14 Nov 2022

I mozziconi gettati a terra che finiscono in mare: quando l’inciviltà “senza filtro” danneggia salute e ambiente

Scritto da: Valentina D'Amora

"Il mare inizia qui" si vede scritto in alcune città nei pressi dei tombini. Quanto serve a far cambiare gesto e a vedere città e natura come dimensioni legate e interconnesse anziché separate e inarrivabili? Insieme ad altri trenta volontari, pochi giorni fa siamo stati a Genova a raccogliere sui marciapiedi i mozziconi di sigarette abbandonati, il rifiuto più frequente del Mediterraneo. Ecco cosa è successo.

Salva nei preferiti

Genova - Una sfida ai mozziconi di sigaretta abbandonati o ai fumatori incivili? Anche se il quesito rievoca riflessioni quasi filosofiche – è nato prima l’uovo o la gallina? –, il punto è che la strada non è un posacenere, così come non lo è una spiaggia o un sentiero in montagna. Dal 2016 in Italia sono previste sanzioni per chi getta per terra i mozziconi di sigarette – le multe oscillano tra i 30 e i 300 euro e sono state stabilite dal Ddl sulla Green Economy –, ma nonostante questo in molte strade delle nostre città si ritrovano ai margini dei marciapiedi decine e decine di sigarette “a fine vita”.

Ecco perché l’associazione Cittadini Sostenibili ha di nuovo lanciato la sua Sfida al mozzicone!, un evento di pulizia volontaria di aree pubbliche della città, focalizzato sulla raccolta di sigarette. Proprio come la pulizia delle spiagge, ma incentrata sulle cicche in contesto urbano. Il “bottino” viene poi esibito per un certo periodo di tempo all’interno di un espositore di legno con le pareti in plexiglas trasparente proprio per sensibilizzare i passanti sui danni che l’abbandono di mozziconi causa al mare e all’ambiente. All’ultima sfida ho partecipato anch’io: ecco com’è andata.

cittadini
Uno scatto dell’evento
LA CACCIA AL MOZZICONE DI SESTRI PONENTE

Sabato mattina, all’appuntamento in piazza dei Micone, a Sestri Ponente, arriviamo uno dopo l’altro io e una trentina di volontari di tutte le età, dai più piccolini in passeggino ai senior. Equipaggiati con guanti da giardino e sacchetti, ci dividiamo in tanti micro-gruppi spontanei per perlustrare le vie accordate dal Municipio VI. Occhi aperti e mani pronte ad avvistare e raccogliere sigarette lungo la pedonale via Sestri e le piazze limitrofe. C’è chi cerca e raccoglie a mani nude e chi è partito attrezzato con bastone con pinza raccogli-rifiuti: io ero nel gruppo dello squat urbano.

Mentre chiacchieriamo, con lo sguardo basso mi concentro sui piccoli cilindri gialli, appiattiti e calpestati tra le mattonelle della strada pedonale o tra le fessure dei tombini, tra me e me frulla con una certa insistenza una domanda: dopo aver ripulito tante spiagge – soprattutto liguri e toscane – riempiendo interi sacchetti di rifiuti senza distinzioni, ma poi differenziati, perché oggi il mio focus è solo sui mozziconi abbandonati? «Perché sono il rifiuto più diffuso a livello mondiale: anche se non sembra un gesto così grave, gettarli sul marciapiede o nei tombini equivale a buttarli in mare», spiega Andrea Sbarbaro, presidente dell’associazione, che mi si avvicina, quasi leggendomi nel pensiero.

QUANTO INQUINA UN MOZZICONE?

«Un solo mozzicone può inquinare centinaia di litri d’acqua», aggiunge. E in effetti basta rifletterci un attimo: oltre al tabacco, ogni filtro è composto da circa duecento sostanze tossiche, di cui almeno settanta cancerogene. Le più note? Piombo, acetone, DDT (sì, l’insetticida), mercurio, metanolo, catrame, arsenico, ammoniaca, pirene e tutta una serie di altri materiali nocivi che, una volta in mare, si disperdono nelle acque (Fonte: OMS).

