22 Ott 2020

Food Pride Torino: la rete antispreco che si unisce per ridare vita agli scarti!

Scritto da: Silvia Mollo

A Torino è nato Food Pride, un progetto di contrasto allo spreco alimentare composto da enti e associazioni che insieme collaborano per il diritto al cibo. Cosa fanno? Organizzano laboratori di cucina sociale antispreco, raccolgono eccedenze nei negozi di quartiere e nei mercati rionali, redistribuiscono gli alimenti che andrebbero buttati a persone che vivono in condizione di marginalità e… tanto altro ancora!

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Torino - “Buone pratiche per ridare dignità agli scarti” è lo slogan di Food Pride Torino, che racconta in una frase le loro iniziative. Infatti, Food Pride è soprattutto un progetto di recupero e redistribuzione delle eccedenze alimentari invendute nei mercati rionali e nei negozi di prossimità. Ma la ricetta per combattere lo spreco alimentare ha anche altri ingredienti. Se il cibo è al centro, l’acronimo P.R.I.D.E. riprende tutte le azioni portate avanti: Partecipare, Recuperare, Integrare, Distribuire, Educare.

Si costituisce formalmente nel 2019 grazie al sostegno di Compagnia di San Paolo, ma nasce da una rete di enti ed associazione già attivi nel capoluogo piemontese e in aree limitrofe, che hanno qui unito le forze. Come si legge dal loro sito, l’obiettivo generale è la riduzione della povertà alimentare attraverso il recupero e la distribuzione di eccedenze e scarti alimentari e il loro “riutilizzo sociale” in favore delle fasce deboli della popolazione.

Gli scarti diventano risorse riutilizzabile, riacquistano valore, ribaltando il sistema valoriale che si dava al cibo-scarto. Questo è reso possibile tramite una serie di azioni di sensibilizzazione ed educazione, sviluppando solidarietà e comunità grazie alla partecipazione dei volontari e alla logica del dono del cibo invenduto, poiché tutto avviene senza scopo di lucro.

I protagonisti sono i Food Priders, i volontari la cui azione passa da diverse tappe: utilizzando la bicicletta come mezzo di trasporto, si occupano di recuperare il cibo e le eccedenze, nei mercati (qui l’elenco di chi aderisce all’iniziativa) e nei negozi aderenti, in cui i commercianti offrono cibo prossimo alla scadenza o con dei difetti, ma ancora commestibile, ricevendo in cambio il “marchio di qualità” di Food Pride, con il logo del progetto.

I volontari sono tanti e diversi tra loro, come testimoniano le foto della pagina facebook; tra questi anche ragazzi del progetto EVS – Servizio Volontario Europeo.

Ma il contrasto allo spreco alimentare non si arresta alla raccolta: parte dei prodotti recuperati vengono utilizzati nei laboratori di cucina sociale, coordinati da Associazione EUfemia, in cui i partecipanti, appartenenti a fasce deboli della popolazione senza fissa dimora, diventano protagonisti della realizzazione di piatti creativi e merende condivise. Alle attività pratiche si alternano momenti informativi, per aumentare la conoscenza dei prodotti ortofrutticoli, la loro stagionalità e le possibili preparazioni, per un uso più efficace ed efficiente delle risorse e la loro corretta conservazione. L’ultimo laboratorio di cucina sociale è partito il 12 ottobre, con Associazione EUfemia e Aeris Cooperativa Sociale, in via Marsigli.

Laboratori di apprendimento ed educativi vengono proposti anche alle scuole primarie e secondarie, con moduli quali lotta agli sprechi, recupero creativo di cibo, riduzione dei rifiuti, dieta bilanciata e sostenibilità ambientale.

L’assistenza alle fasce svantaggiate si è rivelata particolarmente importante durante il periodo di lockdown. Infatti, l’emergenza COVID-19 ha evidenziato difficoltà nel reperimento di cibo per persone con marginalità economiche. Food Pride è stato in grado quindi di rivedere le proprie attività e rendersi attivo in diverse iniziative di aiuto ai più deboli. Innanzitutto, rispondendo alla chiamata della rete di solidarietà nata durante la quarantena, ha progettato la preparazione e il trasporto dei pasti per i servizi di ospitalità notturna.

Grazie alla disponibilità di ristoratori e cuochi solidali, come la Gastronomia Veg di Raffaella Goria,  ha consegnato, dal 9 marzo al 2 maggio 2020, 140 pasti al giorno per 3 case di ospitalità notturna per persone senza fissa dimora. Il gusto del Mondo, partner di Food Pride, assieme a Cucine Confuse, ha promosso la campagna #GuardaOltre consegnando circa 600 pasti settimanali alle persone che vivono in strada e che, durante l’emergenza, non potevano accedere ai servizi di mensa della Città di Torino.

Inoltre, Food Pride, insieme ad Associazione EUfemia, ha lanciato l’iniziativa solidale di quartiere Aggiungi un pAsto a tavola, per aiutare i cittadini in difficoltà di Circoscrizione 3 Torino, consegnando pacchi alimentari gratuiti a 200 famiglie, nell’ambito della rete #TorinoSolidale.

È stato proprio in questo contesto che è stato girato “A letto con la cena – storie di solidarietà durante l’emergenza Covid 19”, cortometraggio per cui Food Pride ha raccolto interviste e storie di volontari, operatori, ristoratori e cuochi che hanno dimostrato solidarietà nell’emergenza, preparando pasti caldi e offrendo sostegno concreto. Questo è stato anche inserito nelle proiezioni di Cinemambiente e Terra Madre Salone del Gusto.

La potenza di Food Pride è anche data dal mettersi in rete e passare dalla dimensione di quartiere a quella metropolitana, con un modello però replicabile anche in altri contesti. Questa capacità è particolarmente vera nelle iniziative di mappatura attivate. Già da febbraio 2020 era stata realizzata una mappa, in continuo aggiornamento su OpenStreetMap, delle realtà che a Torino hanno messo in campo azioni contro lo spreco alimentare, che includesse non solo le organizzazioni, ma anche i luoghi di raccolta delle eccedenze e i punti di distribuzione con tutte le caratteristiche e modalità di accesso.

È però con l’iniziativa denominata “Rete 29 Settembre” che l’operazione di mappatura acquista una scala nazionale. Il 29 settembre è la “Giornata internazionale della Consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari”, e per l’occasione Food Pride ha organizzato un incontro online con tavoli tematici, per discutere di temi legati alla sovranità alimentare e al contrasto allo spreco.

Ma “Rete 29 Settembre – verso il Pride del Cibo” è un’iniziativa più ampia, nata dalla crisi emersa dall’emergenza Covid e dalla profonda riflessione sull’urgenza di un sistema che garantisca uguaglianza sociale nell’accesso alle risorse. E’ quindi nata un’iniziativa dal basso, apartitica, aconfessionale, aperta e inclusiva, per richiamare gli enti che su scala nazionale promuovono il cibo sul territorio come strumento per favorire società inclusive e democratiche. Gli enti che hanno aderito rispondendo al questionario, oltre a essere sponsorizzati sulla pagina facebook di Food Pride, sono anche inclusi nella mappa, che mostra le tante realtà attive.

Non è tardi per far parte del cambiamento e dare vita al Pride del Cibo: si può contattare Food Pride all’indirizzo email o attraverso la pagina facebook.

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