4 Giu 2021

Fare comunità: torna l’Officina dei Beni Comuni di Labsus

Scritto da: Lorena Di Maria

In Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta sta nascendo un laboratorio sull’amministrazione condivisa dei beni comuni che coinvolge i territori del nord-ovest e che risponde alla crescente necessità di prenderci cura delle nostre città e dei luoghi in cui viviamo. Ma come possiamo creare una comunità attiva? Il 7 luglio tornano le Officine dei Beni Comuni organizzate da Labsus e l'evento vedrà l'incontro di diversi esperti che si confronteranno su come possiamo contribuire a “Fare Comunità”.

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Torino - Nel nord-ovest sta nascendo un gruppo di soggetti pubblici, associazioni, cittadini attivi e organizzazioni impegnate nell’amministrazione condivisa dei beni comuni. Prende il nome di “benicommunity” e sta diventando un percorso di costruzione di una comunità unita e collaborativa intenzionata a scambiare buone pratiche, consigli e strategie per prendersi cura della città, insieme.

È da ben quindici anni che Labsus – Laboratorio per la Sussidiarietà, fa incontrare in tutta Italia persone che hanno in comune la volontà di essere attive nella cura dei Beni comuni e che sono interessate ad amministrarli in modo condiviso. Come ci racconta Daniela Ciaffi, vicepresidente di Labsus, «c’è chi fa politica, chi ha un’associazione, chi ha creato un gruppo spontaneo di cittadini o ci sono persone che utilizzano gruppi Facebook per auto-organizzarsi e prendersi cura di un pezzo di città». Così, anno dopo anno, emerge uno degli aspetti che più caratterizza il lavoro di Labsus: «Siamo in tanti, diversi e in tutta Italia».

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Foto di Robert Bye tratta da Unsplash

Ma se siamo così tanti, allora come possiamo creare realmente una comunità? Da dove si parte? «Se pensiamo sia difficile fare comunità dentro un gruppo omogeneo, quando proviamo a far comunità tra gruppi eterogenei la sfida è ancora più grande. In tanti contesti si parlano lingue diverse, si hanno priorità e necessità differenti. La cosiddetta “società della cura”, per occuparsi dei bisogni di uno specifico luogo, necessita non soltanto di azioni collettive e di prossimità, ma anche e soprattutto di fare sistema».

Per promuovere il dibattito attorno ad alcune importanti questioni di attualità, da diversi anni Labsus organizza le “Officine dei Beni comuni” momenti per confrontarsi, immaginare e scambiare buone pratiche che contribuiscono a creare una società più inclusiva e partecipata. Ad esempio, nell’ultimo periodo che è stato segnato dalle difficoltà dettate dalla pandemia, le Officine si sono concentrate su tematiche come stare alla giusta vicinanza, sulla necessità di creare una comunità educante che metta al centro le scuole o sui beni digitali come Beni comuni. Così l’Officina dei beni comuni nasce dal desiderio di confrontarsi informalmente su questioni concrete al fine di trovare insieme le risposte.

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Foto di Mauro Mora tratta da Unsplash

Questa volta il tema dell’incontro sarà “Fare Comunità”: come riporta l’evento Facebook, l’appuntamento è previsto per lunedì 7 giugno alle 10.30 con un webinar al quale parteciperanno diversi esperti: prima fra tutte Marianella Sclavi, esperta di facilitazione dei processi partecipativi e mediazione dei conflitti, che porterà la sua ampia esperienza a livello internazionale. Fin dagli anni ’90, ha infatti avuto modo di relazionarsi con quartieri, periferie e contesti complessi, cercando di lavorare attraverso un ascolto attivo, proprio come testimonia il suo libro “L’arte di ascoltare”.

Parteciperanno Fabio Molino, Capo di gabinetto del Comune di Aosta, ex coordinatore del CSV della Valle d’Aosta e animatore e vicepresidente di Aosta Future Camp, che approfondirà il tema dell’innovazione sociale, e Sandra Aloia, Responsabile della Missione Favorire partecipazione attiva, Obiettivo Cultura, all’interno del settore partecipazione di Fondazione Compagnia di San Paolo. L’incontro sarà moderato da Daniela Ciaffi, vicepresidente di Labsus.

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Arrivati a questo punto, cosa significa fare parte di una comunità? Come ci spiega Daniela, «Le persone hanno bisogni e proprio da questi è necessario partire. Se nel paradigma del ‘900 lo Stato era considerato l’unica entità capace di rispondere alle necessità delle persone, in questa fase storica è importante comprendere che lo Stato è presente ma che ognuno di noi può e deve avere un ruolo attivo nel prendersi cura dei propri bisogni e di quelli altrui».

Nella dimensione di quartiere, di vicinato e nella vita di tutti i giorni sono sempre più numerose le persone che hanno voglia di attivarsi, di supportarsi, di essere solidali e partecipative. Tutti questi temi e i tanti interrogativi che ne scaturiscono verranno affrontati lunedì nell’evento online organizzato da Labsus, perché proprio da queste capacità è fondamentale partire per costruire insieme le comunità del domani.

Sarà possibile partecipare alla diretta sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Labsus.

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