27 Giu 2017

In una scuola della Sardegna la mensa più verde d'Italia

Scritto da: Elena Risi

È stato assegnato ad una scuola dell'infanzia di Samassi, piccolo centro della Sardegna, il premio “MensaVerde”,  destinato alle mense, pubbliche o private, che hanno mostrato una particolare attenzione alla qualità del cibo e alla riduzione degli impatti ambientali e sociali legati alla gestione della mensa.

Salva nei preferiti

Piatti della tradizione sarda, cibi a chilometro zero e prodotti biologici. Un nuovo ristorante? No, stiamo parlando della mensa di una scuola dell’infanzia di Samassi, un piccolo centro del sud-ovest della Sardegna, cui è stato assegnato il premio “MensaVerde”. L’iniziativa riconosce il merito delle ristorazioni pubbliche o private che hanno dimostrato una particolare attenzione alla qualità del cibo, alla riduzione dell’impatto ambientale e al valore sociale del progetto.

 

La mensa della scuola di Samassi non è infatti solo un servizio di ristorazione ma anche un’iniziativa di educazione alimentare. Per insegnare ai bambini a mangiare sano, abituando il palato alle verdure e ad altri prodotti che normalmente i più piccoli tendono a “snobbare”, sono stati avviati orti didattici con una fattoria della zona così che potessero coltivare quello che poi si sarebbero ritrovati nel piatto.

o-HEALTHY-FOOD-KIDS-facebook

Raggiungere il traguardo della mensa eco-sostenibile è stato possibile prima di tutto grazie alla collaborazione tra i vari attori locali, dal direttore scolastico agli insegnati, dal Comune alla ASL fino ai produttori del luogo. L’impegno dell’amministrazione è stato riassunto dalle parole dell’Assessore all’istruzione, che ha sottolineato come il progetto non abbia rappresentato una spesa economica maggiore. Piuttosto si sono resi necessari operazioni di ricerca approfondite e un impegno concreto per l’organizzazione della “macchina burocratica”, come la redazione di un capitolato rispettoso delle norme compresa quella sul contenimento dei costi.

 

Ma visti i risultati si può dire tranquillamente che l’impegno maggiore è valso proprio la pena. I genitori, coinvolti anche loro nel progetto, si sono detti più che soddisfatti sia per l’esperienza che i loro figli hanno avuto l’opportunità di vivere sia perché loro stessi hanno sentito di imparare qualcosa in più. Anche i protagonisti del progetto si sono detti entusiasti per la buona riuscita dell’iniziativa, con l’auspicio che la loro esperienza possa fare da apripista anche per altre scuole.

 

 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Sanità e diritto alla cura: cronache da un’Ogliastra che vuole vivere, non sopravvivere
Sanità e diritto alla cura: cronache da un’Ogliastra che vuole vivere, non sopravvivere

Treat It Queer Foundation: l’arte per combattere l’invisibilità sanitaria
Treat It Queer Foundation: l’arte per combattere l’invisibilità sanitaria

Con Prodor alla scoperta del mondo dei fermenti vegani
Con Prodor alla scoperta del mondo dei fermenti vegani

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Come trasformare gli allevamenti in fattorie vegane, l’esperienza svizzera – #917

|

Val Pennavaire in rete: la nuova e inaspettata zuppa di sasso

|

Gaetano, terapista forestale dei Monti Lattari: “La foresta mi ha guarito”

|

Cuscini Bio, la moda etica e quel giocattolo dentro a una fornitura tessile

|

Animal Talk Italia: parlare con gli animali è possibile – Io Faccio Così #402

|

Lezioni ecologiche nelle scuole italiane, fra antropocene ed ecologia profonda

|

Alberi monumentali, in Sicilia sono 311 i tesori vegetali da tutelare

|

Sanità e diritto alla cura: cronache da un’Ogliastra che vuole vivere, non sopravvivere

string(9) "nazionale"