12 Set 2023

Giovani e Genitori al centro: a Librino un patto di comunità contro la povertà educativa

A Catania, nel quartiere periferico di Librino, è partito il progetto che si propone di allargare la rete del Polo catanese di educazione interculturale per contrastare l’illegalità e prevenire la dispersione scolastica. L'iniziativa, coordinata dal Co.P.E, intende potenziare il ruolo delle famiglie e individuarne alcune che svolgano un ruolo di "sentinella" agganciando e stimolando la partecipazione cittadina. Partecipazione attiva che punta alla stipula di un patto di comunità.

Salva nei preferiti

Catania - Il coinvolgimento della comunità come base per costruire un grande progetto contro la povertà educativa minorile. È il concetto alla base di Giovani e Genitori al centro, iniziativa che riguarda il quartiere periferico di Librino, coordinata dal CO.P.E. – Ong nata nel 1983 a Catania che realizza progetti di cooperazione allo sviluppo in vari paesi del mondo – e inserito nel bando per le comunità educanti dell’Impresa Sociale Con i bambini. Il progetto, nato da un patto territoriale tra 15 scuole, 10 enti del terzo settore, 2 realtà produttive e numerosi singoli individui, mira ad affrontare l’emergenza educativa attraverso il coinvolgimento della comunità.

«L’iniziativa – spiega Carmela D’Agostino del Co.P.E e responsabile del progetto – intende individuare e formare alcune famiglie che svolgano un ruolo di “sentinella” sul territorio, agganciando e stimolando la partecipazione di ulteriori famiglie. Per questo motivo durante i 30 mesi del progetto verranno avviate attività co-progettate tramite il confronto e la partecipazione attiva di genitori e figli che saranno coinvolti anche nel percorso di riflessione e stipula di un patto di comunità del quartiere».

Giovani e genitori al centro
Tavoli di comunità per il progetto Giovani e genitori al centro
GIOVANI E GENITORI AL CENTRO NELLA RETE POLO CATANESE DI EDUCAZIONE INTERCULTURALE

«Tutto questo avrà un ruolo fondamentale – continua – per rinsaldare il legame tra gli attori locali e dare una risposta sinergica alla mancanza di opportunità educative al di fuori della scuola». Il progetto si propone di allargare e potenziare la rete Polo catanese di educazione interculturale, attiva da anni nel quartiere di Librino per contrastare l’illegalità e prevenire la dispersione scolastica attraverso un patto territoriale tra scuole, associazioni culturali, Ong, comunità di immigrati, Università, realtà produttive e partner internazionali.

Tra le attività in programma nel corso dei 30 mesi del progetto ci sono: focus group; laboratori di consultazione, stesura e validazione del Patto Educativo di Librino; lab day, con il supporto metodologico di Codici, giornate di condivisione partecipata, azioni di riqualifica degli spazi pubblici del quartiere e realizzazione del “Giardino dei Sogni” negli spazi esterni dell’Ospedale San Marco – l’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico G. Rodolico – San Marco fa parte della rete.

L’iniziativa intende individuare e formare alcune famiglie che svolgano un ruolo di “sentinella” sul territorio, agganciando e stimolando la partecipazione di ulteriori famiglie

«Giovani e genitori al centro – spiega Carmela D’Agostino – appena entrato nella farse operativa dedicherà grande spazio all’attività di co-progettazione, strumento più adeguato per l’integrazione di risorse, competenze e conoscenze utili alla realizzazione degli interventi. In quest’ottica istituiremo il Tavolo di comunità, finalizzato a favorire il dialogo, la rilevazione dei bisogni e la coprogettazione degli interventi verso le esigenze che vanno, appunto, dalla dispersione scolastica all’assenza di servizi educativi per la prima infanzia, passando per l’assenza di presidi sanitari e la sfiducia nei confronti dei servizi specialistici».

