26 Lug 2017

Camminando con le stelle nel Parco

Scritto da: Daniela Bartolini

Riparte da sabato 29 luglio il programma di escursioni guidate in luoghi del Parco Nazionale caratterizzati dall’assenza di inquinamento luminoso, dedicate all’osservazione del cielo notturno ad occhio nudo e con strumentazione, organizzate dal Planetario del Parco di Stia. Un problema quello dell'inquinamento luminoso dai grandi danni che il “buio” del Parco in parte oscura nella nostra valle.

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Si parla spesso di inquinamento luminoso ma ci è davvero chiaro che cosa sia e quali sono i suoi effetti?
“L’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Inquinamento Luminoso si occupa proprio di questo e definisce l’inquinamento luminoso come un alterazione della quantità naturale di luce presente nell’ambiente notturno provocata dall’immissione di luce artifi-ciale. La luce artificiale inquina quando altera la quantità di luce naturale. La notte infatti non è completamente buia a causa di molteplici sorgenti di luce naturale tra cui la ricombinazione atomica negli strati alti dell’atmosfera, la luce delle stelle, la luce del sole riflessa dalle polveri interplanetarie, ecc. Si tratta di un vero e proprio inquinamento: un inquinamento della luce ma anche da luce. Una veloce occhiata al vocabolario chiarisce che inquinamento significa “alterazione di un qualsiasi elemento o di una qualsiasi sostanza naturale” (Devoto – Oli) o anche “introduzione nell’ambiente di sostanze o di fattori fisici in grado di provocare disturbi o danni all’ambiente stesso” (Zingarelli 2001). L’inquinamento luminoso ha molteplici effetti negativi. Il più eclatante è l’aumento della luminosità del cielo notturno che, impedendo la visione delle stelle e degli altri corpi celesti, ci isola da quell’ambiente di cui noi e il nostro pianeta siamo parte. L’inquinamento luminoso perciò altera il nostro rapporto con l’ambiente dove viviamo, l’Universo. Il problema è grave perché è in gioco la percezione del “mondo” attorno a noi sul quale il cielo stellato per la popolazione costituisce l’unica “finestra” disponibile. La Via Lattea non è una banale “distesa di stelle” ma è nientemeno che la nostra Casa nell’Universo, quell’isola di stelle di cui il Sole fa parte, nella quale abitiamo e che i nostri nonni percepivano ogni notte serena. Il grave è che non ce ne rendiamo nemmeno più conto. Chi se ne rende conto diventa di solito un paladino della lotta all’inquinamento luminoso perché la percezione dell’ambiente ove si vive è percepita come un diritto inalienabile della persona.
L’aumento della luminosità del cielo comporta anche un danno culturale incalcolabile. Nel giro di due generazioni sta sparendo quel cielo stellato, da sempre fondamentale stimolo alla cultura, sia umanistica che scientifica, dell’uomo (arte, letteratura, filosofia, religione, ecc.). A questo si aggiunge il danno alla componente paesaggistica di cui il cielo notturno è elemento fondamentale con conseguenze per l’industria turistica nazionale che sarebbe sbagliato trascurare. L’inquinamento luminoso, inoltre, ha molti documentati effetti negativi sull’ambiente e sulla salute degli esseri che ci vivono. Questi effetti sono ancora poco noti al grande pubblico perché questo campo di studi si è sviluppato solo nell’ultimo decennio, mentre l’effetto sul cielo notturno era stato rilevato dai sensibili strumenti degli astronomi già nel IX secolo ed è stato studiato fin dai primi anni settanta quando, proprio in Italia, venne fatta la prima mappa della luminosità artificiale. Sono centinaia gli studi ed i rapporti che documentano gli effetti della luce artificiale sull’ambiente e comprendono l’alterazione delle abitudini di vita e di caccia degli animali, disturbi alla riproduzione ed alle migrazioni, alterazioni dei ritmi circadiani, alterazioni ai processi fotosintetici delle piante e al fotoperiodismo, e per l’uomo, abbagliamento, miopia e alterazioni ormonali in grado di diminuire le nostre difese contro i tumori. L’inquinamento luminoso, infine, costituisce un inutile spreco energetico e di risorse (e, naturalmente, di denaro).”
(Pierantonio Cinzano, Cos’è l’Inquinamento Luminoso? 2006)

