8 Apr 2022

Una storia di accoglienza dalla Calabria: Irina e la piccola Sofia arrivano nel borgo di Badolato

Scritto da: Guerino Nisticò

L'Italia ha già accolto decine di migliaia di profughi ucraini e la Calabria non fa eccezione. Dal piccolo borgo di Badolato arriva una bella storia di accoglienza e solidarietà che testimonia come ogni attore della società civile si sappia far trovare pronto nel momento del bisogno.

Salva nei preferiti

Catanzaro - Nei giorni scorsi a Badolato è giunta la prima famiglia dall’Ucraina, accolta e ospitata dal Comune di Badolato e dal Consiglio Italiano per i Rifugiati grazie al progetto SAI (ex Sprar). Diverse altre famiglie potranno essere ospitate sia nella piccola cittadina jonica – che da 25 anni pratica l’accoglienza e la solidarietà a migranti e profughi provenienti da tutto il mondo – sia nei paesi vicini del comprensorio inclusi nell’ambito socio-sanitario di Soverato.

Grande è stata l’emozione fin dai primi momenti di accoglienza di questa famiglia ucraina arrivata all’Aeroporto di Lamezia, dove l’Assessora alle Politiche Sociali Pia Russo e l’operatore responsabile del progetto d’accoglienza Pasquale Ermocida hanno potuto abbracciare mamma Irina e la sua piccola Sofia di 8 anni.

famiglia ucraina ospitata a Badolato2

Per Irina e Sofia – che presto inizierà a frequentare la Scuola Primaria di Badolato – sono state già avviate tutte le procedure formali per la giusta assistenza legale, sociale e sanitaria, con relativo disbrigo delle pratiche di permesso di soggiorno temporaneo, secondo quanto previsto dalle diposizioni europee e ministeriali nazionali.

Storia straordinaria quella di Irina, che assieme alla figlia è entrata a far parte della comunità multiculturale di Badolato: dopo ben vent’anni il destino ha riportato questa donna ucraina proprio in questo borgo, che aveva avuto modo di conoscere in passato grazie a impegni di lavoro della madre, ma che mai avrebbe creduto di rivivere e abitare oggi da “profuga di guerra”.

famiglia ucraina ospitata a Badolato3

«La nostra Badolato – ha dichiarato l’assessora Pia Russo – è sempre stata riconosciuta come il paese dell’accoglienza e anche stavolta non poteva andare diversamente. Per me è stata un’esperienza incredibile, la mia prima concreta collaborazione da Assessora alle Politiche Sociali con il CIR. Sono felice e onorata di poter dare il mio contributo, come amministratrice e come mamma, e di accogliere nel nostro paese queste persone».

«Una bambina sconosciuta – prosegue Pia Russo – che mi ha stretta così forte come fosse una figlia mi ha fatto capire il loro forte stato di bisogno e quanto la guerra abbia purtroppo cambiato repentinamente la vita a queste persone, che ci raccontano come pregavano, nel sentire le bombe vicine e gli aerei militari sorvolare sulle proprie case, affinché si allontanassero. Non oso immaginare quanta sofferenza abbiano provato. Essendo mamma percepisco però la loro paura e la loro preoccupazione».

La nostra Badolato è sempre stata riconosciuta come il paese dell’accoglienza

Appena ricevuto il loro contatto, l’assessora si è subito adoperata nell’organizzare l’accoglienza e l’inserimento della famiglia nel migliore dei modi di concerto con il CIR e grazie al supporto del Sindaco Parretta: «Resta in campo la speranza che questa maledetta guerra finisca e che torni presto a regnare la pace: questo è l’augurio di tutti noi! Nel frattempo però ci siamo impegnati ad aiutare questa gente e a far sorridere questi bambini; i loro occhi mai dovrebbero vedere il male, la guerra e la distruzione».

In queste ultime settimane sono state diverse le realtà istituzionali ed associative del territorio del Basso Ionio calabrese – a partire da alcune importanti associazioni cattoliche vicine anche alla chiesa ortodossa ucraina – a ospitare famiglie e bambini orfani in parrocchie, conventi e strutture ecclesiastiche, coordinando anche diverse famiglie private manifestatesi disponibili all’accoglienza di profughi provenienti dall’Ucraina, nella speranza che questa folle e assurda guerra in cui le vere vittime sono i popoli possa al più presto terminare.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
No border books, un kit di benvenuto per i piccoli migranti che approdano a Lampedusa
No border books, un kit di benvenuto per i piccoli migranti che approdano a Lampedusa

A Reggio Calabria apre un’Agenzia Sociale per la Casa, in un bene confiscato alla ‘ndrangheta
A Reggio Calabria apre un’Agenzia Sociale per la Casa, in un bene confiscato alla ‘ndrangheta

A Chioggia c’è un albergo sociale gestito da persone fragili
A Chioggia c’è un albergo sociale gestito da persone fragili

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Scurati e gli altri. C’è un problema di censura in Rai? – #919

|

No border books, un kit di benvenuto per i piccoli migranti che approdano a Lampedusa

|

Intelligenza artificiale in azienda: ci sostituirà o ci renderà il lavoro più facile?

|

HandiCREA e il sogno di Graziella Anesi di un turismo accessibile e inclusivo

|

Lo strano caso di RWM Italia, tra business delle armi e la “cancellazione” di due fiumi

|

Arte e ricerca al femminile: a Cagliari un stanza tutta per loro, artiste del nostro tempo

|

MAG4, la mutua autogestione piemontese, si schiera contro il mercato delle armi

|

Percorsi Spericolati, continua la formazione per sviluppare progetti innovativi per le aree interne

string(8) "calabria"