29 Lug 2022

Kronoteatro: mancano i sostegni e la compagnia ligure pluripremiata è a rischio

Scritto da: Emanuela Sabidussi

Kronoteatro è una compagnia professionale che si muove dal 2004 nel teatro contemporaneo. Oggi vive uno dei suoi momenti più bui ed è a rischio l’edizione corrente di Terreni Creativi Festival e con lei l'intera attività, a causa della mancanza di sostegno economico da parte delle istituzioni. La compagnia lancia così una raccolta fondi, per permettere alla rassegna di andare in scena lo stesso.

Salva nei preferiti

Savona - Quando si parla della Liguria di ponente, le parole che spesso vengono in mente sono mare, sole, terrazze, turismo, borghi. E non credo sia un caso che tra gli elementi che comunemente si utilizzano per descrivere questa parte della mezzaluna italiana non venga citata tra le altre cose la cultura. Perché?

Essa, a differenza di altri luoghi, sembra avere qui un ruolo totalmente secondario nella vita quotidiana, quasi fosse un di più. Non a caso i sostegni delle amministrazioni pubbliche sono tendenzialmente inferiori a quelli destinati ad altre voci; è ciò che mi viene raccontato dalla quasi totalità delle persone che incontro quotidianamente e che si occupano di organizzare attività educative, culturali e creative.

Spesso la difficoltà maggiore non è neanche quella di avere riconoscimenti particolari, bensì di riuscire a raccontare e far comprendere l’importanza che le singole attività culturali hanno. Quasi a dover spiegare che “la cultura è una cosa seria e serve”, essendo un elemento nutritivo fondamentale per l’essere umano, così come la salute e la sana alimentazione. Pare banale, ma non lo è! Soprattutto in un contesto dove le iniziative con tali finalità sono poche, quindi quelle che riescono a sopravvivere, sostenersi e continuare a crescere sono da ritenersi, dal mio punto di vista, eroiche.

Conferma ultima di ciò l’ho avuta dopo aver chiacchierato con i fondatori di Kronoteatro: li incontro in un vicolo all’interno delle mura di Albenga. Seduti in un tavolino di un bar Maurizio Sguotti, Alex Nesti e Tommaso Bianco mi raccontano di loro e del meraviglioso mondo fatto di spettacoli, piazze e parole che è Kronoteatro.

273898112 360892159370015 8996194591100646664 n
DA LABORATORIO A PROFESSIONE

L’associazione nasce ad Albenga nel dicembre del 2004 e a fondarla sono alcuni di studenti del Liceo G. Bruno di Albenga, che dopo aver partecipato al laboratorio teatrale condotto da Maurizio Sguotti decidono di proseguire questo percorso insieme al di fuori delle mura scolastiche.

Il progetto parte lentamente: per i primi anni Maurizio continua a lavorare a Genova e i ragazzi sono impegnati con l’università. Nel 2007 decidono di presentare uno spettacolo dal titolo “Orfani”, che segna l’inizio del percorso professionale della compagnia teatrale e mette in scena il vissuto del gruppo attraverso il tema generazionale e quello del rapporto tra un maestro e alcuni allievi.

Già da questo primo spettacolo si potevano cogliere gli elementi che avrebbero contraddistinto negli anni a seguire la compagnia: venne infatti scelto come location un vecchio capannone industriale, in cui venne creato uno spazio dedicato, delimitato da grandi teli bianchi, e al suo interno fu versato un pallet di terra da coltivazione. Nonostante i pochi posti a sedere, il successo non si fa attendere.

Là dove sono mancati, ed evidentemente ancora mancano, il riconoscimento e il sostegno delle istituzioni, a sopperire è stato il tessuto umano

Dopo aver partecipato al festival a Napoli, decidono di iniziare una produzione teatrale, attraverso un paio di trilogie, che li porterà anche alla Biennale di Venezia e in giro per l’Italia. Il gruppo si assottiglia: i componenti per cui il teatro non era anche una professione, oltre a una passione, abbandonano. La compagnia però amplia il numero dei professionisti al suo interno, grazie a molte nuove collaborazioni artistiche che da lì in poi hanno inizio.

Da dodici anni Kronoteatro organizza anche un festival, Terreni Creativi, che porta il palcoscenico all’interno di realtà agricole albenganesi, unendo l’arte all’imprenditoria, le performance al territorio. Attraverso una settimana di spettacoli teatrali contemporanei e particolari per location, tematiche trattate e linguaggio scelto si ha la possibilità di immergersi in un’esperienza umana e artistica unica nel suo genere.

I PREMI

Sono molteplici i premi e i riconoscimenti che Kronoteatro ha ricevuto per le sue produzioni: la prima in assoluto a essere salita su un palcoscenico fu Orfani_la nostra casa, che ha debuttato nel 2008 al Napoli Teatro Festival ed è il primo capitolo del progetto FAMILIA_una trilogia, che con Pater Familias_dentro le mura, vincitore Fringe2Fringe Napoli Teatro Festival 2011 e finalista Rete Critica 2012, e Hi Mummy_frutto del ventre tuo, indaga sui rapporti e gli scontri generazionali.