Il problema è presente in quasi tutte le zone densamente abitate in Italia, è dello scorso anno la notizia allarmante, tratta dalla ricerca internazionale coordinata dall’Istituto di Scienza a e Tecnologia dell’Inquinamento Luminoso italiano in collaborazione con la Noaa, agenzia statunitense per l’atmosfera e gli oceani, l’università israeliana di Haifa e il centro tedesco di ricerca geologica Gfz di Potsdam, che vede l‘Italia insieme alla Corea del Sud tra i territori più inquinati da luce artificiale tra le nazioni del G20. Il 77% degli italiani non può ammirare da dove abita la Via Lattea.

camminando con le stelle nel parco 1501077260

Solo in alcune zone privilegiate come il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi il problema è meno percepibile e l’assenza di grandi concentrazioni cittadine permette di guardare le stelle a occhio nudo.
Un’opportunità che il Parco celebra con una serie di incontri dedicati all’ossrvazione del cielo notturno da alcuni dei suoi luoghi più suggestivi.

Sabato 29 luglio, Pratovecchio (AR)
Ritrovo presso il Castello di Romena alle ore 18.00, partenza escursione (circa 4 km). Rientro al castello per la cena al sacco a carico dei partecipanti. Osservazione del cielo: dalle ore 22.00 con la presenza di Astrofili del Planetario.
Mercoledì 2 agosto, Monte Falco, Prati della Burraia • Santa Sofia (FC)
Ritrovo al parcheggio del P.sso della Calla ore 18.00 spostamento con le auto fino al parcheggio del Rifugio CAI. Percorso ad anello che conduce al M. Falco, cena al sacco a carico dei partecipanti (circa 5 km). Osservazione del cielo: dalle ore 22.00 sui Prati della Burraia (nei pressi del Rifugio Città di Forlì) gli astrofili dell’ARAR-Planetario di Ravenna vi faranno scoprire le costellazioni estive. Grazie ai loro telescopi, potrete osservare Giove, Saturno ed altri oggetti del profondo cielo.
Martedì 7 agosto, Badia Prataglia (AR)
Ritrovo presso il Centro visita di Badia Prataglia alle ore 17,00 spostamento con mezzi propri in loc. Il Capanno, partenza escursione Capanno – Passo Fangacci – Cava dei Frati – Prato alla Penna – Fangacci – Capanno (circa 8 km), cena al sacco a carico dei partecipanti. Osservazione del cielo, eclissi parziale di luna: dalle ore 22.00 con la presenza di Astrofili del Planetario.
Martedì 7 agosto, Camaldoli (AR)
Ritrovo presso il Punto informazioni di Camaldoli alle ore 17.00 spostamento con mezzi propri all’Eremo di Camaldoli, partenza escursione Eremo di Camaldoli – Prato Bartone – Gioghetto – Prato alla Penna – Eremo (circa 6 km), cena al sacco a carico dei partecipanti. Osservazione del cielo: dalle ore 22.00 con la presenza di Astrofili del Planetario.
Giovedì 17 agosto, Frassineta, Chiusi della Verna (AR)
Ritrovo presso il Centro Visite del Parco di Badia Prataglia ore 18.00. Spostamento con mezzi propri in loc. Frassineta. Escursione nei dintorni, fino a raggiungere il luogo dell’osservazione, cena al sacco a carico dei partecipanti (circa 5 km). Osservazione del cielo: dalle ore 22.00 con la presenza di Astrofili del Planetario.
Sabato 26 agosto, Passo Croce ai Mori Londa (FI) • Stia (AR)
Escursione: ritrovo ore 19.00 presso il Passo Croce ai Mori Londa/Stia. Partenza per escursione panoramica con tramonto sul crinale. Cena al sacco a cura dei partecipanti. Osservazione del cielo: dalle ore 22 con la presenza dell’astrofilo Daniele Migliorini. Info e prenotazioni: 348.7375663 Centro Visita Londa.
Sabato 30 dicembre, Sasso del Regio di Stia (AR)
Escursione: Ritrovo presso il Planetario alle ore 11.00, spostamento con mezzi propri in loc. Porciano – Stia (AR). Partenza escursione archeoastronomica al Sasso Regio alla scoperta del manufatto rinvenuto presso Stia, probabilmente un antico calendario luni-solare. Lunghezza circa 4 Km.
Costo Escursione: € 5 – gratuito bambini sotto i 7 anni.
Info e prenotazioni: Centro Visita di Badia Prataglia 0575.5594

Una vista della pianura Padana. Il confronto tra il 2012 e il 2016 – Credits: NASA Earth Observatory

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