10 Dic 2020

A Torino gli studenti dell’istituto alberghiero preparano i pasti per i senzatetto

Scritto da: Lorena Di Maria

A Torino un intero istituto professionale sta contribuendo a un’iniziativa di solidarietà per dare una mano alle persone senza fissa dimora che stanno soffrendo in questo momento di pandemia. All'interno del laboratorio di cucina saranno proprio gli studenti a trasformare cibo recuperato dall'invenduto in nuovi pasti, all'insegna della circolarità e della lotta agli sprechi alimentari.

Salva nei preferiti

Torino - Si chiama “Colombatto Solidale” e nasce dall’esigenza di contribuire con le proprie competenze a ridurre il disagio di coloro che, durante questo periodo di emergenza, fanno fatica ad avere un pasto caldo. E sono proprio gli studenti i protagonisti di questa iniziativa: in questo momento che vede la chiusura delle scuole, i laboratori degli istituti alberghieri sono rimasti aperti poichè non possono essere sostituiti dalla didattica a distanza. In questo modo, insieme ai docenti e in collaborazione con le associazioni del territorio e le istituzioni, i ragazzi e le ragazze si impegnano a cucinare e donare dei pasti a chi ne ha bisogno.

Come ci ha spiegato il docente Paolo Zanet, «il nostro obiettivo è formare e avvicinare gli studenti all’importanza della solidarietà e dell’impatto che hanno le azioni di volontariato». All’interno dell’istututo verranno prodotti, confezionati e venduti panettoni artigianali di alta pasticceria, il cui ricavato verrà destinato all’iniziativa.

Ma non solo. L’idea prevede soprattutto il recupero dell’invenduto, ovvero delle eccedenze alimentari che saranno fornite dall’Associazione Solidarietà Alimentare Torino che recupera i prodotti in esubero del CAAT – Centro Agro Alimentare di Torino, insieme alle donazioni delle aziende del territorio. Queste materie prime verranno quindi impiegate per la preparazione di pasti, realizzati dagli studenti e dalle studentesse durante le esercitazioni pratiche sotto la guida degli chef del Dipartimento Solidarietà Emergenza (DSE) e di alcuni professionisti di prestigiosi ristoranti di Torino.

I pasti, successivamente, verranno veicolati nei centri di distribuzione presenti sul territorio, con la collaborazione dell’Associazione Volontari Alpini di Protezione Civile e in questo modo sarà possibile praticare un vero e proprio circolo virtoso basato sulla sostenibilità e sulla lotta agli sprechi alimentari, diventando parte integrante del progetto.

Nell’istituto si contribuisce alla formazione dei futuri cittadini e alla consapevolezza che anche a partire dal cibo è possibile migliorare la nostra società. Il progetto, infatti, vuole unire la formazione degli studenti con la solidarietà, in questo periodo difficile che stiamo vivendo.

«L’iniziativa nasce dall’intenzione di dare contributo alle persone che in questo momento hanno bisogno di aiuto e sostentamento, le quali purtroppo sono in costante aumento a causa del periodo di crisi». Ed è da anni che questo istituto alberghiero, che è il più grande della città, si impegna non solo a formare futuri cuochi, pasticcieri,
professionisti di sala e dell’accoglienza turistica, ma insegna anche ai ragazzi ad integrarsi nel contesto sociale per dare il proprio contributo.

Il “Colombatto”, per tradizione, è sempre stato coinvolto in una attività a scopo benefico chiamata “Un Dolce per la Vita”, che da oltre un quarto di secolo fa la felicità dei tanti cittadini che giungono per acquistare e degustare i dolci preparati dagli allievi sotto la guida degli
insegnanti e il cui ricavato è interamente devoluto ai progetti di sostegno per le famiglie dei bambini oncoematologici dell’ospedale infantile Regina Margherita.

L’iniziativa “Colombatto Solidale” partirà sabato 19 dicembre e proseguirà da gennaio 2021 per tutti i sabati dei mesi invernali. L’obiettivo è far sì che questo servizio socialmente utile possa avere una continuità in modo da soddisfare la sua dimensione solidale e affinché permetta di reperire ulteriori fondi per proseguire l’attività per un periodo più lungo.

In questo modo gli studenti dell’alberghiero hanno l’opportunità di mettere in pratica quanto imparato nei corsi di studio, e contemporaneamente contribuiscono in modo concreto e significativo a una causa importante sviluppando un forte senso di solidarietà.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Sanità e diritto alla cura: cronache da un’Ogliastra che vuole vivere, non sopravvivere
Sanità e diritto alla cura: cronache da un’Ogliastra che vuole vivere, non sopravvivere

Treat It Queer Foundation: l’arte per combattere l’invisibilità sanitaria
Treat It Queer Foundation: l’arte per combattere l’invisibilità sanitaria

Con Prodor alla scoperta del mondo dei fermenti vegani
Con Prodor alla scoperta del mondo dei fermenti vegani

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Come trasformare gli allevamenti in fattorie vegane, l’esperienza svizzera – #917

|

Val Pennavaire in rete: la nuova e inaspettata zuppa di sasso

|

Gaetano, terapista forestale dei Monti Lattari: “La foresta mi ha guarito”

|

Cuscini Bio, la moda etica e quel giocattolo dentro a una fornitura tessile

|

Animal Talk Italia: parlare con gli animali è possibile – Io Faccio Così #402

|

Lezioni ecologiche nelle scuole italiane, fra antropocene ed ecologia profonda

|

Alberi monumentali, in Sicilia sono 311 i tesori vegetali da tutelare

|

Sanità e diritto alla cura: cronache da un’Ogliastra che vuole vivere, non sopravvivere

string(8) "piemonte"