Kronoteatro Tommaso Bianco Maurizio Sguotti Alex Nesti foto di Nicolo Puppo
Da sinistra Tommaso Bianco, Maurizio Sguotti e Alex Nesti. Foto di Nicolò Puppo

Kronoteatro inizia poi un’altra trilogia, il Trittico della Resa, che tratta dei meccanismi che esercitano il potere, con cui debutterà alla 46° Biennale di Venezia. Tra le ultime produzioni il cabaret razzista “SPORCO NEGRO”, vincitore dei Teatri del Sacro 2019 e Sangue del mio sangue. Kronoteatro è inoltre stato riconosciuto dal 2015 dal MIBACT come Impresa di produzione. Il Festival Terreni Creativi è stato inoltre vincitore del Premio Rete Critica 2017 come “Miglior progetto di comunicazione” e del Premio Garrone 2016 e candidato al Premio UBU nella categoria “Miglior curatela / organizzazione”.

IL NON RICONOSCIMENTO CHE NUOCE

«In questi anni – mi racconta Maurizio – non siamo mai stati supportati come si deve. Sia le  amministrazioni comunali e che quelle regionali non si sono mai rese conto che ciò avrebbe potuto creare un ritorno anche per loro, visti i riconoscimenti che abbiamo avuto in questi anni. Il festival ad esempio è conosciuto in tutta Italia, tanto da aver ricevuto premi nazionali, però a livello locale viene sostenuto come una qualsiasi altra manifestazione di dimensioni ben differenti».

I visi di Tommaso, Maurizio e Alex cambiano espressione nel parlarmene: mi spiegano quanto sia complesso riuscire a portare avanti il progetto teatrale, continuando a ricevere riconoscimenti importanti, ma senza sostegni e supporti che permettano loro di potersi dedicare con serenità e sicurezza a ciò che amano di più, il teatro. Purtroppo ciò non è stato fino a ora possibile: al lavoro della compagnia si affiancano la fatica e le delusioni nel vedere non riconosciuto anche economicamente il tutto.

Ultima delusione, e forse per questo più difficile da gestire emotivamente, la notizia ricevuta da pochi giorni che il festival Terreni Creativi non ha superato per la seconda volta la selezione della commissione consultiva teatro del Ministero della Cultura e resta, di nuovo, escluso dall’accesso al Fondo Unico per lo Spettacolo. Per raccontarne le difficili conseguenze, poche ore dopo la notizia la compagnia scrive un comunicato, di cui vi riporto qualche riga.

290282017 452910610168169 8360745295022732525 n

“In questi anni abbiamo investito su un territorio, ci siamo assunti, eccome, il rischio di portare i linguaggi della scena contemporanea negli spazi produttivi della piana di Albenga e lo abbiamo fatto certi del valore degli artisti coinvolti, sostenuti dall’infaticabile lavoro delle maestranze, retti in spalla dalla folta e multiforme comunità di persone (pubblico, operatori, critici, giornalisti e intellettuali) che negli anni si è stretta attorno al festival. È stata tale l’importanza di questa marea di gente che abbiamo voluto omaggiarla con il titolo di questa edizione: TRIBÙ”.

“Là dove sono mancati, ed evidentemente ancora mancano, il riconoscimento ed il sostegno delle istituzioni, a sopperire è stato questo tessuto umano. Ognuno secondo le proprie possibilità. Ci rivolgiamo alla tribù e chiediamo a tutti voi, quale che siano il vostro ruolo, la vostra professione e il vostro coinvolgimento, di fare ciò che potete, tutto ciò che potete, per sostenerci in questo frangente. Voi pubblico, voi artisti, operatori e critici, voi giornalisti e voi intellettuali, voi maestranze, voi volontari, voi enti ed istituzioni, voi amici e voi simpatizzanti. Terreni Creativi è anche vostro e, oggi più che mai, è nelle vostre mani”.

«È non senza imbarazzo che chiediamo a chiunque di sostenerci ora, consapevoli che altri dovrebbero contribuire materialmente», conclude Kronoteatro. E lancia una raccolta fondi per cercare di coprire il budget mancante per realizzare l’edizione di quest’anno del festival, alla quale vi invito a partecipare, per entrare anche voi a far parte di questa tribù, sopperendo seppur in maniera minima alle mancanze istituzionali.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Chi furono i primi abitanti della Sardegna? Un viaggio lungo 11mila anni
Chi furono i primi abitanti della Sardegna? Un viaggio lungo 11mila anni

Simularte: inclusione e valorizzazione del territorio passano per la musica
Simularte: inclusione e valorizzazione del territorio passano per la musica

Carla e Francesco: “Il nostro Stardust* loft, uno spazio creativo dove si incontrano arte e talenti”
Carla e Francesco: “Il nostro Stardust* loft, uno spazio creativo dove si incontrano arte e talenti”

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Piscinas, l’arsenico in mare – INMR Sardegna #24

|

Il borgo di Castel del Monte rinasce grazie alla cooperativa di comunità

|

Silvia Mecca: “Superare il lutto e la paura della morte ci permette di tornare a vivere”

|

Anche Roma sostiene il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari

|

La gestione dei rifiuti in Sicilia, tra esperienze virtuose e assenza di governance

|

Santa Maria La Palma, quando nel vino batte un cuore sardo – Io Faccio Così #401

|

Zappa Social, la storia di una comunità che ha trasformato una discarica abusiva in un’oasi verde

|

Salute e autosufficienza, i corsi all’insegna della consapevolezza e dell’equilibrio

string(7) "liguria"