15 Ott 2020

A Salerno nasce una casa condivisa per papà separati

Nasce a Salerno Ri-vivere insieme, un progetto di housing sociale rivolto a padri separati con difficoltà abitative che verranno inoltre accompagnati in un percorso di sostegno all'autonomia. La struttura potrà ospitare tre papà che qui avranno la possibilità di accogliere anche i figli.

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Prende il via a Salerno Ri-vivere insieme, un progetto di housing sociale per padri separati, sostenuto da Fondazione Con Il Sud, e che coinvolge diversi enti del terzo settore nel salernitano, tra cui la cooperativa sociale Il Portico, nella rete di Confcooperative Federsolidarietà Campania. L’abitazione che ospiterà i papà si trova ad Aiello di Baronissi (SA) ed è stata messa a disposizione dall’associazione OASI, capofila della rete.

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Il progetto nasce dall’idea di offrire a padri separati con difficoltà socio-abitative servizi di housing sociale, percorsi di accompagnamento e di sostegno all’autonomia, per sperimentare un welfare generativo, in grado di praticare la solidarietà come stile del vivere comune.

«Siamo partiti da un’analisi dei bisogni territoriali e dalla dilagante diffusione di un fenomeno sociale negli ultimi anni, quello dei padri separati con figli che si trovano improvvisamente a vivere una condizione di disagio socio-economico», spiega Annalisa D’Angelo, coordinatrice del progetto e referente della cooperativa sociale il Portico che favorisce percorsi di sostegno alle famiglie e promuove attività socio-educative rivolte a bambini e ragazzi che si trovano a vivere condizioni di disagio socio-ambientale e familiare.

Il progetto è ora nella seconda fase. La prima è stata caratterizzata dal recupero edilizio e dell’arredo dell’immobile. In questa seconda fase si stanno svolgendo attività di promozione territoriale del progetto e percorsi di conoscenza, con persone potenzialmente interessate al progetto e segnalate da associazioni o parrocchie.

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La struttura potrà ospitare tre papà, con la possibilità di accogliere anche i figli. Come spiega Annalisa D’Angelo, infatti, «la situazione che caratterizza e favorisce l’accoglienza nella struttura è quella di vivere un disagio sociale, economico ed umano a causa della separazione volendo favorire la serena frequentazione dei figli, laddove questa non è consentita da un problema abitativo, temporaneo, del papà».

I papà gestiranno in autonomia la casa che prevede spazi fisici comuni per favorire l’auto-mutuo aiuto tra chi sta vivendo una condizione simile. Gli operatori della Cooperativa sociale il Portico, nello specifico, si occuperanno di accompagnare i papà in percorsi di inclusione sociale, di attività abitative territoriali e, in collaborazione con l’Associazione Paideia, avvieranno percorsi di formazione professionale e borse lavoro per soggetti con difficoltà lavorative. L’accoglienza avrà, per ogni persona accolta, la durata massima di 18 mesi nel corso del quale, sarà favorita l’autonomia e un sostegno in un momento di difficoltà.

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