21 Gen 2022

Piantare alberi contro il cambiamento climatico: il sogno della Foresta condivisa del Po piemontese

Scritto da: Lorena Di Maria

Avete mai sentito parlare della "Foresta condivisa del Po piemontese"? Si tratta di un'ambiziosa iniziativa per realizzare una "foresta di vicinato" a cui chiunque può contribuire. Grazie a un finanziamento del Ministero della Transizione il progetto metterà a dimora più di 7.000 alberi e 3.000 arbusti per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Salva nei preferiti

Al giorno d’oggi, con accresciute sensibilità e consapevolezza rispetto ai nostri stili di vita, stiamo imparando il valore della condivisione per ridurre il nostro impatto sul pianeta. La sostenibilità così passa attraverso l’uso comune di automobili, abiti usati, orti urbani o progetti di prestito e restituzione come le stoviglioteche, il bookcrossing e tanto altro ancora. Ma ci credereste se vi dicessimo che è possibile condividere anche un’intera foresta?

Ci auguriamo di sì e non possiamo che confermarvelo raccontandovi un progetto che si sta impegnando a proteggere la biodiversità e le ricchezze del territorio. Si chiama “Foresta condivisa del Po piemontese” e, come vi abbiamo già accennato in questo articolo, è “condivisa” proprio perché chiunque può contribuire a realizzarla diventandone partner, dalle istituzioni fino al semplice cittadino, dalle aziende agricole alle imprese private e alle associazioni.

Foresta Condivisa Parco Po1

Il progetto di riforestazione

La novità è che recentemente il progetto è arrivato primo su scala nazionale. Ci spieghiamo meglio: il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) ha recentemente finanziato 38 progetti in tutta Italia e questa foresta, che si estende per oltre 200 chilometri, è arrivata con successo al primo posto.

L’iniziativa è stata infatti presentata tramite la Città Metropolitana di Torino nell’ambito del “Programma Sperimentale per la Riforestazione Urbana” che ha stanziato finanziamenti dedicati alle città metropolitane che hanno potuto presentare fino a 5 progetti di messa a dimora di alberi, manutenzione e creazione di foreste urbane e periurbane.

Oggi questo enorme parco, che si estende all’interno della regione Piemonte lungo il percorso del fiume Po, ha ricevuto un finanziamento di 500.000 euro e metterà in atto interventi di riforestazione al suo interno e nelle immediate vicinanze. Nei prossimi mesi saranno messi a dimora su 16 ettari 7.754 alberi e 3.713 arbusti in due aree di intervento: la prima è situata tra i comuni di Verolengo e Lauriano mentre la seconda riguarda aree molto vicine tra loro in Carignano e Carmagnola, all’interno di due siti della Rete Natura 2000. In questo caso tutti i terreni (ad eccezione di un’area demaniale a Carignano già in concessione all’Ente-Parco) sono stati messi a disposizione dai Comuni.

Foresta Condivisa Parco Po

Contrastare il cambiamento climatico

Il piano prevede l’attivazione di azioni concrete che possano contribuire a contrastare il cambiamento climatico: tra queste c’è l’eradicazione delle specie esotiche invasive, la messa a dimora di arbusti e alberi che miglioreranno la qualità ecologica degli habitat forestali e la gestione e cura delle aree riforestate, anche per prevenire il ritorno delle cosiddette specie aliene per i prossimi sette anni.

Nella scelta degli alberi e degli arbusti sono stati valutati con attenzione gli aspetti legati alle provenienze autoctone tipiche della Pianura Padana, considerando in particolare le condizioni ecologiche delle aree di intervento: ad esempio sono state selezionate tra le specie arboree la farnia, il cerro, il ciliegio selvatico, l’acero campestre, l’olmo ciliato, l’ontano nero, il salice bianco, il pioppo bianco, il pioppo nero, il carpino bianco e il ciliegio a grappoli e tra quelle arbustive il biancospino, il nocciolo, il sanguinello, il sambuco e l’evonimo.

Foresta Condivisa Parco Po2

Una riqualificazione ambientale lunga trent’anni

Tutto ciò è possibile grazie all’impegno degli Enti di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino e delle Aree protette del Po torinese che stanno riqualificando, di anno in anno, centinaia di ettari di terreno, in gran parte pubblico. Un’ambiziosa iniziativa che vuole riprendere e consolidare gli interventi di riqualificazione ambientale avviati negli ultimi trent’anni lungo la fascia fluviale del Po.

Con questi nuovi interventi si supereranno i 70.000 alberi già in fase di impianto nel vasto territorio metropolitano e questo rappresenta dunque un nuovo ed importante passo in avanti anche per la “Foresta condivisa del Po piemontese”.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Ardea, tutela e divulgazione ambientale nel napoletano e non solo
Ardea, tutela e divulgazione ambientale nel napoletano e non solo

Al via il primo Action Bootcamp Transistor, il futuro della Sicilia dipende da noi
Al via il primo Action Bootcamp Transistor, il futuro della Sicilia dipende da noi

Laura Cocco: “L’olio d’oliva in Sardegna è un fattore identitario, ma bisogna valorizzarlo”
Laura Cocco: “L’olio d’oliva in Sardegna è un fattore identitario, ma bisogna valorizzarlo”

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Corruzione e mafia ai vertici della politica siciliana. Che succede? – #916

|

Lezioni ecologiche nelle scuole italiane, fra antropocene ed ecologia profonda

|

Alberi monumentali, in Sicilia sono 311 i tesori vegetali da tutelare

|

Sanità e diritto alla cura: cronache da un’Ogliastra che vuole vivere, non sopravvivere

|

Basta favori ai mercanti d’armi: la finanza etica si mobilita contro l’industria bellica

|

Treat It Queer Foundation: l’arte per combattere l’invisibilità sanitaria

|

La Liguria paga i cacciatori per uccidere i cinghiali, le associazioni si mobilitano

|

Salviamo il Grande Albergo delle Fate, simbolo di sostenibilità in Calabria 

string(8) "piemonte"