17 Gen 2019

Il facilitatore transpersonale: un esploratore della bellezza e della pienezza dell'ombra

Lo sviluppo transpersonale è anche una strada per abbracciare e scoprire la bellezza, un percorso di apertura al cuore. Nel cuore umano vivono sia gioie che dolori, e si annidano anche le nostre ferite più profonde. Scoprire tutta questa gamma di esperienze vitali è svelare, allo stesso tempo, la bellezza e la pienezza che abita la nostra intima umanità.

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Nel cuore del facilitatore transpersonale batte l’amore per l’essere umano in tutte le sue dimensioni: con la sua grandezza e la sua miseria, con le sue luci e le sue ombre. I facilitatori e le facilitatrici transpersonali sentono una grande soddisfazione quando si attraversano i trucchi superficiali dell’immagine o identità personale, e si penetra così nel nucleo dell’Essere. Questo viaggio non è esente dal confronto con “territori interni agrodolci ” o con ciò che chiamiamo “ombra”.

 

Il termine “ombra” è usato, nell’approccio transpersonale, per designare quello spazio della mente umana che ognuno di noi ha sepolto per vergogna o senso di colpa. Questi contenuti sommersi in molti casi sono contenuti che non abbiamo potuto “digerire” né accettare, condizione necessaria per fare un salto nella nostra evoluzione.

 

Nello stato ordinario di coscienza siamo immersi in regole su ciò che è buono e ciò che è cattivo. Durante tutta la vita siamo stati spesso rimproverati quando abbiamo provato sentimenti e desiderato cose considerate “orribili” agli occhi degli altri.  Ma gran parte di queste esperienze indicibili sono avvenute in fasi della vita in cui non avevamo la maturità sufficiente a risolverle e integrarle come esperienze piene di apprendimento. Di conseguenza, ci siamo sentiti minacciati da un possibile giudizio che ci avrebbe condannato, giudizio a causa del quale abbiamo seppellito queste esperienze in un luogo sicuro… Sicuro come solo l’oblio può essere.

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Abbiamo dovuto attivare questa amnesia per andare avanti al meglio. Ma il percorso dell’essere umano avanza sempre verso la sua progressiva realizzazione. Questa strada, inarrestabile, passa attraverso la maturazione di ogni “livello” o fase del processo. Nel caso ci siano aspetti irrisolti in una fase, la vita ci mette nella posizione di farci rivivere le situazioni e le emozioni in sospeso, fino a quando esse possono essere riviste e risolte.

 

Per quanto possiamo coprire determinati contenuti della nostra psiche non integrati, questi finiranno per uscire attraverso esagerazioni, manie, paure, ansie, comportamenti indesiderati, insonnia, insicurezza e bassa autostima, così come attraverso una gamma variegata di emozioni distruttive che vorremmo evitare (in alcuni casi, la frammentazione interiore raggiunge livelli tali da diventare una psicopatologia o un disordine della personalità. Lì la facilitazione della crescita personale non è più efficace e siamo nel raggio d’azione della psicoterapia o dell’intervento psicologico).

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Nel nostro processo di maturazione, nel cammino verso la coscienza unitaria, l’ombra vuole essere illuminata dalla luce della consapevolezza. Questo processo di progressiva espansione della coscienza non è sempre accettato o compreso dal livello persona: spesso resistiamo inconsciamente o consapevolmente al processo di integrazione e alla successiva maturazione a cui la vita ci spinge.

 

Eppure questo processo di progressiva espansione della coscienza è carico di umanità e bellezza potenziale che preme per dispiegarsi.
Come facilitatori transpersonali, mentre osserviamo gli episodi di vita condivisi dalle persone che accompagniamo, vediamo che gli inconvenienti che ad ognuno è toccato vivere finiscono per diventare un vantaggio, un’opportunità. Ciò di cui in un dato momento ci vergogniamo e per cui ci tormentiamo, ciò che ci fa male, se osservato, diventando consapevoli di tutti gli elementi coinvolti, si può trasformare nel tempo in una virtù e in qualità straordinarie.

 

Articolo ispirato all’agenda della formazione in Facilitazione dello Sviluppo Transpersonale

 

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