24 Feb 2022

Il potere fa parte di noi: ecco come possiamo esercitarlo per co-creare

Il concetto di potere è comunemente associato a una connotazione negativa, ma se lasciamo emergere accezioni che spesso rimangono in ombra possiamo scoprire che cela potenzialità inaspettate. L'associazione Spiritualità del Creato ci invita a partecipare a un processo incentrato proprio sulla ridefinizione dell'idea di potere.

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I nostri tempi sono caratterizzati da una diffusa tendenza a cedere il potere ad altri: sia che essi siano i banchieri, gli avvocati, i medici, gli esperti di turno, i preti o guru, i politici, i conduttori televisivi, gli scienziati o i pubblicitari… la crisi appare evidente. Abbiamo urgente bisogno di recuperare il nostro personale potere.

(Matthew Fox, Sins of the Spirit. Blessings of the Flesh)

Come agenti del cambiamento sociale, possiamo finire per fare più danni che benefici se non adottiamo un certo approccio alla nostra spiritualità (…) Se per prima cosa non cambiamo radicalmente la nostra spiritualità, non agiremo in modo efficace; anzi, potremmo finire per contribuire allo status quo.

(Marshall B. Rosenberg, Il cuore del cambiamento sociale)

L’associazione Spiritualità del Creato ha iniziato da alcuni mesi un processo attorno al tema del “potere”. Siamo nati nel 2013 dopo un tour di Matthew Fox in giro per l’Italia, con l’obiettivo di diffondere la sua proposta spirituale a più persone possibile. Ora, dopo otto anni di attività, come direttivo sentiamo il bisogno di confrontarci con tutte le persone a noi associate sulla struttura associativa e le dimensioni del potere a essa correlate. E ne scriviamo brevemente in questo spazio perché ci sembra che possa essere interessante anche per i lettori di Italia che Cambia gettare uno sguardo su questo processo comunitario.

Il potere è una possibilità di espressione che chiunque possiede; è energia vitale che ci permette di esistere. È però anche potenzialità inespressa o talora repressa. Può inoltre essere “giocato” con gli altri – collaborando a un progetto, cooperando per fini comuni, ecc. – oppure agito sugli/contro gli altri attraverso strutture gerarchiche, restrizioni, ingiunzioni e così via.

Ogni tipo di relazione è intrisa di potere e si gioca sulle sue dinamiche. Anche un’associazione è coinvolta in queste dinamiche. Che ne siamo consapevoli o meno, il potere si muove in ogni interazione umana. E, se non tematizzato, può portare in direzioni non sempre gradevoli e funzionali. In un’associazione questo a volte si manifesta in cariche praticamente a vita di alcune persone, attivismo di poche e scarsa collaborazione delle altre, frustrazione di chi si dà da fare ed è sempre presente, immobilismo o fatica a crescere.

Hevajra Mandala

Oggigiorno poi, come sottolinea la citazione riportata sopra di Matthew Fox, notiamo la tendenza/tentazione di cedere il proprio potere personale, delegandolo ad altri, forse anche per liberarci dal peso della responsabilità che comporta la libera scelta. Insieme sentiamo con urgenza il bisogno di un cambiamento che sia radicale: una trasformazione che vada alla radice delle strutture che soggiacciono alle dinamiche di potere disfunzionale per contribuire alla nascita di una nuova umanità, basata su una nuova spiritualità – come ci invita a fare Marshall Rosenberg nella seconda citazione in apertura.

Per questo abbiamo sentito il bisogno di coinvolgere le persone associate alla Spiritualità del Creato: per confrontarci insieme in modo dinamico ed esperienziale. Abbiamo così aperto questo processo con un brainstorming sulla parola “potere” per lasciar emergere innanzitutto le sue sfaccettature semantiche a partire dai vissuti personali, dando poi ascolto al nostro corpo in riferimento a queste accezioni: cosa evocano in noi? Che sensazioni fanno emergere? Cosa proviamo nel corpo, quando le sentiamo? E grazie ai colori abbiamo riportato su un foglio quanto emergeva, per poi condividerlo liberamente con le altre persone.

Quindi, collegandoci alle due metafore che Matthew Fox usa nel libro Compassione. Spiritualità e giustizia sociale (la scala di Giacobbe e il Cerchio di Sara) abbiamo proiettato “La danza” di Henri Matisse e “La scala di Giacobbe” di Marc Chagall, confrontandoci su cosa ciascuna delle due opere evocava in noi, in relazione al tema del potere. E proprio perché ciascuno di noi ha fatto e fa quotidianamente esperienza del potere – sia agito che subìto, sia energizzante che frustrante –, abbiamo dato molto spazio alla condivisione libera dei nostri personali vissuti in relazione al potere e ne è emerso un profondo donare e ricevere carico di umanità.

Ciascuna persona infatti può essere artefice di un profondo e radicale cambiamento, se si riprende il proprio innato potere di generare sogni e visioni

Ora, dopo alcuni mesi di lavoro, abbiamo sentito il bisogno di far evolvere ulteriormente questo percorso: innanzitutto abbiamo sostituito la parola “potere” con “co-creazione”, proprio perché il primo termine ha spesso una connotazione negativa abbiamo preferito scegliere un termine più vitale. Inoltre, dopo i primi incontri facilitati da una persona del direttivo, abbiamo deciso di coinvolgere attivamente le persone associate nel proporre alcune attività di esplorazione del tema, dando il loro contributo in base alle proprie competenze professionali ed esperienze di vita.

Siamo solo agli inizi di questo cammino, che proprio per questo abbiamo voluto chiamare “processo”: un lento incedere, andando come a tentoni, senza una meta ben definita, ma con la curiosità e voglia di esplorare, tenendo le due citazioni in apertura come bussola.

chagall potere
“La scala di Giacobbe” di Marc Chagall

Il nostro scopo, da una parte, è quello di fare in modo che ciascuna persona associata si riprenda il proprio potere, invece che delegarlo al presidente o al direttivo, e dall’altra co-creare insieme strade nuove e vitali, per essere davvero artefici di un cambiamento, che sia spiritualmente radicale, cioè vada alle radici dell’energia creativa presente in ognuno di noi.

Come dice Fox, “la gola è simile a un canale generativo attraverso cui i nostri pensieri più profondi, le nostre speranze più recondite, i nostri sogni e poemi più intimi vengono alla luce. Passando attraverso la gola e la laringe essi divengono realtà nel mondo. Ma questo può accadere solo se il nostro canale generativo è aperto e libero” (Matthew Fox, Sins of the Spirit. Blessings of the Flesh). Ciascuna persona infatti può essere artefice di un profondo e radicale cambiamento, se si riprende il proprio innato potere di generare sogni e visioni. E più persone insieme possono co-creare davvero un mondo nuovo.

Se qualche persona si vuole unire a questo processo di co-creazione ci può scrivere a info@spiritualitadelcreato.org.

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