21 Giu 2022

Le donne di Inspire si raccontano: “Eliminiamo il superfluo e arricchiamoci di ciò che è davvero importante”

Scritto da: Brunella Bonetti

C'è un gruppo di donne che ha deciso di vivere in maniera ecologica e consapevole e di attivarsi quotidianamente per aiutare le altre persone a fare lo stesso. Non a caso il loro progetto si chiama Inspire, ovvero ispirare: consapevolezza, responsabilità, coraggio. Alcune di loro si raccontano in questa puntata di Moderne Persefone.

Salva nei preferiti

Ve le ricordate le ragazze di Inspire? Sono quelle che educano a una vita senza sprechi aiutando le persone e le aziende ad agire in modo più sostenibile riducendo i propri consumi e il proprio impatto socio-ambientale. Le ragazze organizzano periodicamente eco-attività, pensano che il contatto con la natura sia fondamentale, credono nella gentilezza e investono tutti i fondi e le donazioni sul progetto per le scuole, ReFRESH – Free From Trash, che ha l’obiettivo di portare gratuitamente nelle scuole di ogni livello le pratiche Zero Waste, l’autoproduzione, l’orticoltura e il vivere consapevole. Queste sono le loro voci.

«Inspire aiuta e ispira le persone a vivere in modo più consapevole e Zero Waste, eliminando sprechi e usa e getta dalle proprie vite, riconnettendosi con la natura e facendo insieme, gesto dopo gesto, una rivoluzione gentile. Questo ci fa sì che siamo più felici e migliora la salute, quindi rende la vita migliore, oltre che tutelare il pianeta», ci spiega Alice, una delle fondatrici. Inspire le è nato dal cuore, in modo spontaneo, perché aiutare gli altri a stare meglio è sempre stata una delle sue priorità e ha capito che per farlo davvero, bisogna partire anche e soprattutto dalla salute del nostro pianeta.

«La mission di Inspire è anche la mia! Perché questo è l’unico modo in cui oggi possiamo scegliere di condurre le nostre vite. Per fortuna dove vivo ho ancora possibilità di scelta. Posso scegliere cosa acquistare, quanto acquistare e dove. Posso informarmi e quindi sapere ed essere consapevole dell’enorme impatto che la mia esistenza ha sul pianeta e su chiunque lo popola. Questo mi permette di scegliere ogni giorno di vivere in modo sostenibile e di condividerlo con gli altri ». Le fa eco Veronica, un’altra ragazza del direttivo.

inspire 355

Poi c’è Eleonora, una delle socie che non appena ha saputo che le sue amiche avevano deciso di fondare quest’associazione è rimasta entusiasta del progetto che unisce la passione per le attività outdoor e la tutela degli ambienti naturali: «La prima idea di Inspire era di sensibilizzare sul tema rifiuti. Organizzavamo trekking in montagna per ripulire i sentieri, ma con il tempo abbiamo deciso di fare di più, perché non ha senso raccogliere i rifiuti con una mano se poi si producono con l’altra. Sono sempre stata sensibile al problema dell’inquinamento ambientale e sentivo che questa associazione mi rappresentava in ogni suo progetto».

Così le ragazze di Inspire decidono di alzare l’asticella creando vere e proprie rubriche di consigli per abbattere gli sprechi anche nel quotidiano. Inspire ha un cuore femminile e un anima gentile, quella di donne che attraverso l’associazione fanno la loro parte per promuovere la sostenibilità ambientale e sociale. Per loro Inspire è un promemoria, «l’avviso che non mi fa mai dimenticare perché lo faccio. Lo strumento per fare sempre meglio e per ispirare quante più persone possibili a fare lo stesso», sorride Veronica.

Le attività dell’associazione sono il loro momento di condivisione: «Ci piace condividere i luoghi  che amiamo e le nostre idee per proteggere il nostro pianeta, non solo con il semplice gesto di rimuove i rifiuti che troviamo in natura, ma anche aiutando il prossimo nel suo percorso in una vita zero waste. Perché il problema non sono solo i rifiuti che troviamo, ma anche e soprattutto quelli che produciamo», spiega Eleonora.

I valori di Inspire possono fare la differenza, oggi più che mai: «Penso che sia il modo per poter abbattere il nostro impatto ambientale negativo, riuscire a rivoluzionare la nostra vita, i nostri consumi e il nostro benessere. A me questi valori hanno dato la possibilità di stare meglio sotto tutti i punti di vista, ma soprattutto di conoscere persone stupende, con cui condividere riflessioni, ispirazioni e azioni davvero preziose », ci confida Alice. Questo perché i loro sono valori universali e possono davvero permettere di vivere meglio, preservando il pianeta e la nostra stessa esistenza.

inspire 2

A Veronica hanno dato la possibilità di cambiare il suo stile di vita migliorandolo e di imparare continuamente e di capire che c’è sempre un’alternativa. E ad Eleonora permettono di fare e ricevere una sana informazione e un’accurata educazione socio-ambientale, grazie al progetto Refresh per le scuole di ogni livello. «Nel mio piccolo ho scoperto mondi di cui non sapevo neanche l’esistenza come l’autoproduzione o la possibilità di acquistare prodotti sfusi abbattendo così packaging e imballaggi inutili».

