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Si chiama GAM, Gruppo di Appoggio Mutuo, è nato all’inizio della pandemia e proprio con l’ingresso della primavera ha “festeggiato” un anno di attività. Questa realtà romana territoriale è figlia della Libera Assemblea di Centocelle (LAC), costituita per rispondere agli incendi che avevano colpito il quartiere nell’inverno del 2019 e in particolare una libreria, la Pecora Elettrica.
Con l’arrivo di una nuova emergenza, quella del COVID-19, le attiviste e gli attivisti si sono messi nuovamente in gioco, chiedendosi quali potesse essere l’esigenza principale per chi ha dovuto smettere di lavorare improvvisamente a seguito delle misure restrittive. Senza dubbio la distribuzione dei pacchi alimentari è stata una risposta dettata dalla situazione emergenziale, ma con il tempo la richiesta non solo non è diminuita ma è addirittura aumentata. Se a settembre 2020 l’utenza del GAM raggiungeva un numero di 120 famiglie a settimana, a Natale sono diventate 150, per arrivare nell’ultimo periodo a ben 180 famiglie.

«Ci siamo mobilitati fin dall’inizio tramite passaparola, social network e volantini – racconta Alessandra La Porta, portavoce del GAM –, siamo scesi nelle strade, quando era possibile, e in tutti quei luoghi che già frequentavamo». Il radicamento sul territorio e il legame tra le persone sono infatti le componenti fondamentali che hanno permesso a questa realtà di fare la differenza. I momenti di distribuzione di pacchi alimentari e beni di prima necessità sono quattro a settimana e si svolgono in due giorni diversi, il giovedì a Villa Gordiani, Centocelle e Tor Pignattara; il sabato sempre a Centocelle, il quartiere con maggiore richiesta.
«Ci sentiamo un tutt’uno con le persone a cui ci rivolgiamo – prosegue Alessandra La Porta – tanto è vero che molti dei beneficiari conosciuti durante la distribuzione dei pacchi alimentari si sono attivati diventando loro stessi volontari». È un circolo virtuoso di mutualismo e solidarietà che non si ferma solo alla distribuzione di pacchi alimentari, ma mira alla condivisione di pratiche e conoscenza. Sono nati così punti di bookcrossing per lo scambio di libri nel quartiere, ma anche laboratori per la realizzazione di mascherine, fino alla produzione di saponi o detersivi naturali.
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Come va avanti tutto questo? Il GAM si sostiene interamente attraverso le donazioni alimentari davanti ai supermercati e con la raccolta dell’invenduto giornaliero nei mercati rionali. «Purtroppo le offerte nell’ultimo periodo sono diminuite – spiega la referente del GAM – mentre la nostra utenza è aumentata significativamente». Per sostenere il progetto, i volontari del Gruppo si sono quindi affidati a un crowdfunding su Produzioni dal Basso a cui tutti possono contribuire.
L’obiettivo è quello di continuare a distribuire pacchi alimentari per tutto il 2021, perché le persone in fila aumentano e gli attivisti e le attiviste, per fortuna, non hanno intenzione di fermarsi. «Vogliamo prenderci metaforicamente per mano e attraversare insieme questo momento di difficoltà», conclude Alessandra.
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