27 Giu 2022

RAEE e riciclo di rifiuti elettronici: a che punto siamo in Italia?

Scritto da: Elisa Elia

I RAEE – Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche – sono entrati ormai da diversi anni nel dibattito sulla raccolta differenziata e sull’economia circolare. Ma qual è la situazione al momento in Italia? Siamo davvero al corrente delle varie possibilità che riguardano il fine vita di questa tipologia di oggetti?

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Nel 2021 l’Italia ne ha raccolti e smaltiti 385.258 tonnellate, ma è ancora molto al di sotto della media europea di 10 chili pro-capite annuali, rimanendo sui 6,46 chili: stiamo parlando dei RAEE, i Rifiuti da Apparecchiature Elettrice ed Elettroniche sul cui corretto smaltimento e riciclo si gioca il futuro dell’ambiente.

I RAEE infatti comprendono diversi tipi di rifiuti – da quelli domestici a quelli provenienti da aziende o istituzioni –, accomunati dal fatto di non essere biodegradabili e di essere tossici per l’ambiente e per gli esseri viventi. Si parla di lavatrici, elettrodomestici, condizionatori, ma anche prodotti con schermi luminosi come tablet, pc e smartphone e anche lampadine e altre sorgenti luminose.

Sono così tanti e diversi che nell’agosto 2018 è stata emanata una direttiva europea, denominata Open Scope, che ha ampliato la definizione di RAEE e quindi anche dei rifiuti che devono essere gestiti in base alle regole della differenziata di questo settore. Ad esempio, anche cavi, cavetti, penne USB e prolunghe da questo momento in poi rientrano nella categoria.

RAEE 1

Si tratta dunque di apparecchiature di cui normalmente siamo dotati nelle nostre case e nei nostri uffici, che però ad un certo punto raggiungono il loro fine vita e pongono dunque il problema dello smaltimento, che non sempre avviene correttamente. Un RAEE infatti non può essere gettato semplicemente nel cassonetto dell’indifferenziata, ma va portato nei centri di raccolta comunali o dai rivenditori che si occupano dello smaltimento.

In Italia il sistema RAEE si basa su un modello multiconsortile, in cui diversi attori collaborano per una corretta trattazione di questi rifiuti: dai cittadini ai Comuni fino ai rivenditori, che hanno la responsabilità di occuparsi dello smaltimento di ciò che vendono. A gestire tutto il processo intervengono i sistemi collettivi, ovvero consorzi di aziende che si occupano di tutto ciò che riguarda lo smaltimento del prodotto: dal recupero all’isola ecologica al trasporto negli impianti di lavorazione al riciclo in sé.

È evidente che per funzionare questo sistema deve basarsi su una stretta cooperazione fra tutti gli attori in campo, comprese le istituzioni che dovrebbero facilitare il percorso. Erion, che è un sistema multiconsortile che si occupa anche di RAEE, proprio nell’aprile scorso ha presentato un dossier sul tema, “Libro Bianco sui RAEE” con cui fa un appello proprio alle istituzioni, affinché collaborino per facilitare e sburocratizzare un processo che potrebbe decollare in maniera positiva.

Se è vero infatti che dal 2020 c’è stata una crescita della differenziata di RAEE del 5,3%, bisogna anche sottolineare che questa è avvenuta grazie al bonus tv deciso dal Governo, un incentivo che ha favorito la rottamazione dei vecchi televisori per comprarne di nuovi.

raee35

Com’è andata infatti nel 2021 la raccolta di RAEE? Oltre al vistoso aumento di raccolta di R3 – ovvero il raggruppamento che comprende le vecchie tv e che consiste in due terzi di quel 5,5% in più –, grazie ai dati del CDC RAEE sappiamo che abbiamo raccolto 99.595 tonnellate di apparecchi per il freddo, 129.535 di R2 – i cosiddetti “grandi bianchi” come lavatrici, lavastoviglie e forni a microonde –, 77.308 tonnellate di piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo e 2.713 tonnellate di R5, ovvero fonti di sorgenti luminose, come le lampadine.

Tutte le raccolte sono leggermente aumentate in percentuale rispetto al 2020, tranne quella che riguarda i piccoli elettrodomestici e l’elettronica di consumo. Nella maggior parte dei casi sono stati smaltiti attraverso centri di raccolta, mentre una parte minoritaria è stata gestita dai luoghi di raggruppamento, come i rivenditori.

Sempre lo stesso rapporto del CDC RAEE segnala che c’è un forte divario al riguardo fra le varie aree d’Italia: in Val d’Aosta si raccolgono 11,4 kg pro-capite all’anno, mentre in Campania 3,62. In generale, le regioni del Sud Italia rientrano in una macro-area dove raccolta differenziata e circolarità hanno un impatto minore, nonostante anche qui vi sia una crescita rispetto al 2020. Se il ruolo delle istituzioni nel garantire, facilitare e monitorare un corretto svolgimento di questo processo è fondamentale, dall’altro lato anche la consapevolezza dei singoli può essere d’aiuto, soprattutto quando si tratta di quei RAEE domestici.

Ogni singolo cittadino ha tendenzialmente due possibilità per garantire un corretto riciclo di questi rifiuti: recarsi all’isola ecologica del proprio Comune oppure riconsegnare le apparecchiature ad un rivenditore di AEE. In questo secondo caso, ci sono due modalità previste dalla legge: si parla di ritiro “1 contro 0” per quei negozi di AEE più ampi di 400 metri quadri, che sono obbligati a ritirare il prodotto gratuitamente, e di ritiro “1 contro 1” invece per quel ritiro che avviene soltanto con l’acquisto di un nuovo prodotto.

Diversi attori collaborano per una corretta trattazione dei RAEE e le istituzioni hanno un ruolo fondamentale.

Nel frattempo, in Italia si sono attivati anche singoli cittadini, gruppi e associazioni che hanno a cuore il tema del riciclo e del riuso, anche di apparecchiature elettriche ed elettroniche, e che mirano a intervenire nel processo a monte, prima ancora di far arrivare i RAEE negli impianti di trattamento. Un esempio è Re-Happy, la start up di un giovane siciliano che lavora ricondizionando gli smartphone invece di smaltirli.

O realtà come Zero Waste Italy, che mira a creare una rete virtuosa in Italia e cooperare nell’eliminare il rifiuto a monte. L’obiettivo è far sì che lo scarto sia minimo e che si lavori in un’ottica circolare, cambiando mentalità: da una retta ad un cerchio, da uno scarto ad un riutilizzo. Ancor di più se si parla di RAEE.

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