18 Nov 2022

Kanö sartoria sociale, la bottega artigianale dove si cuciono tessuti, sogni e interculturalità

Marica e Faburama sono le anime di una bottega artigianale a Barcellona Pozzo di Gotto dove il sarto di origini gambiane realizza abiti e accessori su misura e la moglie pedagogista e cooperante occupa di progetti sociali e umanitari e sociali. È un progetto basato sull'amore: quello fra i due – coppia anche nella vita –, quello per il cucito e quello per l'inclusione

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Messina - Si dice che l’amore sia il motore di tutto. Di certo è il motore di Kanö sartoria sociale, il negozio-bottega a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, il cui nome in mandinka – la lingua parlata in alcuni paesi africani – significa proprio “amore”. Amore per il cucito, l’artigianato, i tessuti e le realizzazioni ecosostenibili nonché per i progetti sociali. Amore che lega da più di cinque anni le due anime di Kanö, il sarto gambiano, italiano d’adozione, Faburama Ceesay e sua moglie, la cooperante e pedagogista siciliana Marica D’Amico.

Amori da cui è scaturita, quasi per caso, l’idea di puntare su macchina da cucire, ago, filo e tessuti africani per un progetto imprenditoriale e, allo stesso, tempo sociale. È stato infatti quasi per caso che Marica – che ormai dal 2005 frequenta Rwanda, Eritrea e ora anche Gambia – di ritorno dal viaggio annuale in Africa nel 2017 decide di portare al suo Faburama, che invece era rimasto in Sicilia, dove era arrivato nel 2014, alcuni tessuti tipici.

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Faburama, nel suo laboratorio Kanö.
LA NASCITA DI KANÖ SARTORIA SOCIALE

«Faburama mi aveva raccontato che sin da bambino cuciva e sognava di diventare sarto e stilista. E così ho pensato potesse essere carino portargli dei tessuti tipici per la realizzazione di qualche accessorio o vestito», racconta Marica. «Sin dall’età di 7 anni ho coltivato la mia passione per la sartoria. In Gambia ho studiato e lavorato sodo per formarmi come sarto-stilista. In Italia avrei potuto abbandonare questa passione ma ho voluto trasformarla in un progetto di vita», aggiunge Faburama.

Quelle stoffe sono state i piccoli semi d’amore da cui è nata, appunto, Kanö sartoria sociale. Prima un progetto online, che diventa nel 2021 una bottega-negozio. «Ho ritrovato la passione per il mio mestiere in molti  artigiani con cui ho costruito e continuo a costruire per progettare e realizzare», dice il sarto. «L’idea è quella di creare insieme, anche nel segno di esperienze, professionalità, usi, costumi, lingue, stili e materiali differenti con l’obiettivo di dar vita a  manufatti unici».

E per farlo utilizza principalmente tessuto wax, tessuto tipico africano reperito direttamente in alcuni paesi africani nel rispetto della filiera etica, ma anche altri tessuti naturali. Il motto di Kanö è infatti la bellezza risiede nella diversità. Ed è questo sentire che Marica e Faburama cercano di portare avanti con il loro progetti. In Via Garibaldi 108 infatti non solo si producono e vendono vestiti su misura, gioielli, prodotti di cartoleria e oggetti per la casa, ma si entra in un mondo di multiculturalità come se ne trovano sempre più in Sicilia – ad esempio le due realtà palermitane Kirmal e BarConi.

Il motto di Kanö è, infatti, la bellezza risiede nella diversità. Ed è questo sentire che Marica e Faburama cercano di seminare e portare avanti con il loro progetti.

KANÖ, PROGETTO IMPRENDITORIALE E SOCIALE

La bottega-negozio organizza infatti presentazioni di libri, aperitivi solidali, espone opere realizzate da artigiani e artisti locali e migranti. «Prima ancora di essere un progetto commerciale Kanö è un progetto sociale che collabora con tante realtà. Collaboriamo con gli SPRAAR per dare ai giovani migranti la possibilità di imparare un lavoro e realizziamo anche manufatti legati a progettualità umanitarie in paesi africani. In particolare, una parte del ricavato viene utilizzato per finanziare progetti educativi, sportivi, agricoli promossi da Anymore onlus in Rwanda e Gambia».

Marica infatti collabora con Anymore Onlus da tanti anni e la nascita di Kanö sartoria sociale, dove si occupa delle vendite e delle public relation, non l’ha allontanata dall’associazione, anzi. «Compriamo direttamente le stoffe sul posto almeno una volta l’anno e collaboriamo con le persone del posto. Vendiamo prodotti artigianali e cibo in due bazar equosolidali dell’associazione».

I SOGNI DI MARICA E FABURAMA, LE ANIME DI KANÖ

«Il nostro essere coppia ci permette di coltivare ogni giorno sia l’amore che nutriamo l’un per l’altra nel rispetto delle differenze, sia quello verso gli altri e verso il continente africano che per noi è un esempio di bellezza, maestosità e mistero», raccontano. Tra un modello tagliato ad occhio – Faburama non usa cartamodelli ma ha una tecnica tutta sua che gli permette di realizzare abiti su misura conoscendo taglie e guardando una foto – e un progetto umanitario da realizzare, Marica e Faburama disegnano nuovi modelli di integrazione e cooperazione.

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Kanö sartoria sociale Marica e Faburama.

Nati dal basso, da un seme piccolo diventato un albero maestoso, i cui rami sono nuovi e interessanti progetti. «L’anno scorso abbiamo scritto Welcome Direzione Sud!, un libro per bambini che ha come tema dominante il viaggio e che racconta un’Africa diversa da quella che spesso si racconta. Un’Africa bella, quella che fa nascere un sorriso, che incuriosisce e fa innamorare. Un libro di cui parte del ricavato viene, appunto, devoluto in beneficenza». Idee e progetti che si inseguono nella vitale sartoria sociale che è ormai un punto di riferimento a Barcellona Pozzo di Gotto.

E due di questi progetti e di sogni Marica e Faburama hanno voluto rivelarceli alla fine di questa chiaccherata: «Vogliamo aprire in Gambia una scuola di taglio e cucito per avviare una produzione locale che possa diventare un lavoro per tanti giovani e tante giovani. E poi c’è il nostro progetto di allargare la famiglia che si sta realizzando visto che a maggio nascerà il nostro primo figlio o figlia».

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