7 Giu 2022

Tappeti Volanti: la nuova vita della juta, trasformata in oggetti d’arredo

Scritto da: Elena Rasia

Quella che è nata come un'idea per un progetto creativo, oggi è diventata per Davide un vero e proprio lavoro, che alla creatività ha unito altri aspetti come la circolarità, il riuso e la solidarietà. Ci facciamo raccontare da lui com'è nato e cos'è oggi Tappeti Volanti.

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Cuneo - Vi ricordate la corsa coi sacchi? Era uno di quei giochi di gruppo che fino agli anni novanta – e a volte ancora oggi – non poteva mancare ai compleanni dei bambini come momento d’intrattenimento tra la fetta di torta e lo scarto dei regali. Era uno di quei giochi in cui entravi in sacchi di un materiale che a te, bambino, era sconosciuto ma che aveva un nome molto buffo: juta.

La juta è lo stesso materiale con cui oggi Tappeti Volanti crea complementi d’arredo “ajutando” questa fibra tessile, ecologica, biodegradabile e riciclabile al 100% a rinnovarsi. È iniziato tutto nel 2015 a Torino dall’incontro tra Davide Gualterio e Giulia, sua fidanzata dell’epoca con cui, oltre che a una relazione sentimentale, era nata anche una collaborazione creativa con il supporto di Anna, la mamma della ragazza.

Qual è l’idea che ha dato il via a tutto?

Anna aveva in casa dei sacchi lavorati a mano con delle stoffe che colpirono la mia attenzione, dando vita all’illuminazione di poterli trasformare. Così iniziammo a sperimentare e a conoscere sempre meglio il mondo del tessile, partendo dalla mia piccola camera in affitto con macchine da cucire di fortuna, che negli anni ciclicamente ho buttato e cambiato fino a che non vennero sostituite da macchinari industriali modificati per fare ciò che più mi serviva per le creazioni.

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Come si trasformò Tappeti Volanti in un vero e proprio lavoro?

Durante il primo anno di sperimentazione assoluta di questo nuovo lavoro, la vita ci mise lo zampino più volte e mi arrivarono diverse proposte lavorative. Ricordo bene che mi ero prefissato di chiudere almeno un anno per provare a conoscere questo mondo e mettermi in proprio con un’idea che sul mercato non c’era. Se ad alcuni questo aspetto può sembrare un vantaggio, purtroppo molte volte non lo è perché le persone davanti al “nuovo” sono titubanti.

Come nasce il nome?

Il nome Tappeti Volanti si è quasi totalmente allontanato dall’utilizzo iniziale delle creazioni che avevo in mente; infatti oggi le richieste della clientela spaziano quotidianamente nell’oggettistica casalinga, dalle testiere per letto alle tovagliette, dai runner per la tavola ai copri sedia, fino addirittura a veri e propri quadri.

Tappeti Volanti lavora sacchi di juta grezzi che servivano per il trasporto di caffè dall’Africa, all’America Latina per arrivare fino a noi, ma in che modo questo materiale riprende vita? Quali sono gli oggetti che realizzate maggiormente?

Il sacco di juta è la nostra base, sulla quale andiamo a realizzare tappeti, arazzi e testiere da letto, scendiletto, coprisedia, tovagliette americane, runner da tavolo e altro ancora. La maggior parte dei nostri prodotti è imbottita e anche questa fase prevede un riciclo in quanto recuperiamo dalle aziende gli ultimi tagli di gommapiuma che servono per realizzare materassi in genere. Si tratta quindi di un’imbottitura nuova e di qualità, che dovrebbe essere smaltita e che noi utilizziamo per i nostri lavori.

Utilizzate tessuti riciclati e sostenibili per la vostra oggettistica?

I tessuti sono nuovi, ma siamo sempre alla ricerca di fallimenti o chiusure di negozi che abbiano scampoli unici e di alta qualità. È difficile trovare tessuti riciclati che siano davvero belli o in ottimo stato e per questo tocco finale abbiamo bisogno di stoffe di tappezzeria o stampe digitali che facciano la differenza.

Il sacco di juta è la nostra base, sulla quale andiamo a realizzare molti tipi di oggetti per la casa

Oltre a essere un progetto creativo, Tappeti Volanti è anche un blog. Di quali argomenti si occupa?

Si occupa principalmente del tema riciclo o artigianato cercando di aiutare facendo pubblicità, nel nostro piccolo, a quelle piccole realtà come la nostra che cercano di portare nella vita di tutti i giorni un’alternativa e un modo diverso di vivere e di lavorare.

Quali progetti avete in serbo per il futuro?

Proprio mentre rispondo a questa intervista sono emozionato e in attesa che arrivi domani, perché avrò un incontro con un’associazione di Bra che lavora con disabili e non solo. All’interno di questo progetto c’è un laboratorio di falegnameria e la proposta è lanciare una linea di sgabelli e panche in collaborazione con Tappeti Volanti, che ultimerà il tutto con imbottitura e stoffa. Speriamo si concretizzi perché trovo magnifica l’idea di abbinare l’artigianato al sociale.

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