8 Feb 2022

Danzare per rinascere, danzare per la vita: Rossella e la biodanza

Scritto da: Brunella Bonetti

Rossella ha sempre ballato e amato stare a contatto con le persone e la Natura. Poi ha scoperto la biodanza e ha trovato la strada per unire le sue passioni, riconnettersi con sé stessa, con gli altri e con l’ambiente. In questa puntata di Moderne Persefone vi raccontiamo la sua storia e quella parallela e complementare della biodanza.

Salva nei preferiti

Rossella ha sempre ballato e ama stare con le persone e la Natura. Ma la vera svolta è arrivata quando ha scoperto la biodanza e trovato la strada per unire le sue passioni, riconnettersi con sé stessa, con gli altri e con l’ambiente: «La danza e il movimento hanno sempre fatto parte di me, fin da piccola, quando ho iniziato a fare ginnastica artistica, ritmica, poi danza classica, contemporanea, orientale e molti altri generi. Quando ho dovuto fare delle scelte, dalla scuola, all’università e le amicizie, le ho sempre fatte in relazione alla danza».

Rossella non fa una vera carriera da ballerina, ma ama profondamente il mondo della danza, inteso come un ambiente di persone amiche, che condividono una bella passione e lavorano con il corpo per raggiungere i propri obiettivi. «Sono sempre stata affascinata da vari tipi di danze: ognuna racconta una storia particolare e tutte sono collegate».

Primavera

Cresce lavorando in palestra e studiando all’Università, parallelamente ai corsi che frequenta, e porta avanti i suoi progetti mantenendo sempre un legame fortissimo con la danza. Nel frattempo incomincia a sviluppare un legame profondo con la Natura: madre e maestra di vita. Poi, nel 2009, dopo essersi trasferitasi a vivere in Abruzzo, Rossella scopre un ambiente naturale bellissimo e selvaggio, incontra la biodanza e trova la sua dimensione.

«Lavoro a contatto con la natura, gestendo insieme a delle amiche e colleghe un organismo di formazione professionale e centro di educazione ambientale, dove portiamo avanti progetti e laboratori per trasmettere ad adulti e bambini il rispetto e l’amore per l’ambiente. A un certo punto mi sono chiesta come poter connettere le mie due passioni più grandi e allora, quasi per caso, è arrivata la biodanza».

LE ORIGINI DELLA BIODANZA

Biodanza viene dal greco βίος, che significa “vivente” e danza inteso come movimento emozionato. È un modo per ballare integrando il proprio corpo e la propria interiorità con il corpo e l’identità degli altri imparando a esprimere ciò che si prova: «Mi ricordo che, quando danzai biodanza la prima volta, mi sentii pienamente e profondamente viva. È allora che ho capito cosa significa davvero ballare».

Così, per Rossella arriva la certezza della strada da intraprendere: in pochi anni diventa facilitatrice di questa meravigliosa disciplina, ma soprattutto diventa veicolo di una metodologia che permette di lavorare su sé stessi, all’interno di un gruppo che si muove all’unisono e in profonda connessione con l’ambiente.

«Nella vita di tutti i giorni siamo presi dal tran tran quotidiano e non ci soffermiamo sui nostri bisogni e desideri e, soprattutto, ci chiudiamo spesso nel nostro piccolo, limitato mondo. Il principio della biodanza invece è stare nel qui e ora e percepire le proprie emozioni e desideri danzando ed entrando in connessione con il sé, con il proprio corpo e con l’altro».

In biodanza non ci si esprime verbalmente, ma si usa il linguaggio del corpo per comunicare e si manifestano le proprie sensazioni in un movimento integrato ed emozionato. Danzando si entra in connessione con il sé più profondo e con gli altri: compagni diversi di un’armonia meravigliosa. «Per me questi anni sono stati un percorso di approfondimento nella mia anima, un viaggio nella natura umana e ambientale che mi ha permesso di creare una rete di amici speciali».