Giovani e genitori al centro
Giovani e genitori al centro- Tavoli di comunità
GIOVANI E GENITORI AL CENTRO E I PARTNER SUL TERRITORIO

Durante gli incontri che si terranno presso la Masseria Moncada, i rappresentanti del partenariato, supportati da un facilitatore, si alterneranno nell’organizzazione, nella co-conduzione e nell’animazione. «Vogliamo allargare e promuovere – spiega D’Agostino – la partecipazione anche a soggetti esterni alla partnership, da individuare tra i rappresentanti del territorio che siano abitanti del quartiere, operatori e famiglie delle scuole esterne alla rete, operatori dei servizi sociali, rappresentanti delle associazioni del quartiere».

Tra le varie azioni del progetto spicca quella volta al consolidamento delle competenze degli operatori e delle operatrici del partenariato che annovera, oltre al Co.P.E e l’ospedale San Marco, anche l’I.C. Rita Atria (ex Fontanarossa), l’I.C. De Amicis di Tremestieri Etneo (Ct), il C. D. Teresa di Calcutta, l’ Associazione Musicale Etnea, le associazioni Afrodanzando, Talità Kum, Musica Insieme a Librino, Rifiuti Zero Sicilia, Vides Ginestra, organizzazione indipendente Codici Ricerca e Intervento, la Confraternita Misericordia di Librino, il Collegio Maria Ausiliatrice, HdueO sport & animazione.

Giovani e genitori al centro
Giovani e genitori al centro, tavoli di comunità con gli operatori della rete
LA COSTRUZIONE DEL GIARDINO DEI SOGNI

Negli spazi esterni del P.O. San Marco sarà allestito un Giardino Terapeutico. Un’esperta coprogetterà gli spazi con gli studenti dell’ICS Fontanarossa, attraverso l’avvio di un contest di disegno, in cui ciascuno studente, dopo aver partecipato a una formazione sulle caratteristiche dei giardini terapeutici, potrà rappresentare il proprio Giardino dei sogni. Gli stessi studenti decreteranno quale sarà la composizione del Giardino, che diventerà occasione di lavoro comune tra adulti e bambini nonché di visite aperte al grande pubblico, con appuntamenti per condividere l’esperienza con gli abitanti del quartiere e della città.

«Tutto il percorso del progetto Giovani e genitori al centro – conclude la responsabile – è volto alla redazione del Patto Educativo di Librino che sarà il frutto del processo partecipativo sperimentato nell’ambito dei Tavoli di comunità e delle competenze acquisite nell’ambito del percorso di capacity building. Il percorso sarà parte integrante del processo che si attiverà nell’ambito dell’attività dei focus group in presenza con la partecipazione di tutti i partner di progetto e, alla fine, con incontri di comunità in cui alcuni attori del territorio sottolineeranno i punti di debolezza da superare e punti di forza da valorizzare».

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Val Pennavaire in rete: la nuova e inaspettata zuppa di sasso
Val Pennavaire in rete: la nuova e inaspettata zuppa di sasso

Alare di Luana Cotena: la moda come manifesto di innovazione sociale e creatività
Alare di Luana Cotena: la moda come manifesto di innovazione sociale e creatività

In Val Pennavaire la comunità locale cresce a partire da un’aiuola… magica!
In Val Pennavaire la comunità locale cresce a partire da un’aiuola… magica!

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Europee, il caso Vannacci e la polemica come arma politica – #921

|

Su 28 aprili est Sa Die, sa festa natzionale de su populu sardu

|

Le Case Matte in cui disabilità, inclusione e turismo si incontrano

|

Educational.city: ecologia dei media e didattica open source

|

L’assalto eolico è ingiustizia climatica: le conseguenze sul patrimonio culturale sardo

|

Franco D’Eusanio e i vini di Chiusa Grande: “È un equilibrio naturale, noi non interveniamo”

|

L’arte collettiva del sognare: il social dreaming arriva in Liguria

|

Quanto inquinano gli aerei? Ecco cosa dicono i dati e le leggi

string(7) "sicilia"