8 Gen 2020

RIES: nasce la nuova Rete Italiana per l’Economia Solidale

Scritto da: Redazione

Dalla lunga esperienza della RES nasce ora una nuova Rete Italiana per l'Economia Solidale (RIES). Quella che era nata come una rete informale acquisisce ora una veste giuridica e diventa una realtà formalizzata che potrà meglio confrontarsi con altri soggetti affini e con le istituzioni pubbliche e private, in Italia e all'estero.

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La Rete italiana di Economia Solidale (RES) è una rete informale che opera da più di venti anni nei nostri territori per trasformare l’economia e la società in senso solidale e collaborativo. Ne sono espressione i Gruppi di Acquisto Solidale (Gas), i Distretti e le Reti di Economia Solidale (DES), altre reti territoriali, il Commercio Equo e Solidale, i Bilanci di Giustizia, il movimento della Decrescita, l’Economia del Bene Comune, il Consorzio Assicurativo Etico Solidale (CAES), Co-energia, Banca Etica, Solidarius Italia e Fair Watch.

Negli ultimi anni questa Rete si è impegnata in un percorso di riflessione e riorganizzazione, nella consapevolezza della necessità di rafforzare la sua capacità di dare rappresentazione dell’economia solidale, aprirsi all’interazione con altre realtà che si muovono nella stessa direzione ed essere più efficace nell’offrire un’alternativa al modello dominante e alla situazione di crescente crisi economica, ambientale, sociale e culturale.

Un passo importante in tale direzione è quello di assumere una forma che permetta alla Rete di operare come “istituzione civile” in grado di confrontarsi e interagire con altre istituzioni pubbliche e private: una realtà formalizzata che diventi luogo di aggregazione plurale di realtà diverse ma mosse da principi e obiettivi comuni; un’organizzazione in grado di dialogare in forma unitaria con realtà simili di altri Paesi. Per questi motivi la nascente RIES ha deciso di costituirsi in associazione.

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«Per lungo tempo questa rete ha mantenuto uno status informale, anche se con specifiche strutture di coordinamento – spiegano Ada Rossi e Davide Biolghini, tra i referenti della Rete – Abbiamo pensato che fosse venuto il momento di assumere una veste giuridica, che ci consentisse di posizionarci meglio nel confronto con altri soggetti affini e con le istituzioni pubbliche e private, in Italia e all’estero, ma anche nella ricerca di nuove opportunità, ad esempio provenienti da bandi pubblici.

Relativamente a quest’ultimo aspetto, ad esempio, nel corso degli anni abbiamo già partecipato a progetti europei ma attraverso organizzazioni nostre associate, non potendolo fare direttamente; ovviamente non è la stessa cosa. Inoltre, la costituzione di un organismo di secondo (o terzo livello) in grado di “tenere insieme” realtà diverse ma mosse dagli stessi principi e obiettivi di fondo ci sembra una grande opportunità per accrescere la visibilità e l’efficacia di azione di questo nostro mondo. Ovviamente molto dipenderà da come questa opportunità verrà compresa dalle varie realtà che ancora non fanno parte della RES, dalla capacità di sentirsi parte di un grande movimento e protagonisti dell’azione che insieme potremo sviluppare».

Nel fine settimana del 18 e 19 gennaio 2020 a Roma si terranno l’assemblea costitutiva e la presentazione di questa nuova Rete Italiana per l’Economia Solidale (RIES). Il sabato, dalle 13.30 alle 20, è dedicato a discussioni e decisioni tra coloro che in questi anni hanno partecipato al Tavolo RES e che negli ultimi mesi hanno aderito al percorso costituente, mentre la sessione di domenica, dalle 10 alle 17, è aperta a realtà ed Enti con cui RIES desidera confrontarsi su orizzonti comuni e possibili percorsi unitari (1).

Ogni passaggio importante, come questo, è un momento per fare i bilanci e celebrare. «Noi crediamo di aver prodotto tanta “innovazione sociale”, quell’innovazione che nasce dai bisogni di pezzi di società e che cerca soluzioni attraverso la cooperazione e guarda sempre al bene comune – spiegano Rossi e Biolghini – Abbiamo creduto nella possibilità di un altro modo di vivere e anche di fare economia, centrati sulla persona, sulle relazioni e sul rispetto dei diritti, e abbiamo tradotto questa nostra visione in pratiche alternative, sia come cittadini che come imprese.

Queste pratiche si sono così diffuse e consolidate da uscire dal nostro stesso mondo, finendo per rappresentare dei modelli virtuosi a cui anche il “sistema dominante”, nelle sue espressioni economiche e di governo, ora sta facendo riferimento. Parole come solidarietà, giustizia sociale, equità, co-produzione, corresponsabilità, usate anche per le attività e le relazioni economiche, sono ormai diventate di uso comune. Certo, siamo preoccupati che le nostre parole e pratiche siano fatte proprie dal sistema dominante per darsi una patina di rinnovamento, ma se guardiamo la cosa in positivo abbiamo innescato comunque processi di cambiamento importanti».

«La sfida più grande – concludono – è ora riuscire a sentirci parte di un progetto “politico” comune, a cui ciascuna organizzazione, nel proprio ambito di azione, può contribuire, ma che può e deve trovare anche nuove forme e nuovi percorsi, in cui la Rete riesca ad esprimere il suo potenziale trasformativo in forma unitaria. Non sarà una passeggiata, ma pensiamo che sia necessario, proprio per uscire dalla nicchia e diventare un attore importante in grado di fare pressione sulle istituzioni e avere un impatto maggiore, dando risposte alla situazione di crisi generale in cui ci troviamo».

  1. L’assemblea si svolge a Roma presso lo Scout Center in Largo dello Scautismo 1. Gli invitati e gli interessati a partecipare alla sessione della domenica sono invitati a scrivere a redazione@economiasolidale.net per poter organizzare al meglio l’incontro.

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