26 Set 2022

Ricoeso e la seconda vita dei materiali inerti riciclati: da rifiuti ad arredi urbani

Scritto da: Benedetta Torsello

Nasce a Roma Ricoeso, la prima startup che realizza arredi urbani di eco design a partire da materiali ottenuti dal recupero e il riciclo dei rifiuti inerti. Questi scarti delle attività di costruzione e demolizione ritornano a nuova vita grazie a un processo circolare che valorizza il potenziale dei rifiuti e riduce l’impatto ambientale dovuto all’estrazione delle materie prime.

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Roma, Lazio - Forse non tutti sapranno che in Italia il 30% dei rifiuti prodotti è costituito da scarti dell’edilizia, principalmente attività di costruzione e demolizione. Questi rifiuti, detti inerti, sono una categoria che comprende molti materiali minerali, che possono essere naturali o derivati dal riciclo di materie prime già usate in precedenza. Si parla di quasi 40 milioni di tonnellate ogni anno: un numero da record per dei rifiuti la cui definizione – al contrario di quanto si potrebbe pensare – non disinnesca affatto la minaccia ambientale che rappresentano se non sottoposti a un adeguato processo di riciclo.

«Si dice che i rifiuti siano delle risorse collocate nel posto sbagliato – esordisce Paolo Barberi, presidente di ANPAR (Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati), vice presidente di Asso Ambiente e tra i fondatori della startup Ricoeso – e la nostra scommessa è dare loro un nuovo significato, funzionale ed estetico».

Ricoeso nasce a Roma dall’esperienza di quattro aziende che operano da anni nel settore dell’edilizia, della pianificazione urbanistica e del recupero e riciclo dei rifiuti e che hanno deciso di mettere a fattor comune la propria esperienza e un’idea condivisa di futuro sostenibile. Come? Arredando le città con elementi prefabbricati realizzati da materie prime riciclate. 

ricoeso

Per i quattro partner si è trattato di fatto di mettere insieme i tasselli di un’unica filiera: dal recupero dei rifiuti, alla trasformazione in nuove materie prime fino, alla progettazione e realizzazione di elementi di arredo urbano. In particolare Eco Logica 2000, nata alla fine degli anni ottanta, è uno dei principali operatori del riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione del centro Italia. A questa si aggiungono Sol.Pre.A., azienda leader nel settore dell’edilizia civile e industriale; Interprogetti, società di ingegneria marittima, civile e ambientale e l’architetto Francesco Andreani, esperto di urbanistica ed edilizia privata e precedentemente docente di architettura al Politecnico di Bari.

L’IMPORTANZA DI UTILIZZARE MATERIE PRIME SECONDE

«Per ogni 10 chili di manufatto aggregato, pensiamo ad esempio a un dissuasore stradale, il 90 per cento è rappresentato da materiale inerte, cioè breccia o sabbia. Se utilizzassimo materie prime riciclate, risparmieremmo il 90% di materia prima naturale», spiega Barberi. L’idea di base è che in un sistema non lineare, rifiuti e materie prime si trasformino l’uno nell’altro in un ciclo infinito che tende quanto più è possibile di ridurre la percentuale di scarto, grazie a riciclo, riparazione e riuso.

Si dice che i rifiuti siano delle risorse collocate nel posto sbagliato

I materiali inerti, estratti da cave e alvei dei fiumi, sono materie prime non rinnovabili o comunque con tempi di rigenerazione spalmati su intere ere geologiche. Ricorrere a materie prime seconde consente di ridurre l’erosione del territorio dovuta a scavi e cave, e notevoli danni paesaggistici, tenuto conto che ad oggi l’estrazione degli inerti naturali non è soggetta ad alcuna regolamentazione stringente.

E poi gli aggregati derivati dal riciclo di rifiuti inerti sono eterogenei, variegati, oltre a essere una valida alternativa agli inerti naturali per elementi non portanti e prefabbricati. «Dietro alla nascita di Ricoeso – prosegue Barberi – vi è stato un attento studio delle miscele che tuttora portiamo avanti con l’obiettivo un giorno di rendere queste materie prime seconde un’alternativa valida in tutte le prestazioni strutturali».

Ricoeso cover
RICICLATO È MEGLIO

Ricoeso è oggi in grado di produrre diverse tipologie di arredo: panchine, lampioni, fontanelle, portabici, staccionate, cestini, bollard (apparecchi di illuminazione per percorsi pedonali e giardini), pavimentazioni e marciapiedi, blocchi per la realizzazione di pareti armate. «I nostri manufatti per l’arredo della città e degli spazi aperti pubblici e privati, realizzati con materiali riciclati, presentano caratteristiche pari, se non superiori per qualità e prestazioni, agli stessi arredi prodotti con materie prime vergini frutto delle attività estrattive.

«Ricoeso nasce dalla volontà di contribuire in modo tangibile alla costruzione di città realmente sostenibili – conclude Barbieri –, dando l’opportunità ad amministrazioni pubbliche e a soggetti privati di poter di essere protagonisti dei processi di economia circolare, in grado di coniugare sostenibilità, estetica e una bassa impronta ambientale».

In passato forse è stato commesso l’errore di non valorizzare l’impiego di materiale riciclato, in parte per l’elevata diffidenza nei confronti delle materie prime seconde, specialmente nell’ambito delle costruzioni e delle infrastrutture. La sfida di Ricoeso è oggi quella di superare questa barriera culturale e valorizzare l’uso di una materia prima rinnovata e soprattutto sostenibile.  

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