22 Nov 2017

Prevenzione incendi: migranti volontari per pulire boschi e sentieri

Immigrazione nell'immaginario pubblico è quasi sempre sinonimo di problema. Per destrutturare questa immediata associazione di idee e per contrastare il pericolo incendi, drammaticamente presente in Piemonte come in molte altre regioni italiane, nel Canavese parte un progetto di pulizia dei boschi che verrà realizzata da settanta migranti.

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Torino - Grazie ad una convenzione che sta per essere sottoscritta dal Cissac (il Consorzio Intercomunale Servizi Socio-Assistenziali Caluso) e dalla Società Canavesana Servizi, tra qualche settimana, una settantina di richiedenti asilo del territorio inizieranno a pulire i boschi e i sentieri del Canavese per prevenire gli incendi boschivi.

Realizzata con il patrocinio dell’Anci Piemonte, l’iniziativa prende le mosse dal protocollo per la gestione dell’accoglienza integrata di 188 migranti, stipulato con la Prefettura di Torino nel dicembre 2016.

prevenzione incendi migranti puliscono boschi 1

La convenzione prevede lo svolgimento di attività socialmente utili da parte dei richiedenti asilo, che saranno impegnati nella pulizia di aree pubbliche assieme ai volontari delle associazioni ambientaliste, del gruppo alpini e di altre realtà del territorio attive in questo ambito.

“Quel protocollo – spiega Alberto Avetta, presidente di ANCI Piemonte – è stato il presupposto per fare il salto di qualità: noi dobbiamo passare da una buona accoglienza ad una buona integrazione. Il progetto sperimentale va in questa direzione perché certifica che le nostre comunità possono offrire un’opportunità a chi arriva da noi e, al tempo stesso, riceverne un beneficio”.

“I migranti hanno accolto il progetto con lo spirito giusto e ora si preparano a vivere questa esperienza con entusiasmo e speranza – ha spiegato il presidente del Cissac, Savino Beiletti – grazie alla convenzione verranno ripuliti angoli e sentieri spesso abbandonati, come quelli che portano alle vigne e nei quali sovente si accumulano foglie secche e ramaglie, particolarmente pericolose nei periodi di siccità. Siamo convinti che questa iniziativa possa favorire una buona integrazione tra i migranti e le nostre comunità”.

Intanto, dopo le fiamme che nel mese scorso hanno devastato la regione, in tutto il Piemonte permane lo stato di massima pericolosità incendi boschivi dichiarato il 10 ottobre scorso.

La Regione raccomanda pertanto la dovuta attenzione e il rispetto delle regole richiamate nel provvedimento del Settore della Protezione civile e Sistema Antincendi boschivi del Piemonte: a meno di cento metri dal bosco sono vietate le azioni che possono determinare anche solo potenzialmente l’innesco di incendio, è vietato in particolare accendere fuochi, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, utilizzare motori, fornelli o inceneritori che producono faville o brace, accendere fuochi d’artificio, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi, lasciare veicoli a motore incustoditi a contatto con materiale vegetale e combustibile o compiere ogni altra azione operazione che possa creare comunque pericolo di incendio.

La Regione ricorda inoltre che la collaborazione dei cittadini può essere decisiva nel segnalare tempestivamente al numero di soccorso al numero unico di emergenza 112 anche le prime avvisaglie di un possibile incendio boschivo.

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