Perché allora ce ne sono così tanti a terra? Difficile dirlo. «Lanciare una sigaretta sul marciapiede o dentro un tombino non è un gesto alla moda, ma un’azione illegale e sanzionabile, oltre che estremamente dannosa per l’ambiente e gli animali marini», prosegue Andrea. «Associare il fumo ai danni per la salute delle persone ormai è molto comune, ma si sottovaluta invece il rischio che i mozziconi rappresentano per il nostro mare».

Gettare i mozziconi sul marciapiede o nei tombini equivale a buttarli in mare

Andrea mi racconta che a livello mondiale i mozziconi rappresentano il tipo di rifiuto ritrovato più frequentemente durante le pulizie di spiagge. E in pochi sanno che ogni cicca abbandonata può inquinare litri e litri d’acqua dei nostri fiumi, laghi o mari. Il 40% dei rifiuti nel mar Mediterraneo infatti è costituito proprio da mozziconi (Fonte: Marevivo onlus, “Piccoli gesti, grandi crimini 2021”, campagna di sensibilizzazione contro l’abbandono dei mozziconi di sigaretta nell’ambiente e anche i dati dell’ultimo report sulle “Ocean Initiatives” di Surfrider Europe e quelli di Legambiente, entrambi del 2021, non lasciano dubbi).

raccoglitore

Ecco perché Cittadini Sostenibili ha voluto puntare ancora una volta i riflettori su questi rischi, provando al tempo stesso a immaginare un futuro diverso per Genova. Durante la raccolta infatti sono stati distribuiti ai fumatori alcuni piccoli posacenere portatili di acciaio: l’intenzione è quella di spingere più persone possibili a cambiare gesto. Missione compiuta? Ancora presto per fare bilanci, certo è che in sole due ore di attività il bottino è stato di oltre 25.000 sigarette: basta davvero così poco per rendere più pulita la propria città?!

Da lunedì 14 a giovedì 17 novembre il contenitore con le sigarette raccolte sarà esposto fuori dalla sede del Municipio in via Sestri, per mostrare le migliaia e migliaia di mozziconi dispersi lungo le nostre strade.

All’evento di Cittadini Sostenibili hanno partecipato il Comitato Pegli Bene Comune e il CAI ULE Sestri Ponente, in collaborazione con il Municipio VI Medio Ponente che ha stipulato il patto di collaborazione “one shot”.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Ardea, tutela e divulgazione ambientale nel napoletano e non solo
Ardea, tutela e divulgazione ambientale nel napoletano e non solo

Al via il primo Action Bootcamp Transistor, il futuro della Sicilia dipende da noi
Al via il primo Action Bootcamp Transistor, il futuro della Sicilia dipende da noi

Laura Cocco: “L’olio d’oliva in Sardegna è un fattore identitario, ma bisogna valorizzarlo”
Laura Cocco: “L’olio d’oliva in Sardegna è un fattore identitario, ma bisogna valorizzarlo”

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Il presidente della regione Liguria arrestato: è possibile un nuovo modello di politica? – INMR Liguria #6

|

Tra romanticismo e realtà, il cambio vita è una scelta complessa: la storia di Giulia Piazza

|

Lentamente, la cooperativa che promuove integrazione sociale attraverso un’agricoltura biologica

|

Lucia Cuffaro: “Lavoriamo per cambiare ciò che non funziona più nel nostro sistema economico”

|

Elena Asciutti, “cantastorie radiofonica” alla scoperta di fiabe e cantori del mondo

|

Beatrice Pacchioni: il femminile cosciente è un bene comune

|

Accessibilità è diritto alla vita indipendente: intervista all’esperto Paolo Puddu

|

Il primo abbraccio: coccole e conforto per i piccoli in difficoltà e per le loro famiglie

string(7) "liguria"