26 Set 2023

Le Radici, il progetto di educazione in natura che apre le porte a tutti i bambini

Scritto da: Valentina D'Amora

Dai germogli possono nascere piante forti e con radici ben salde, se annaffiate e trattate con cura. È ciò che è successo a un progetto di educazione esperienziale in natura, aperto a Genova nel 2018 con un piccolo gruppo di bambini tra i tre e i cinque anni e che oggi ha messo radici nel territorio, dalle quali crescono e si diramano sempre nuove idee. Si chiama Le Radici e abbiamo intervistato la mamma referente.

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Genova - Stare a stretto contatto con la natura, sperimentare il caldo, il freddo e l’umido e permettere al proprio corpo di adattarsi al meteo che cambia, imparare da ciò che si osserva con cura. Ecco, immaginiamo di farlo tutti i giorni, anzi di averlo fatto quotidianamente quando eravamo piccoli, con impermeabili, giacche antivento e galosce al posto di grembiuli e zaini. Scegliere di far apprendere i propri figli in un contesto naturale consente anche di far sviluppare loro nuove capacità motorie – che all’interno delle quattro mura domestiche o scolastiche difficilmente avrebbero modo di acquisire – oltre a quelle creative e interpersonali, attraverso un approccio il più sensoriale possibile.

Oggi vi parliamo di outdoor education per raccontarvi di un progetto di educazione in natura fondato nell’entroterra genovese nel 2017 e che in questo momento sta vivendo una positiva fase di crescita. Si chiama Le Radici e ha sede a Serra Riccò, in alta val Polcevera. Qui i bambini apprezzano ogni giorno la bellezza della natura, imparano dall’esperienza e diventano sempre più consapevoli di loro stessi e dell’impatto quotidiano che hanno sull’ambiente che li circonda. Ne ho parlato con Eleonora Vaschetti, la mamma referente del progetto, e Sabrina Pontetilla, la “guru” dei fermentati, una nostra vecchia conoscenza – ve l’abbiamo presentata qui.

bimbi barca
Le Radici è un progetto di educazione esperienziale in natura: com’è nato?

Eleonora: Le Radici è il nome che abbraccia i nostri progetti suddivisi per fascia di età: I Semini, per i più piccoli di 1-2 anni; I Germogli per bambini tra i 3 e i 5 anni; I Noccioli dai 6 ai 10 anni e oltre. Nel 2018 siamo nati come I Germogli, accogliendo solo i piccoli. Poi il gruppo e le famiglie sono cresciuti ed eccoci qui, oggi, più numerosi.

Siamo un progetto di educazione esperienziale in natura per l’infanzia e in supporto alle famiglie che scelgono l’istruzione parentale. Qui non ci sono classi, insegnanti o alunni: l’esperienza diretta del bambino è al centro della nostra quotidianità. Ci sono adulti accompagnatori – figure interne al progetto oppure esterne, come il naturalista, l’erborista – che accompagnano il bambino a tradurre l’esperienza quotidiana in un apprendimento più consapevole e organizzato. Ci sono diverse attività che vengono proposte ogni giorno, ma osservando il cielo si segue quello che si può fare in base al meteo e guardando il paesaggio attorno spesso si sceglie insieme il da farsi.

Aperto ormai cinque anni fa, Le Radici continua a formare ed educare bambini nella fascia tra i 2 e i 10 anni: com’è nata l’idea e oggi chi coordina il progetto?

Eleonora: L’idea nasce da me, una mamma. Durante la gravidanza del mio primo figlio ho iniziato un percorso di ricerca per capire quale potesse essere il modo migliore di crescere i miei bimbi, perché i ricordi scolastici della “me bambina” non sono positivi e ancora oggi ricordo la frustrazione di quegli anni. Fin dall’asilo ho vissuto la mia infanzia cercando di stare nell’ombra, per il mio carattere chiuso e decisamente timido. Col senno di poi, mi sono resa conto che nessun adulto presente in quei contesti mi supportava e, anzi, il mio sentirmi inadeguata e non all’altezza non ha fatto altro che crescere negli anni, facendomi sentire sempre in competizione con gli altri.

In parallelo, ho splendidi ricordi dei mesi estivi della mia infanzia, che trascorrevo in natura con i nonni, libera di girare nei boschi e di preparare zuppe di fango. In quei momenti mi sentivo libera di esprimere me stessa. Potete immaginare la gioia che ho provato quando ho realizzato che avrei potuto donare ai miei figli un contesto educativo quotidiano in natura! Da quel momento quel desiderio per me è diventata una missione. Ho iniziato a studiare, scoprire e conoscere gruppi e realtà già esistenti, per poi finalmente partire con il progetto per i miei bimbi. Nel frattempo ho avuto una bambina e un altro bimbo e il progetto non ha fatto altro che crescere naturalmente insieme a loro.

manine
Pur avendo sede in un luogo distante dalla città, il vostro progetto è attivo e accoglie bambini grandi e piccoli: da dove arrivano? Esiste un servizio di scuolabus per agevolare chi arriva dal centro di Genova e vuole iscriversi?

