un appuntamento annuale che quest’anno si terrà il 27 e il 28 maggio dalle 16 alle 23 presso il Centro Olistico del Casentino a Soci.

Il Cammino delle Dee è invece il nuovo progetto del percorso di Biodanza per Donne nato durante un viaggio di Carolina a Creta. Rileggendo il libro “Le Dee dentro la Donna” di Jean S. Bolen, e ritrovando tanti spunti illuminanti per sé stessa, ha avuto l’intuizione di immaginarlo come percorso danzato, vissuto attraverso il corpo, condiviso nell’emozione e nel reale incontro con altre donne.
È nato così un percorso esperienziale per esplorare e conoscere meglio sé stesse attraverso gli archetipi delle dee greche e “per stupirsi gioendo nell’espressione delle potenzialità femminili”.

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“Il Cammino delle Dee –racconta Carolina- rappresenta metaforicamente la mappa di un territorio spesso sconosciuto: quello delle forze interne o modelli archetipici che plasmano la vita di una donna, determinando modi di agire, reazioni emotive, comportamenti e atteggiamenti. Come succedeva alle Dee dell’antica Grecia nel mito della mela d’oro, questi modelli spesso lottano per trovare espressione. Il Cammino delle Dee si propone come strumento di comprensione, di esplorazione e di conoscenza di sé: un percorso ispirato al lavoro della psicoanalista junghiana Jean Bolen e che utilizza la Biodanza come sistema esperienziale per lo sviluppo dei potenziali umani integrando danza, musica e dinamiche di gruppo.”

Atena, Estia, Artemide, Era, Persefone, Demetra e Afrodite sono diverse l’una dall’altra e hanno tratti tanto positivi quanto negativi. Come le donne del gruppo, queste sono come specchi che si rimandano a vicenda aspetti di sé. Conoscere i territori delle Dee è importante affinché la donna possa sentirsi integra e in pace con la sua natura complessa e polivalente. Amare profondamente, lavorare in maniera efficace, essere creativa, saper accogliere il cambiamento, coltivare la dimensione interiore, impegnarsi nei rapporti… sono tutte qualità che trovano espressione quando “Le Dee dentro la donna” sono in pace e in comunicazione fra loro.
Quando la donna impara a riconoscere quali Dee sono in lei forze dominanti, acquista una maggiore consapevolezza e autorevolezza. In ogni donna sono potenzialmente presenti tutte le Dee. Esplorarle, conoscerle ed attivarle è la proposta di questo percorso.”

Una proposta che porta a riconoscere e onorare la diversità esistente dentro di noi, esplorando importanti aspetti di sé, rappresentati da ogni Dea, attivi e latenti. Attraverso la biodanza si fa esperienza concreta e si attivano gli archetipi che le dee rappresentano, diventando più consapevoli della presenza delle Dee nella nostra vita, imparando a riconoscere le voci interne (quale Dea sta parlando e come questa ci influenza), i conflitti interni e come creare le condizioni per usare “l’assemblea di Dee” come metafora del processo interno.
Ad ogni dea dedichiamo tre serate: la prima, per fare conoscenza ed esperienza dei suoi lati positivi; la seconda, per approfondire ed integrare i suoi lati più vulnerabili; la terza, per onorarla ed imparare a coltivarla nella Vita.
Il percorso si concluderà con “l’Assemblea delle Dee” durante la quale ogni donna ‘convoca’ in assemblea tutte le Dee in lei attive e sceglie a chi assegnare la “mela d’oro”, ovvero a quale Dea affidarsi principalmente nella fase di vita che attualmente attraversa.”

https://www.youtube.com/watch?v=Bx5iducw6FM

*Per vivencia si intendono esperienze di intenso coinvolgimento emozionale, cenestesico, viscerale e spirituale, vissute e percepite dalla persona con presenza nel “qui ed ora”.

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