3 Apr 2020

Stop agli attendismi: d’inquinamento e di traffico si muore!

Scritto da: Redazione

Pubblichiamo il comunicato del gruppo Fridays For Future Bologna, che chiede politiche serie per ridurre l'inquinamento legato al traffico veicolare, che in questo periodo è in netto calo grazie blocco forzato a causa del covid-19.

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Leggiamo con sconcerto le affermazioni di diversi nostri amministratori che scelgono sempre di attendere ulteriori conferme, ignorando il principio di precauzione, della relazione fra traffico e inquinamento e relativi decessi.

In questi giorni un’ulteriore conferma della correlazione tra diminuzione delle emissioni e diminuzione del traffico veicolare registrato in queste settimane, arriva dai maggiori enti di ricerca internazionali che hanno certificato la riduzione degli inquinanti in atmosfera per effetto delle misure contro il coronavirus, con una riduzione di NO2 in pianura padana del 50%. Non è ancora sufficiente per prendere provvedimenti urgenti e salvare altre vite?

inquinamento bologna

Dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) e dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) arriva la conferma che la riduzione dell’inquinamento atmosferico osservata in tutta Europa nelle ultime settimane dipende in gran parte dalle misure di contenimento della mobilità e di altre attività attuate per contrastare la diffusione dell’epidemia di Covid-19.

In particolare, l’SNPA afferma che «si riduce in maniera significativa uno dei principali inquinanti dell’atmosfera, il biossido di azoto (NO2), a seguito delle misure introdotte dal Governo per l’emergenza Coronavirus. Si stima una diminuzione dell’ordine del 50% nella Pianura Padana», mentre l’EEA conferma una forte riduzione delle concentrazioni di NO2 in tutta Europa, riconducendolo «in gran parte alla riduzione del traffico e di altre attività, soprattutto nelle principali città in cui sono previste misure di isolamento».

Infine, il sistema di osservazione satellitare Copernicus dell’Agenzia Spaziale Europea, già a febbraio aveva stimando una riduzione del 20-30% di PM2.5 in Cina, depurando la stima dai trend di lungo periodo e da fattori meteorologici, concludendo che il calo è «con tutta probabilità legato alle misure messe in campo nel Paese per contrastare l’epidemia del nuovo coronavirus Covid-19».

Se è senz’altro vero che la concentrazione di inquinanti in atmosfera dipende anche da fattori meteorologici, questi dati confermano che le emissioni da traffico veicolare e altre attività umane sono di gran lunga il fattore determinante e sono anche le uniche su cui possono incidere significativamente le scelte di politica ambientale, visto che modificare l’orografia della Pianura Padana o le condizioni meteo non è possibile.

Le misure prese finora per la qualità dell’aria sono state largamente insufficienti e le condizioni di salute dell’apparato respiratorio dei nostri concittadini in questo momento ricoverati nelle terapie intensive ci sta restituendo tutta la tragica realtà. Chiediamo una piena assunzione di responsabilità da parte dei nostri amministratori, e un repentino cambio di passo nel considerare l’estrema dannosità delle emissioni per la salute pubblica. Non possiamo aspettare che piova o tiri vento (o peggio ancora che scoppi la prossima epidemia) per poter respirare aria pulita. Occorre agire con determinazione per ridurre il traffico e salvare vite, anche dopo l’emergenza.

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