8 Feb 2021

Torna a scuola il maestro sospeso perché portava i bambini sugli alberi

Scritto da: Paolo Cignini

Sospeso dall’insegnamento per un giorno per una presunta violazione delle regole di sicurezza previste dall’Istituto scolastico di Serravalle d’Asti dove insegna, il promotore del metodo pedagogico “Bimbisvegli” Giampiero Monaca torna oggi in classe. Vi raccontiamo cosa è successo, ricordandovi cos’è “Bimbisvegli” e perché, secondo Monaca, la sicurezza deve mettere al centro soprattutto la sfera dei bambini e dovrebbe essere costruita con un dialogo costante tra dirigenti e insegnanti. 

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Nell’ottobre 2017, in questo articolo, vi avevamo presentato Bimbisvegli, metodo scolastico ideato e sperimentato in più dieci anni di insegnamento da Giampiero Monaca e Lina Prinzivalli e messo in pratica all’interno della scuola pubblica a Serravalle d’Asti. Niente compiti, niente zaini, materiali scolastici in comune e neppure niente banchi e cattedre ma solamente dei tavoli; una vera e propria scuola nel bosco, con lezioni all’aria aperta per apprendere osservando dalla natura.

Un modello che nel corso degli anni sta avendo un successo incredibile e un continuo aumento di richieste da parte delle famiglie, fino ad essere considerato nel Gennaio 2021 un vero e proprio vero modello educativo da cui prendere esempio dallo stesso Ministero dell’Istruzione.

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Purtroppo, però, l’attenzione in questi giorni si è spostata su altro: venerdì 5 febbraio 2021 Giampiero Monaca ha dovuto scontare un giorno di sospensione dal servizio, con la privazione della retribuzione, a causa di una segnalazione da parte della dirigente scolastica del quinto circolo Graziella Ventimiglia (ora in aspettativa).

Perché? Nel settembre 2020 Giampiero Monaca ha pubblicato sul suo profilo Facebook uno scatto che ritrae alcuni bambini (non riconoscibili) arrampicati su un albero, con una frase che recita “nella scuola all’aperto il distanziamento si rispetta in tre dimensioni: ecco il metro verticale”. L’attività non sarebbe stata autorizzata dall’Istituto ed è stata ritenuta pericolosa per l’incolumità delle bambine e dei bambini dalla Commissione Disciplinare Regionale, che ne ha ordinato la sospensione per un giorno. Il 9 settembre 2020 Giampiero Monaca, le colleghe e i colleghi avevano condiviso un protocollo per la riapertura della scuola di Serravalle in modalità aperta, diffusa e all’aperto.

«Il problema è che queste attività noi le facciamo da anni, non lo rinnego perché abbiamo messo l’outdoor al centro del nostro approccio educativo», ci ribadisce direttamente Giampiero Monaca. «La foto “incriminata” non è stata nemmeno scattata da me e non c’erano nemmeno le generalità dei bambini, erano foto anonime. Inoltre la legge italiana non prevede l’imbracatura fino ai tre metri di altezza, ma prevede semmai che quando ti avvicini ai tre metri di altezza devi avere una superficie di caduta adeguata. Fino ad un metro è sufficiente il prato, oltre il metro è prevista la sabbia e la corteccia, che nel bosco non mancano. Tutti i dirigenti e gli altri insegnanti hanno sempre saputo delle nostre attività, lo ribadisco».

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In queste ore crescono in rete i messaggi di solidarietà per Giampiero Monaca. Scuole Naturali, che sostiene l’insegnante con il motto “Siamo tutti #bimbisvegli Con Giampiero Monaca”, ha preso fermamente posizione “perché l’attività quali portare i bambini all’aperto permettendogli di sperimentare la motricità e l’apprendimento in natura, l’arrampicarsi sugli alberi e una pedagogia attiva sono oggi, ancor più di ieri, strumenti preziosi di salute e tutela”. In un post su Facebook Paola Buzzi, mamma di Serena, che frequenta la v Elementare a Serravalle d’Asti, parla della figlia in lacrime per questo provvedimento e commenta così la notizia:.

«Io non ho nessuna voglia di fare la guerra a nessuno e il mio obiettivo rimane il dialogo – conclude Giampiero Monaca – e vorrei che al centro dei provvedimenti sulla sicurezza a scuola venissero messi al centro i bambini e le loro esigenze. In termini qualitativi i nostri bambini vengono volentieri a scuola, imparano e portano a casa i frutti di una pedagogia che li vede più partecipi. Bimbisvegli ha un successo incredibile anche con i cosiddetti “bambini difficili” che interrompono il percorso in altre scuole e da noi trovano un loro equilibrio.

Le insegnanti? Siamo partiti da uno e oggi siamo otto, l’entusiasmo dell’insegnamento è forte soprattutto in loro ed è un faro per la mia attività quotidiana. Stiamo continuamente avendo un aumento di richieste di bambine e bambini che vogliono iscriversi, tanto che siamo arrivati a formare tre classi ed una pluriclasse. Da ventuno bambini con cui siamo partiti siamo arrivati ad averne cinquantaquattro e il prossimo anno la previsione è raggiungere sessantasei. Il mio scopo non è autoincensarmi, bensì chiedere alla dirigenza scolastica, e non solo, di metterci insieme ad un tavolo per trovare il modo affinché le norme di Sicurezza non diventino la Spada di Damocle per non fare le cose, bensì sul come farle proteggendoci, senza limitarle».

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Italia che Cambia ha approfondito nel corso degli anni, anche attraverso la realizzazione di alcuni documentari sul tema della Scuola in collaborazione con Scuole Naturali e Ashoka Italia, quanto sia importante, anzi cruciale, un approccio alla scuola che integri i benefici, dimostrati e dimostrabili, dell’insegnamento all’aperto per tutte le età; soprattutto nel periodo storico che ci troviamo a vivere, nel quale la pandemia ha reso ancora più evidenti i limiti di un insegnamento basato solamente sulle quattro mura e sugli approcci tradizionali.

Perché, per dirla con le parole di Danilo Casertano, «Noi crediamo fermamente che cambiando i luoghi si cambia la mentalità delle persone: cominciamo a riportare i bambini nelle vere aule, che dal greco aulé stanno a significare spazi aperti e ariosi. Se li portiamo lì, necessariamente gli insegnanti e i ragazzi agiscono e interagiscono in maniera diversa. E questa cosa sta accadendo in tutto il Mondo, è un grande segno di speranza. Su questa speranza noi dobbiamo seminare tutte le nostre conoscenze e i nostri talenti, per vedere germogliare una nuova scuola che sia davvero una comunità educante». E per oggi, intanto: bentornato a scuola, Maestro Giampiero Monaca.

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