Certo, per loro non è facile conciliare la loro vita con tutte le attività e le energie investite per Inspire. Ma appunto si tratta di un investimento, i cui risultati e soddisfazioni sono di certo maggiori degli sforzi: «Diciamo che Inspire è alla base della mia vita, un po’ come un figlio», sorride Alice. Mentre Veronica ammette che «a volte è complesso perché richiede tanto tempo e dedizione, ma la voglia di fare prende sempre il sopravvento su tutto e questo fa davvero parte della nostra forza! Inoltre è uno stimolo continuo, parte integrante della mia vita e della mia quotidianità. Quindi viene tutto in modo naturale!».

Per tutti la vita quotidiana è sempre più frenetica e le giornate volano veloci e piene di impegni. Eppure c’è chi sposa la mission di Inspire e cerca sempre di sensibilizzare chi gli sta intorno su questioni tanto importanti: «Nel mio quotidiano ritaglio sempre del tempo per occuparmi di ciò che è “dietro” l’associazione, sempre appoggiandomi al fantastico team che si è formato nel tempo».

inspire 455

Essere una donna di Inspire dev’essere davvero avvincente ed emozionante. Un modo per cambiare la propria quotidianità e anche quella degli altri, primi tra tutti i bambini. «La nostra è una rivoluzione gentile dei consumi, per imparare a notare la quantità di roba che abbiamo che in realtà non ci serve e che fa male a noi e al pianeta», ci ispira Alice.

Certo, detto in questi termini sembra molto complesso, ma secondo loro non lo è affatto: «Si tratta solo di scoprire quali sono le alternative sostenibili che abbiamo a disposizione e come inserirle nella vita di tutti i giorni! Oltre a questo, bisogna capire fino in fondo perché è importante farlo e quanto potere abbiamo in realtà nelle nostre mani per cambiare le cose!».

Hanno perfino scritto una Guida Zero Waste per informare, comprendere e mettere in atto una vera rivoluzione! Questa è una delle parole chiavi delle donne di Inspire: una rivoluzione dal basso che arriva ai piani alti. «La produzione di packaging e la sua successiva distribuzione e vendita si basano sulla legge di mercato più vecchia del mondo, ma ancora attuale, cioè quella della domanda e dell’offerta. È il consumatore a scegliere cosa comprare dallo scaffale ed è la scelta che sta dietro a ogni nostro acquisto che modifica l’offerta di determinati prodotti».

«Mi auguro che la collettività scelga sempre di acquistare materiali più sostenibili, in modo da poterne favorire la produzione abolendo quelli più nocive per l’ambiente. Mi auguro che, ove possibile, possa comprare prodotti sfusi in modo da poter vedere aprire più punti vendita similari e di prodotti sempre vari. Perché al contrario di ciò che si pensa è il mercato che si adegua alle richieste del consumatore».

Abbiamo deciso di fare di più, perché non ha senso raccogliere i rifiuti con una mano se poi si producono con l’altra

Allora, come non farsi “Inspirare” dalle donne di Inspire? E come non ascoltare i loro consigli per le Moderne Persefone? Primo fra tutti, quello di «domandarsi sempre cosa si sta facendo e perché. Di chiedersi se ci fa bene davvero. E poi di andare in natura, immergervisi con tutta se stessa il più spesso e a lungo possibile e porsi delle domande. Di ricordarsi che si può decidere ogni giorno come vivere! Di eliminare il superfluo e arricchirsi di tutto ciò che è davvero importante. Di osservare sempre i luoghi in cui ci si trova e di osservare la natura, per ricordarsi da dove proveniamo e per capire dove andare». Così ci sprona Alice.

Le fa eco Veronica, che conclude raccomandandosi «di riscoprirsi e di portare avanti le proprie idee e mission seguendo i propri principi di vita senza farsi abbattere dalle avversità che spesso ci fanno dubitare di noi stessi e delle nostra azioni». Se anche tu credi in questi valori e vuoi attivarti per raggiungerli, aiuta le donne di Inspire partecipando al loro crowdfunding. Avrai la possibilità di entrare in una bellissima community di cui sentirsi parte!

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Alice Pomiato, alias aliceful: “La partecipazione sociale è la cosa più sostenibile che ci sia”
Alice Pomiato, alias aliceful: “La partecipazione sociale è la cosa più sostenibile che ci sia”

Erbe officinali e selvatiche, come riconoscerle e usarle nella nostra quotidianità
Erbe officinali e selvatiche, come riconoscerle e usarle nella nostra quotidianità

Le “Erbe ribelli” di Aurelia ci insegnano a riconnetterci alla natura e a riscoprire noi stessi
Le “Erbe ribelli” di Aurelia ci insegnano a riconnetterci alla natura e a riscoprire noi stessi

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

La Grecia vieterà la pesca a strascico, primo paese in Europa – #920

|

L’assalto eolico è ingiustizia climatica: le conseguenze sul patrimonio culturale sardo

|

Franco D’Eusanio e i vini di Chiusa Grande: “È un equilibrio naturale, noi non interveniamo”

|

L’arte collettiva del sognare: il social dreaming arriva in Liguria

|

Quanto inquinano gli aerei? Ecco cosa dicono i dati e le leggi

|

No border books, un kit di benvenuto per i piccoli migranti che approdano a Lampedusa

|

Intelligenza artificiale in azienda: ci sostituirà o ci renderà il lavoro più facile?

|

HandiCREA e il sogno di Graziella Anesi di un turismo accessibile e inclusivo

string(9) "nazionale"