Oggi la produzione di beni implica inevitabilmente l’emissione in atmosfera di enormi quantità di gas serra, che dovranno essere tagliate ed azzerate nei prossimi anni. Per rendere l’industria europea competitiva durante la transizione ecologica è necessario istituire un border carbon adjustment, ossia un meccanismo di regolamentazione dei prodotti importati nell’UE che tenga conto delle emissioni climalteranti.
In questo modo i prodotti verrebbero tassati in base alla quantità di gas serra emessi per la loro produzione, rendendo così economicamente vantaggioso l’acquisto di beni più sostenibili. Con l’inserimento di questi dazi vi sarebbero anche dei limiti economici alla delocalizzazione e verrebbero scoraggiati l’importazione e l’acquisto di beni prodotti a minor costo in paesi dove non vengono rispettate le norme ambientali, oltre che di tutela dei lavoratori.
Ecco ciò che si chiede con questa iniziativa:
Questa campagna è una ICE, ovvero una Iniziativa dei Cittadini Europei, che permette ai cittadini dell’Unione Europea di rivolgersi direttamente alla Commissione Europea per proporre un atto legislativo o delle richieste concrete in un campo di competenza dell’UE. Nel nostro caso vogliamo che il Parlamento Europeo dia priorità a ogni questione riguardante la crisi climatica e che agisca sull’emergenza in corso.
Se la nostra ICE riuscisse a ottenere 1 milione di firme di cittadini europei, appartenenti ad almeno un quarto degli stati membri, il comitato di questa ICE presenterà l’iniziativa di fronte alla Commissione Europea; la Commissione pubblicherà poi un comunicato con le proprie conclusioni legali e politiche riguardo l’iniziativa, spiegando cosa intende fare o non fare a riguardo e perché.
L’obiettivo quindi è raggiungere 1 milione di firme entro il 23 giugno 2021; attualmente la petizione ha superato da poco la quota di 85000 sottoscrizioni. Se volete aderire anche voi all’iniziativa potete farlo cliccando qui.
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