Pian piano Rossella orienta la sua vita verso scelte più consapevoli seguendo il filo d’oro della biodanza: viaggia, conosce nuovi amici, si racconta, trasmette agli altri le proprie passioni e competenze, comunica il rispetto per l’ambiente, torna all’essenziale, ama, conosce meglio sé stessa e la diversità che la circonda: tutto attraverso questa sorprendente pratica di integrazione ed espressività.

DANZA E PANDEMIA

Poi però arriva il primo lockdown, che rappresenta un forte shock per tutti, anche per Rossella e per chiunque dedica la propria vita alla ricerca del movimento che fa stare bene. “Danzare o non danzare?”, si chiedevano tutti i ballerini davanti la pandemia: «È stato uno shock. Ho dovuto annullare tutti i corsi, i viaggi e gli stage previsti. Al di là della preoccupazione per il virus e le chiusure, cercavamo di capire come fare per non perdere l’affettività e il contatto che si esprime attraverso la biodanza».

In un mondo all’insegna del distanziamento sociale, come fare a danzare ancora? Nel caos generale, quando si perde tutto, quando non ci si può più abbracciare né si può più ballare fianco a fianco, è comunque possibile capire come andare avanti, creare una rete, non sentirsi soli e continuare ad agire? Certo, cambiano le modalità, ma la passione, la metodologia e l’energia restano le stesse.

«Grazie all’utilizzo consapevole delle nuove tecnologie abbiamo continuato a studiare e incontrarci! Abbiamo iniziato a sperimentare nuove modalità per danzare insieme, a distanza. All’inizio è stato difficile, ma pian piano, grazie ad una rete di professionisti, all’International Biodanza Federation, all’Associazione Biodanza Italia e altri gruppi di colleghi, siamo riusciti a portare avanti sessioni di biodanza e attività di grande integrazione, formazione e condivisione, grazie anche al lavoro online.»

Spesso è nei momenti più bui che nascono i progetti più sorprendenti, sogni a lungo termine che, una volta realizzati, diventano realtà inaspettate e ricchissime: «Questa situazione complicata, affrontata con coraggio e continuando a danzare, mi ha dato una chiarezza che prima non avevo. In passato tendevo a scendere a compromessi, oggi invece il fatto di poter perdere tutto mi ha fatto capire cosa volevo fare veramente, cosa mi fa sentire soddisfatta e in che modo riesco a far stare bene anche gli altri».

NUOVE POSSIBILITÀ

È così che avviene la vera svolta per Rossella. È proprio in un momento di grande difficoltà e isolamento che entra a far parte di una rete di persone vicinissime nel sentire e progetta attività di biodanza e movimento in natura: «Avevamo un sogno e abbiamo passato del tempo per progettarlo. Anche se non lo avessimo potuto realizzare non sarebbe stato un problema, perché la cosa importante era sognare e continuare a crescere insieme!».

Persone distanti e a volte sconosciute che, grazie alla danza e alla condivisione delle proprie passioni, sembrano conoscersi da sempre. Tanti progetti, tanti ambiti diversi, tante collaborazioni e soprattutto tante emozioni: «Se usata in modo consapevole, la tecnologia può essere un’opportunità e un veicolo per pensare a come raggiungere i propri sogni e i propri obiettivi. È proprio così che si può dare un senso all’incertezza e alla sofferenza. E farlo insieme puntando sulle proprie passioni è ancora più bello!»

Ritornare all’essenza, comunicare per trasformare in armonia le difficoltà: è questo il messaggio che Rossella porta danzando online, di persona, da sola e in compagnia. Ed è questo il segreto per affrontare i momenti più difficili della vita che possono perfino trasformarsi in periodi meravigliosi, se vissuti all’insegna delle proprie sensazioni e del contatto con il proprio sé, con l’altro e con la natura: «Se si mantiene uno sguardo aperto e inclusivo, se si porta il bello in ciò che si fa e si seguono le proprie passioni condividendole con gli altri, allora si aprono degli orizzonti sorprendenti».