Eleonora e Sabrina: Uno dei punti forti del nostro progetto è la collaborazione e l’aiuto tra famiglie e accompagnatori che si traduce anche in passaggi in auto per far raggiungere il nostro campo base anche a chi ha più difficoltà. Al nostro progetto infatti aderiscono famiglie non solo locali ma anche provenienti anche da vallate periferiche, da Genova centro e anche dal basso Piemonte! Certo, purtroppo spesso non si riesce a raggiungere tutti ed è per questo che da tempo stiamo lavorando su più fronti per dotarci di un mezzo a più posti che permetta di far arrivare al campo base ancora più bambini. Perché la richiesta è tanta!

Come funziona per i bambini che seguono l’istruzione parentale? Raccontaci una giornata tipo dei bambini 6-10 anni.

Eleonora e Sabrina: Intanto ci piace sempre ricordare che sono tanti i momenti di condivisione senza distinzione di età. Permettere ai grandi di relazionarsi con i più piccoli e viceversa è un arricchimento per tutti, sotto più punti di vista. Certamente è anche giusto rispettare le necessità, le curiosità e il percorso di crescita di ciascuno, quindi ci sono attività dedicate alle diverse età. I Noccioli come gruppo hanno una età che dal mese di settembre è variato dai 6 ai 10 anni. Ci saranno attività in comune e momenti dedicati a chi ha necessità e interessi diversi, non solo per età ma proprio per rispettare la ricchezza e l’unicità di ciascuno.

Spesso è difficile lasciar andare via preconcetti e timori con i quali molti di noi sono cresciuti. Per questo è importante trovare momenti di condivisione

Quest’anno continueranno le giornate con l’erborista e il naturalista, entrambi anche Guide Ambientali Escursioniste. Ci saranno momenti più dedicati agli aspetti storici, geografici, linguistici e logico-matematici attraverso laboratori e perché no, come sempre, attraverso attività sul territorio. Tutto ciò permetterà di arricchire le esperienze di ogni singolo bambino con l’obiettivo di compartecipare al raggiungimento di diverse competenze. A Le Radici l’apprendimento esperienziale vissuto in autonomia dal bambino resta un punto centrale ogni giorno. Ciò che ognuno apprende in autonomia viene accolto e condiviso nel gruppo e viceversa ciò che viene proposto come attività di gruppo può essere un punto di partenza per l’esperienza autonoma di ciascuno.

Quali sono e quali sono state finora le sfide dell’educare in natura?

Eleonora e Sabrina: Da un certo punto di vista tutti i giorni ci sono nuove sfide, sia riguardanti il contesto che quelle (meravigliose!) dello stare con i bambini. Vivere tutte le stagioni all’aperto è stupendo, ma ci pone davanti ogni giorno a piccole grandi decisioni: il cambio improvviso del meteo, il campo base da organizzare per il periodo freddo o caldo, i lavori di manutenzione da eseguire regolarmente.

bimbi prato
Le Radici

Lasciare i bambini liberi di esprimere le proprie emozioni in un contesto di condivisone comunitaria e in un luogo aperto poi sprona sempre noi adulti a migliorarci e a trovare nuove strategie di comunicazione con ciascuno di loro. Come adulti ci confrontiamo quotidianamente con i concetti di rischio e pericolo, che in natura spesso alimentano ancora più paure e perplessità. Spesso è difficile lasciar andare via preconcetti e timori con i quali molti di noi sono cresciuti. Per questo è importante trovare momenti di condivisione tra famiglie e accompagnatori, senza perdere mai occasioni di formazione e condivisone anche con esperti del settore.

Quali progetti bollono in pentola per il futuro di Le Radici?

Eleonora e Sabrina: Desideriamo fare ancora più rete con il territorio, sia con le scuole che con le associazioni, vicine e distanti. Desideriamo mettere a disposizione la nostra esperienza, le nostre competenze e allo stesso tempo continuare a imparare e a migliorarci. Stiamo cercando di allargare il nostro campo base con l’aggiunta di uno o più locali al chiuso, più accessibili, per ampliare le attività e i momenti formativi aperti a tutti.

Dal mese di settembre le porte del nostro campo base sono aperte anche a chi non frequenta i progetti annuali per alcune giornate, al momento quelle con l’erborista e il naturalista, ma ne seguiranno altre durante l’anno. Anche la soglia dei dieci anni non è un limite [sorridono, ndr]: i nostri figli cresceranno, quindi stiamo già pensando ad un gruppo per i più grandi!

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