29 Mar 2022

Oltremare Design, il laboratorio artigianale dove i giovani con disabilità sono risorse da valorizzare

Scritto da: Elena Rasia

È tempo di mandare in soffitta certi preconcetti sulla disabilità e superare la normativa sull'inserimento lavorativo dei disabili, che oggi si rivela limitata e ispirata a logiche meramente assistenziali. Un nuovo modello è quello proposto da Oltremare Design, atelier con FabLab in cui i giovani con disabilità non sono dei disagiati da aiutare ma delle figure professionali da far crescere e valorizzare.

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Ancona, Marche - Se mi chiedessero di pensare a uno spazio rigenerante, sconfinato, vivo e accogliente sicuramente la prima risposta che mi verrebbe in mente sarebbe il mare, perché lì non esistono frontiere ma solo possibilità. Un mare di possibilità pronte a essere pescate, conosciute e vissute.

Ma perché inizio a raccontarvi questa storia partendo proprio dal mare? Perché il progetto che sto per farvi conoscere lo racchiude in qualche modo al suo interno. Nel nome, negli intenti e nella profondità. Si chiama Oltremare Design ed è un’impresa sociale nata nell’ottobre del 2021 a Camerano, in provincia di Ancona, da un’idea di coppia, quella di Rossana Torcasio e Pierluigi Fontana, allo scopo di occuparsi in maniera parallela e complementare di inclusione sociale e artigianato di qualità.

Oltremare ha aperto un negozio che si occupa di design di piccoli oggetti artigianali d’arredo e ne segue il processo creativo dalla produzione fino alla vendita. All’interno di Oltremare Design essi prendono vita, grazie anche a un laboratorio FabLab dotato di tecnologie digitali in cui ragazzi e adulti con disabilità vengono avviati verso percorsi professionalizzanti mirati all’inserimento lavorativo.

oltremare design 1
Lo shop di Oltremare Design

La parte laboratoriale dell’impresa dà vita a uno spazio formativo senza frontiere dove designer, grafici e creativi lavorano insieme collaborando alla bellezza, con un rinnovamento culturale che sperimenta nuovi modi di pensare e offre a chiunque la possibilità d’imparare e creare. È proprio per questo che con l’acquisto di ogni prodotto realizzato qui si contribuisce a sostenere la formazione e l’inclusione lavorativa di ciascun artigiano, avendo così cura non solo del bagaglio professionale ma soprattutto di quello umano.

«Siamo convinti che solo la creatività e l’inclusione renderanno possibile una comunità più equa e sostenibile», sostengono Rossana e Pierluigi, che mi fanno scoprire i fondali di Oltremare Design, la fabbrica sociale, raccontandomi nel dettaglio un’ambiente in cui tutti hanno la libertà di esprimere il proprio talento partendo dalle proprie capacità.

Come è nato il progetto Oltremare design?

Il progetto è nato da una folgorazione dopo una cena avvenuta in un ristorante a manodopera sociale del nostro territorio. L’eccellenza della cucina e l’atmosfera spensierata di quel posto ci hanno spinti interrogarci sulla possibilità di creare un luogo di produzione dove l’eccellenza dell’artigianato italiano potesse convivere con la disabilità. Abbiamo quindi pensato a un laboratorio accessibile dove, anche grazie all’introduzione delle tecnologie digitali, giovani e ragazzi in cerca di lavoro potessero apprendere i mestieri artigiani e cominciare a produrre piccoli oggetti di design.

Bisogna cominciare a guardare ai portatori di disabilità come a persone che hanno delle aspirazioni e delle capacità e che possono diventare una risorsa all’interno della loro azienda

Quali oggetti realizzate?

Attualmente la nostra produzione riguarda la realizzazione di tessuti per la tavola stampati con l’antica tecnica della stampa a ruggine – tovagliette per la colazione, grembiuli e cestini portapane –; una linea di quattro candele naturali in cera di soia – la collezione WeCandle –, le Flower box, ovvero scatole con quattro fiori in legno tagliati a laser e rifiniti a mano; la collezione 270° composta da tre taglieri in legno – collezione 270°. Bellezza e disabilità ancora oggi sono purtroppo due parole che spesso faticano a stare vicine. Oltremare Design vuole dimostra con i frutti del proprio lavoro che possono non solo stare vicine, ma anche tenersi per mano.

Qual è il feedback che ricevete dalla clientela e, in generale, dal territorio?

Le persone che entrano da Oltremare Design possono immediatamente toccare con mano la nostra missione. Il FabLab, che è il cuore di Oltremare, è “a vista” e tutti possono ammirare i nostri ragazzi impegnati nella produzione. I clienti rimangono immediatamente affascinati da questo micro cosmo, specie quando raccontiamo degli artigiani, dei designer e dei grafici di eccellenza nazionale che gravitano attorno al progetto. La percezione è di un luogo con diversi valori aggiunti.

oltremare design 2
In che cosa, secondo voi, il mondo del lavoro potrebbe migliorarsi per essere sempre più inclusivo e possibile per tutti?

Anche se leggi e normative obbligano le aziende, pubbliche e private, all’assunzione delle persone disabili, noi pensiamo che, prescindendo da qualsiasi obbligo di legge, il mondo del lavoro debba superare il collocamento assistenzialistico o pietistico. Sia perché non soddisfa le esigenze e le aspettative dei lavoratori con disabilità sia perché, molto spesso, diventa un parcheggio obbligato in mancanza di alternative. Deve cambiare l’approccio sull’argomento lavoro delle persone disabili. Bisogna cominciare a guardare ai portatori di disabilità come a persone che hanno delle aspirazioni e delle capacità e che possono diventare una risorsa all’interno della loro azienda.

Progetti futuri?

Nel futuro prevediamo di implementare la produzione creando una vera e propria fabbrica in cui si riesca a dare continuità lavorativa ai ragazzi impegnati, per adesso, nei laboratori professionalizzanti. Il nostro obiettivo è poi quello di esportare questo modello in altri contesti geografici, in altre città e – perché no? – anche all’estero. Oltremare Design non realizza solamente oggetti belli da vendere, ma plasma una nuova generazione inclusiva di artigiani. Questo periodo di grande cambiamento può quindi diventare un’occasione di reale inclusione creando ambienti di lavoro più aperti dove ciascuno possa esprimere il meglio di sé, a prescindere dalle sue condizioni personali.

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