9 Ott 2017

Il tessuto d'arte tra passato e futuro

Scritto da: Daniela Bartolini

Prosegue il ciclo di eventi “Ieri ed oggi: personaggi nella tessitura” al Museo dell'Arte della Lana di Stia. La mostra “Giuseppe e Fidalma Lisio. Il Tessuto d’Arte tra passato e futuro” - a cura della Fondazione Arte della Seta Lisio in collaborazione con il Laboratorio Tramandiamo-sarà inaugirata sabato 14 ottobre.

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Velluti, broccati, capi d’abbigliamento, accessori, documenti e fotografie storiche, a delineare momenti di vita di due paladini del Tessuto d’Arte, due figure emblematiche nella storia delle manifatture di tessuti pregiati italiani: Giuseppe Lisio (Chieti, 1870 – San Michele di Pagana, 1943) e Fidalma Lisio (Firenze, 1910 – San Michele di Pagana, 2001).

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Il Museo dell’Arte della Lana apre un nuovo percorso espositivo temporaneo che sarà visitabile fino al 4 marzo 2018. Ad avviare il percorso della mostra, testimonianze fotografiche e documentali di Giuseppe Lisio, formatosi a Milano alla fine dell’Ottocento presso una delle più note tessiture dell’epoca –la Luigi Osnago-  che aprì la sua manifattura e il suo primo negozio a Firenze nel 1906. Prendendo lezione da un passato eccellente nel quale la produzione italiana di velluti e broccati tessuti a mano primeggiava nel mondo, Lisio si impose conquistando una nicchia del mercato internazionale con tessuti di qualità superiore. Sia per l’accurata lavorazione che per le materie prime – sempre e solo pura seta e filati d’oro e d’argento – che per le tinture scelte, i tessuti staccati dai telai Jacquard manuali della Lisio si sono sempre distinti tra le produzioni di spicco italiane.

 

Prerogativa importante dei tessuti Lisio sono stati da sempre i riferimenti puntuali alla storia dell’ornato tessile, testimoniato da esemplari antichi e dalle opere di pittori famosi come da artisti anonimi. Appassionato cultore di storia dell’arte, Giuseppe Lisio faceva riprodurre o reinventare moduli decorativi che hanno caratterizzato le diverse epoche, applicati rigorosamente con le tecniche tessili più ricche e complesse, quali velluti operati tagliati e ricci, broccati in seta, oro e argento. Velluti e broccati famosi della produzione Lisio quali il “Mercurio”, il broccato “Primavera” o il “Veronese”, sono solo alcuni dei più famosi riferimenti artistici in mostra.

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La riproposta dei disegni e delle tecniche antiche hanno permesso a questi tessuti un perfetto adattamento ad arredi in stile, abbigliamenti da alta cerimonia e soprattutto le ottime competenze delle maestranze hanno messo le solide basi per la fama della Lisio nelle ricostruzioni storiche per i lavori di restauro di ambienti monumentali facenti parte di patrimoni culturali importanti. Come il suo conterraneo e amico Gabriele d’Annunzio, del quale la mostra espone alcune testimonianze epistolari, Giuseppe amava il bello e il ben fatto, che trasmettessero al contempo contenuti significativi.

 

Il percorso espositivo prosegue poi con Fidalma Lisio: la via tracciata da Giuseppe Lisio venne poi ripresa nel secondo dopoguerra dalla figlia, che mantenne alta la fede in una vera e propria missione di vita quale è stato il tramandare un’Arte antica, vista come radice feconda per un futuro di sviluppo. Fidalma amava circondarsi del lavoro del padre, indossava gilet, borsette e abiti e rigorosamente creati in tessuti Lisio, a testimonianza dell’orgoglio e l’amore per l’azienda di famiglia, nonché di tutti i suoi dipendenti.

 

La sua ferrea volontà di preservare e tramandare l’arte della tessitura manuale di velluti e broccati in seta ha portato alla nascita nel 1971 della Fondazione Arte della Seta Lisio, che attraverso le sue attività manifatturiera, didattica e culturale si è proposta come polo esemplare nel mantenimento di una tradizione sulla quale fondare una creatività moderna.

 

Da una parte infatti la continuità della produzione dei tessuti che hanno fatto l’Arte della Seta Lisio grande nel mondo, dall’altra una nuova progettazione esemplificativa di come la tessitura manuale Jacquard possa essere un mezzo oggi per ideare tessuti esclusivi e di nuova concezione. I nuovi lavori creati per l’Alta Moda – come ad esempio le Baguette Fendi in mostra- corrono paralleli a quelli studiati per le ricostruzioni storiche di ambienti e di costumi. L’immenso patrimonio di esperienze e di conoscenze continuano tutt’oggi ad essere a disposizione delle nuove generazioni, che vedono nella Scuola della Fondazione Lisio un polo di formazione altamente specializzante e unico nel suo genere per la stretta connessione tra le attività manifatturiere e didattiche.

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Fino dai suoi esordi agli inizi degli anni ottanta, la Scuola ha maturato un’esperienza di richiamo internazionale. Studia specifici programmi di formazione per conto di Istituti d’Arte, Università italiane, europee e americane; organizza corsi individuali di formazione e collabora in progetti di ricerca.

 

La mostra esporrà lavori creati negli anni da studenti di ogni parte del mondo. I percorsi didattici sono diversi a seconda delle aree di interesse – antico e contemporaneo – e dei settori – tessuti, ricami, merletti, arazzi, tappeti; diversi i livelli di apprendimento – dai livelli base a quelli di alta specializzazione -; diversi i punti di vista con i quali si affrontano le materie finalizzati agli obiettivi da raggiungere.

 

L’obiettivo di Fidalma di perpetuare una tradizione così importante e mostrarne al mondo l’immenso valore si esprime ancora oggi anche nel settore Culturale tramite la promozione e la diffusione della cultura tessile: mostre, pubblicazioni, convegni, giornate di studi, seminari e soprattutto, la cura e l’edizione della rivista semestrale “Jacquard. Pagine di cultura tessile”. Riferimento editoriale per tutti gli studiosi che si occupano di ricerche e approfondimenti nei vari ambiti dei tessili antichi e contemporanei. “Jacquard” dà anche voce alle relazioni di interventi di restauro e conservazione e dedica spazi a musei e collezioni tessili, a recensioni e segnalazioni di mostre e pubblicazioni.

 

Articolo tratto da Casentino che Cambia

 

 

 

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