28 Gen 2022

La ragazze di Lokall: “Rendiamo il cibo biologico alla portata di tutte le tasche”

Scritto da: Sara Anfos

Non sempre riusciamo a pagare il cibo biologico quanto vorremmo e questo lo rende a volte poco accessibile. Partendo da questa osservazione, che spesso corrisponde al vero, Angelica, Marla e Vittoria hanno lanciato Lokall, un progetto che lavora sulla filiera dell'agricoltura biologica e, attraverso sinergie e collaborazioni, cerca di rendere il cibo sano e naturale anche economico. Come? Ne parliamo in questo approfondimento curato dalla redazione di NOWA, partner di Italia Che Cambia nel territorio altoatesino.

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Bolzano, Trentino Alto Adige - Da qualche tempo a Bolzano gli studenti universitari possono acquistare prodotti biologici locali a un prezzo più accessibile. Questo grazie all’iniziativa di tre giovani donne che condividono la passione per la sostenibilità e quella per i progetti collaborativi, per quelli belli, quelli in cui vincono tutti.

Incontriamo Vittoria, Marla e Angelica all’Università di Bolzano. Sono loro le iniziatrici di Lokall (local and organic food for all). Lokall è un servizio che fa incontrare le esigenze dei piccoli contadini locali con quelle degli studenti, ma è anche e soprattutto un progetto che collega magistralmente tanti progetti sul territorio e i nuovi bisogni che qui sono nati.

Vittoria viene da Trento ed è laureata in Scienze economiche e sociali, Marla – di Basilea – e Angelica – di Peschiera del Garda – sono laureate in Eco-Social Design. La storia di Lokall inizia quando, ancora studentesse e accomunate dagli stessi obiettivi, si incontrano e parlano dei loro rispettivi progetti e delle loro tesi di laurea e decidono di lavorare a un progetto comune.

lokall 1

A raccontarci come nasce l’idea di Lokall inizia Vittoria: «Come tante idee che nascono da un’esigenza personale, così anche Lokall è nata da qualcosa che sentivamo mancare: un servizio che soddisfacesse prima di tutto un nostro bisogno». Hanno cominciato a discutere di come loro stesse e i loro amici non riuscissero a avere l’alimentazione che avrebbero voluto: biologica, locale, stagionale, di qualità.

«Abbiamo capito che il problema era il prezzo», raccontano le tre ragazze. «C’è una grande sensibilità sull’argomento, si vorrebbe comprare un certo tipo di prodotti, per sé stessi e per come il modo in cui vengono coltivati influisce positivamente sull’ambiente e nel territorio, però da studenti non si riesce a permetterseli».

Quando durante il primo lockdown chiudono tutte le attività, compresi i mercati contadini, Angelica – che abita allo studentato – si chiede cosa ne sia dei contadini locali che non possono più vendere i loro prodotti. Si confronta con Marla, che si mette subito in moto: «Avevamo contatti con gli agricoltori e allo stesso tempo avevamo contatti con gli studenti e questa era un po’ la nostra funzione: quella di creare una connessione».

Così nasce l’idea di organizzare un servizio di consegna di cassette di verdura dai piccoli agricoltori agli studenti interessati. Lokall collabora soprattutto con Stefan, un giovanissimo contadino di montagna che, insieme a sua moglie, coltiva la sua verdura con grande cura e senza l’uso di pesticidi chimici, nel loro maso a San Genesio.

Stefan è sempre stato molto coinvolto nei progetti della comunità altoatesina per far conoscere le buone pratiche dell’agricoltura biologica. Vogliamo parlare anche con lui e così Vittoria, Marla e Angelica ci accompagnano al suo maso, dove conosceremo anche Jana, Lisa e Isabel, le studentesse a cui le tre iniziatrici passeranno il testimone una volta che si saranno laureate. Saranno loro a prendere in mano il progetto e a loro volta lo tramanderanno a quelli che seguiranno.

Arriviamo a San Genesio: Stefan e la moglie stanno lavorando l’ultimo tratto dei campi scoscesi, dove iniziano i prati su cui si sta già raccogliendo il fieno. Lo salutiamo da lontano, lui ci fa un segno con la mano prima di raggiungerci sul suo trattore. Ci accoglie di buon grado: «Sono stato molto felice quando mi è stato chiesto se fossi interessato a consegnare le mie verdure alle residenze studentesche».

«Sono sempre stato dell’idea che se qualcuno è interessato all’agricoltura biologica, si dovrebbe assolutamente sostenere questo interesse e mostrare alla gente dove cresce, come cresce e tutto ciò che ne fa parte», aggiunge Stefan. «E poi posso chiedere loro di aiutarmi. A volte ci sono dei ritardi nel lavoro che non riesco a gestire, come durante la raccolta, e allora posso contare su di loro per venire ad aiutare per mezza giornata o un giorno intero, in modo che io possa recuperare».

Stefan ci mostra volentieri le diverse aree dei suoi campi e ci spiega come riesce a combinare il suo amore per la terra con una produzione efficiente. Gli piace raccontare il suo lavoro, svelarne i segreti e mostrare l’incredibile varietà di prodotti che riesce a coltivare e noi lo seguiamo pieni di interesse.

lokall 2

Sulla via del ritorno ascoltiamo altri aspetti di questo progetto che ci ha davvero affascinati. Lokall è anche una realtà che riesce a unire il concetto di solidarietà all’attività economica: «L’idea più innovativa del progetto – dice Vittoria – è quella di rendere i prodotti che vogliamo comprare accessibili anche ad altre fasce».

Le ragazze stanno riuscendo ad ampliare questo aspetto collaborando con il Vinzimarkt, un altro progetto locale: «È un luogo dove chi ha un reddito molto basso può comprare ciò che gli serve attraverso una sorta di sistema a punti. Ogni acquirente di Lokall può decidere di aggiungere una quota a favore del Vinzimarkt e con le somme raccolte vengono acquistate frutta e verdura da mettere a loro disposizione. Siamo molto felici di questa collaborazione, è una parte fondamentale del nostro progetto”.

Prima di salutarci Angelica ci rivela il loro grande desiderio: «Per noi sarebbe importante che questo modello si diffondesse in altre Università. Durante la tesi avevamo pensato a creare una sorta di manuale in cui abbiamo raccontato tutti i nostri passi, tutti i nostri errori e come li abbiamo risolti. Siamo state molto trasparenti su questo, perché pensavamo di poter dare una reale visione a chi vuole iniziare: è difficile, si può sbagliare, ma tutto si può aggiustare. Forse questo manuale può aiutare altri a fare la stessa cosa in altri luoghi». 

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