In biodanza non ci si esprime verbalmente, ma si usa il linguaggio del corpo per comunicare e si manifestano le proprie sensazioni in un movimento integrato ed emozionato

Lavorare e danzare in mezzo alla natura per Rossella significa anche lavorare con l’imprevisto e essere pronta a cambiare programmi, pur mantenendo gli stessi obiettivi «Non poter stare insieme in locali chiusi ha dato la possibilità di fare più attività in mezzo alla natura. Allora da un disagio le restrizioni si sono trasformate in un’opportunità. Trovare nuove soluzioni alle restrizioni ci ha permesso di continuare a danzare e fare tante attività interessanti ancora, meglio e più uniti di prima.»

Rossella ha molti progetti, con i bambini, con gli anziani, con gli escursionisti, con l’educazione ambientale e chi pratica il Forest Bathing: per lei si tratta di integrare diverse tipologie di persone, di passioni e di professioni con il movimento della biodanza.

«Negli anni l’ho proposta spesso nelle scuole – dal nido alle medie – in percorsi integrati con l’educazione ambientale ed emozionale. Ho lavorato anche nelle case di riposo, ho fatto stage, vacanze estive dedicate alla biodanza insieme a un team multidisciplinare. E adesso la sto integrando con i bagni di foresta».

Unknown 2
DEE E BIODANZA

Tra i molti progetti che porta avanti c’è quello della danza con gli archetipi delle dee. «Per caso ho conosciuto online una ballerina della Scala. Entrambe siamo rimaste affascinate dal progetto di ballare all’insegna dei miti, le diverse personalità e gli insegnamenti delle dee. Così, ho cominciato a studiare queste tematiche e a integrarle nella biodanza», racconta Rossella.

«Ho potuto fare anche una bella intervista social anche su questo argomento. Poi è arrivata una proposta di una mia amica di fare uno stage di biodanza sulle dee. E così sono partita per la Polonia e poi ci sono ritornata per continuare a danzare le dee greche vivendo delle esperienze incredibili di sorellanza, conoscenza, armonia e integrazione».

Rossella conclude suggerendo «di non perdere la bellezza, di coltivare rapporti ricchi e nutrienti con le persone, anche se distanti. Di non perdere tempo a fare cose che non ci arricchiscono o con persone che non sono connesse al proprio sentire. Perché nel momento in cui segui il tuo cuore le cose belle accadono sempre. E quando non si ha più niente da perdere, è allora che bisogna iniziare a sognare!».

Dite la verità, non vi fa venire voglia anche a voi di danzare in mezzo alla Natura esplorando la propria interiorità, riconnettendosi con gli altri e con l’ambiente? Non perdiamo tempo allora immergiamoci in natura e cominciamo a danzare!

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
La missione di Michael Plant: “La felicità è una cosa seria. E io la misuro”
La missione di Michael Plant: “La felicità è una cosa seria. E io la misuro”

Pura Vita, nel cuore delle Madonie un luogo per la cura di sé in connessione con la Natura
Pura Vita, nel cuore delle Madonie un luogo per la cura di sé in connessione con la Natura

Moderne Persefone, le storie di donne che rinascono si concludono per trasformarsi
Moderne Persefone, le storie di donne che rinascono si concludono per trasformarsi

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Come trasformare gli allevamenti in fattorie vegane, l’esperienza svizzera – #917

|

Val Pennavaire in rete: la nuova e inaspettata zuppa di sasso

|

Gaetano, terapista forestale dei Monti Lattari: “La foresta mi ha guarito”

|

Cuscini Bio, la moda etica e quel giocattolo dentro a una fornitura tessile

|

Animal Talk Italia: parlare con gli animali è possibile – Io Faccio Così #402

|

Lezioni ecologiche nelle scuole italiane, fra antropocene ed ecologia profonda

|

Alberi monumentali, in Sicilia sono 311 i tesori vegetali da tutelare

|

Sanità e diritto alla cura: cronache da un’Ogliastra che vuole vivere, non sopravvivere

string(9) "nazionale"