16 Lug 2021

Donne e finanza: Banca Etica racconta l’economia al femminile

Grazie a una collaborazione con l'associazione Donne e Finanza da Urlo, lo storico istituto bancario italiano ha lanciato un filone che racconta storie di donne e di economia etica, riconoscendo il ruolo spesso decisivo che esse rivestono nel rendere più etico e sostenibile un settore che da secoli è in mano agli uomini.

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Da sempre Banca Etica è legata all’universo femminile: non solo simbolicamente – l’istituto è stato fondato l’8 marzo del 1999 – ma anche fattivamente, con un impegno costante volto a superare il divario di genere che caratterizza un settore tradizionalmente maschiocentrico e a valorizzare il potenziale creativo e propulsivo delle donne.

Lo confermano anche i numeri, che evidenziano un gender gap ancora molto marcato: secondo gli ultimi dati Istat, il tasso di occupazione femminile nella fascia tra i 15 e i 64 anni è di 19 punti inferiore rispetto a quello degli uomini. E se arriva al 60% al Nord, al Sud si ferma appena al 33%, mentre la media nazionale vede l’occupazione femminile ferma al 48%. Eppure il 45% dei clienti di Banca Etica che ha ottenuto un prestito è donna; il 49,1% dei conti correnti aperti è intestato a donne e il 29% delle imprese finanziate dall’istituto di credito  sono femminili.

donne e finanza paola maugeri
Paola Maugeri

L’ultima iniziativa che va in questa direzione è nata da una collaborazione tra l’associazione Donne e Finanza da Urlo e Banca Etica: si tratta di una serie di podcast che, attraverso la voce di Paola Maugeri, raccontano le esperienze di donne illustri del presente e del passato che narrano storie di sostenibilità ambientale, sociale e di finanza etica.

È cominciato tutto con una call lanciata qualche mese fa, in seguito alla quale Banca Etica ha ricevuto oltre 300 contributi tra novembre e gennaio. Fra essi sono state selezionate le 15 voci protagoniste del progetto che ha visto la realizzazione di 5 podcast che sono poi stati pubblicati.

Non solo: sul sito dedicato all’iniziativa si posso leggere, guardare o ascoltare decine e decine di contributi di altrettante donne – socie, correntiste, collaboratrici o protagoniste di progetti sostenuti da Banca Etica – che raccontano la loro esperienza e, come suggerisce la presidente Anna Fasano, diffondono la loro “storia da urlo” allo scopo di diffondere e liberare la loro energia.

Storie di donne comuni, piccole e grandi eroine della vita di tutti i giorni, che si intrecciano con quelle più celebri di chi ha prestato il proprio nome, il proprio volto e il proprio impegno per portare avanti i principi di sostenibilità, welfare e inclusione nel mondo dell’economia, della finanza, dell’imprenditoria.

Ed è così che la storia delle giovani attiviste Greta Thunberg e Malala Yousafzai si interseca con quelle di Dina Rosa Agyemang, studentessa in economia ed esperta del terzo settore; il vissuto di Lidia Menapace con quello di Maura Gancitano, filosofa e fondatrice di Tlon, progetto di divulgazione culturale, casa editrice e libreria teatro, e di  Marina Simeoni, architetta e ideatrice di un B&B molto particolare in cui le barriere non esistono.

Morena Rossi è presidente dell’associazione Donne e Finanza da Urlo, che ha raccolto l’invito di Banca Etica per dare voce alle donne: «Vogliamo valorizzare il loro ruolo in un mondo ancora per molti versi maschile – racconta –, in cui l’educazione finanziaria può e deve diventare una leva per la parità di genere, affinché barriere e stereotipi possano essere abbattuti ridisegnando una ripresa inclusiva. Questa sinergia ha dato origine a una risposta davvero significativa. Le donne sollecitate sulle loro storie “da urlo” si sono subito raccontate, con grande generosità e responsabilità. Ne abbiamo scelte solo quindici, ma tutte erano importanti».

Le fa eco la presidente di Banca Etica Anna Fasano: «La nostra forza è data dalla potenza e dalla ricchezza delle storie a cui dà linfa strategica, progettuale e finanziaria. Abbiamo scelto di liberare tutta l’energia delle storie delle donne – socie e clienti, lavoratrici, imprenditrici – che hanno raccontato non solo loro stesse, ma anche il senso dell’essere Banca Etica. Storie connesse che con sguardo territoriale e allo stesso tempo globale, attente all’oggi ma proiettato verso il domani, stanno lavorando per l’ecologia integrale».

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