19 Mar 2021

Basta false promesse! Riparte oggi lo sciopero per il clima di Fridays For Future

Scritto da: Lorena Di Maria

Oggi, venerdì 19 marzo, insieme ai giovani di tutto il mondo, i ragazzi e le ragazze di Fridays For Future Italia tornano a protestare con incontri in piazza e appuntamenti online, nella Giornata Mondiale di Azione per il Clima. Tra le varie città parteciperà anche il gruppo torinese, che in questo difficile anno di pandemia ha continuato a ricordarci che la crisi climatica e la crisi sanitaria devono essere combattute a partire da una riconversione ecologica, sostenibile e consapevole.

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Torino - «Vi scriviamo in questa ora buia e preoccupante per l’Italia e per il mondo intero non per parlare di Covid nelle solite modalità e con i contenuti ormai noti, ma per andare oltre e provare ad analizzare la crisi sanitaria da un punto di vista più ampio, cioè all’interno della vasta crisi ecologica-ambientale che, come ci ricorda la comunità scientifica, è la causa primaria e profonda della pandemia in corso».

Sono queste le parole di migliaia di giovani, attivisti, studenti, scienziati, insegnanti, figli e genitori. Parole di coloro che da mesi, anni, stanno cercando di fare la differenza e che oggi si ritroveranno nuovamente nelle piazze da nord a sud di Italia, per chiedere azioni urgenti e decisive contro i cambiamenti climatici.

Abbiamo parlato con Riccardo Savino, collaboratore di Italia che Cambia e attivista del gruppo Fridays For Future Torino. Come ci ha raccontato, «domani ripartiremo con una nuova mobilitazione per il clima e lo faremo in tutto il Paese. Questa volta, trovandoci in un momento di emergenza sanitaria, le manifestazioni assumeranno forme diverse. Ci saranno quindi città che parteciperanno con scioperi in piazza e altre che parteciperanno con scioperi virtuali, per rispettare le norme e proteggere la salute».

Ma allora, cosa succederà oggi? Napoli, Roma, Milano, Cagliari, Pavia, Gorizia, Brescia e Pavia sono solo alcune delle città in cui le manifestazioni avranno luogo. E dove incontrarsi non sarà possibile, i gruppi locali hanno organizzato degli appuntamenti online, come nel caso di  dialoghi con divulgatori, azioni di social bombing e momenti di confronto, per far sentire la propria voce.

A Torino gli attivisti si incontreranno in una manifestazione in forma statica presso il Giardino Nicola Grosa, che è stato scelto proprio perché è un luogo ampio, aperto e ben accessibile, per consentire il distanziamento tra le persone. A partire dalle 10.00, durante l’intera giornata, i giovani torinesi daranno vita a una grande “staffetta” in cui si daranno il cambio portando il proprio cartellone di “richieste” e di messaggi rivolti alla classe politica, in modo da non creare assembramenti, ma diluendo la partecipazione nel corso della giornata.

Come ci spiega Riccardo, «a Torino abbiamo deciso di uscire a manifestare perché è importante che proprio qui, nella nostra città, facciamo sentire la nostra presenza. Torino è infatti il simbolo delle problematiche ambientali, soprattutto dal punto di vista dell’inquinamento e della qualità dell’aria ed è importante far sentire la nostra voce».

Uno dei temi che Fridays For Future porterà nelle piazze, come vi abbiamo accennato in questo articolo, è anche la richiesta, rivolta al Governo e alla classe politica, di impiegare correttamente i soldi del Next Generation UE. Per questo i giovani attivisti chiedono che il Piano nazionale di ripresa e resilienza – PNRR, ovvero il programma di investimenti per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19 che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU, sia revisionato in una direzione di sostenibilità. Proprio per questo il messaggio di questa mobilitazione sarà forte e chiaro: “Basta False Promesse”.

Come scrivono ironicamente sul loro sito, accompagnato dall’ashtag #nonfossilizziamoci, «state scrivendo il recovery fund pensando agli anni Venti… ma del Novecento». Come ci spiegano, la crisi climatica è stata descritta come “una pandemia al rallentatore”. Entrambe, infatti, sono “invisibili” all’inizio ed entrambe riguardano l’intero pianeta e affliggono tutti. Ma è importante ricordare che la crisi climatica, oltre una certa soglia, diventa irreversibile ed è quindi fondamentale agire in fretta.

Proprio per questo, come ci racconta Riccardo, in questi mesi di pandemia le proteste per il clima non si sono arrestate, anzi, i ragazzi e le ragazze di Fridays For Future hanno portato avanti, quando possibile, azioni in piazza, oltre che online. Ad esempio, tra le prime iniziative avviate durante la pandemia c’è il Global Strike per il clima in versione Digitale, durante il quale è stato proposto a tutti i giovani di scattarsi una foto con un cartello riportante un messaggio di sensibilizzazione su tematiche ambientali e condividendo la foto taggando i politici.

Il messaggio del Global Strike è chiaro e forte: è necessario promuovere una rinascita post-Coronavirus che sia caratterizzata da investimenti sulla transizione ecologica. Proprio come testimoniato dalla campagna #RitornoAlFuturo, un appello che ha visto fianco a fianco gli attivisti di FridaysForFuture insieme a scienziati, esperti e associazioni di tutta Italia che si sono confrontati sulla rinascita post-Coronavirus definendo delle azioni concrete per ripartire e per passare, come ci spiega Riccardo, «dalla protesta alla proposta». Infatti, non dobbiamo dimenticarci che «le crisi sono due. Ma la soluzione è una sola».

Cambiamenti climatici e pandemia sono strettamente legati e proprio per questo lo sciopero per il clima di questa giornata vuole lanciare un messaggio ancora più forte: «non possiamo tornare al passato, perché il passato era il problema: dobbiamo “ritornare al futuro”!». Ed è possibile farlo, soltanto attraverso una ripresa vera e propria, che metta al primo posto la transizione ecologica, nel rispetto della giustizia climatica.

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