17 Nov 2020

“Il cane giusto alla famiglia giusta”: le adozioni responsabili di Buoncanile

Scritto da: Valentina D'Amora

Tre educatrici cinofile che da volontarie in canile decidono di unirsi per realizzare un progetto nuovo, che divulga consapevolezza sulle adozioni. E fa sì che nessun cane torni in un box.

Salva nei preferiti

Genova - Adottare un cane è una scelta di vita, oltre che un atto di responsabilità nei confronti dell’animale. Scegliere il proprio amico in canile, poi, è un gesto di civiltà: ogni animale comprato “ruba” un’occasione di adozione a un cane rinchiuso in un box, che ha come unica colpa quella di essere nato senza pedigree.

Eppure sono ancora tante le persone che credono che in canile ci siano solo cani “problematici” o da educare. Per questo, a Genova è nato Dogsville, un rifugio che sfata queste paure: uno spazio “a misura di cane”, immerso in natura e concepito come ambiente di transito, dove si creano preziose opportunità di incontro, di relazione e di crescita, sia per il cane che per l’uomo.

Micol, Elena e Ilaria, le tre educatrici cinofile che l’hanno fondato, sposano una filosofia di adozione basata sulla consapevolezza. «Adottare un cane al canile è senza dubbio un gesto di responsabilità civile, ma è anche un impegno che troppo spesso viene sottovalutato», mi spiega Micol Chiari.

Micol canile 1
Micol, Ilaria ed Elena

IL PROGETTO ADOZIONE RESPONSABILE

Dal 2008 l’associazione Buoncanile onlus porta avanti il progetto “Adozione responsabile”, che inizia con una conoscenza approfondita dell’adottante e prosegue con la proposta di un ristretto numero di cani che le titolari ritengono in sintonia con le necessità e lo stile di vita della famiglia in cerca di un nuovo amico.

«Fondamentale, poi, avviare un processo di conoscenza tra cane e adottante, che avviene inizialmente in rifugio. Fanno seguito l’ambientamento in casa e le istruzioni per la gestione del cane in città, simulando situazioni tipiche, come salire sui mezzi pubblici, attraversare luoghi rumorosi, come le scuole al momento dell’uscita dei bambini per esempio, e, per finire, i pranzi al ristorante e i caffè al bar: seguendo questo iter riusciamo ad affidare i “cani giusti” alle famiglie giuste, facendo adottare anche cani adulti e anziani, perché la scelta di un cucciolo non è la strada più idonea per tutti».

buoncanile

I DIVERSI TIPI DI ADOTTANTI

Chiedo, quindi, a Micol che tipo di adottanti si avvicinano al rifugio: «Da noi arrivano aspiranti adottanti di tutti i tipi: ci sono persone assolutamente coscienti di questa scelta e altre tutt’altro che consapevoli di cosa significhi avere un cane; poi vengono persone che si offrono di dedicare il loro tempo libero a portare in passeggiata i cani come volontari e che, poi, decidono di adottarne uno e iniziare un bel percorso di vita insieme al nuovo amico».

Per questo tutto lo staff di Buoncanile cerca di fare formazione a tutti i livelli su cosa sia realmente un’adozione e una vita con un amico a quattro zampe a fianco: non tutti hanno idea delle necessità etologiche del cane, cioè i bisogni che non riguardano solo l’alimentazione e l’attività fisica, ma le esigenze di relazione e di condivisione di esperienze di cui ogni cane ha bisogno.

«Occorre anche tenere conto che ogni cane è un mondo a sé, diverso per personalità ed esperienze vissute, ma va detto che c’è sempre parentesi di apertura e di cambiamento nel futuro, perché possono anche esserci sfaccettature comportamentali da limare».

L’ACCOMPAGNAMENTO EDUCATIVO NEL POST-ADOZIONE

Il percorso iniziato a Dogsville non si conclude con l’affidamento del cane alla famiglia, ma prosegue anche dopo l’adozione. «Ci informiamo sempre su come procede la vita quotidiana insieme al nuovo arrivato, suggeriamo alla famiglia dove passeggiare nei dintorni di casa e cerchiamo di fornire tutte le informazioni utili per la futura vita insieme. Certo, ci sono anche cani che hanno qualche difficoltà in più ad adattarsi al nuovo contesto, quindi, in quel caso, pianifichiamo degli incontri successivi all’adozione». Ogni adottante riceve anche un piccolo depliant con un vademecum su come ci si comporta col nuovo membro della famiglia e che descrive quali emozioni vive il cane una volta inserito nella nuova famiglia.

E se in casa c’è già un micio? «Con i gatti si determina l’iniziale approccio del cane verso i felini, in base a come va l’incontro con i gatti di una nostra collaboratrice che abita in zona: a seconda di questo, ci rendiamo conto di come il cane si comporta con i felini. Il punto fermo: il gatto non deve modificare le sue abitudini e la sua routine per il nuovo arrivato, perché siamo convinte che la gioia di uno possa essere la gioia dell’altro, esattamente come per tutti gli altri membri della famiglia».

Un lavoro complesso e strutturato portato avanti con professionalità, competenza e tanto amore che Micol, Ilaria ed Elena realizzano giorno dopo giorno, perfezionando il percorso ideale sia per i cani che i futuri adottanti. Affinché nessun cane torni mai più in un canile.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Animali come noi – Per una vita umana che non sia basata sul dolore
Animali come noi – Per una vita umana che non sia basata sul dolore

Lega del Cane (e non solo): cambiare cultura e leggi per difendere gli animali
Lega del Cane (e non solo): cambiare cultura e leggi per difendere gli animali

Prendere un cane: ecco cosa fare (e cosa non fare) se volete un amico a quattro zampe
Prendere un cane: ecco cosa fare (e cosa non fare) se volete un amico a quattro zampe

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

C’è speranza per Assange? Cosa dice la sentenza e cosa succede adesso – #893

|

Santa Maria La Palma, quando nel vino batte un cuore sardo – Io Faccio Così #401

|

Zappa Social, la storia di una comunità che ha trasformato una discarica abusiva in un’oasi verde

|

Salute e autosufficienza, i corsi all’insegna della consapevolezza e dell’equilibrio

|

Giornata nazionale delle disabilità intellettive: ecco perché è urgente parlarne

|

A Caltanissetta la ciclofficina sociale che promuove mobilità lenta e cicloturismo responsabile

|

Mourning circle, il cerchio delle lacrime: fare uscire il dolore può guarire

|

Chiusa Grande e i vini biologici concepiti con “vinosophia”

string(7) "liguria"