11 Set 2023

Vale Per Tutti: basket, inclusione e solidarietà per ricordare Valerio

Scritto da: Elena Rasia

Valerio è scomparso qualche anno fa a causa di una malattia. Con grande coraggio e forza interiore, suo fratello Damiano ha raccolto la sua eredità e tenuto in vita le passioni che li accomunavano, prima fra tutte quella per il basket. Oggi infatti, con l'associazione Vale Per Tutti, opera in Italia e all'estero – principalmente in Africa – per far sì che lo sport, la condivisione e la socialità siano alla portata di chiunque.

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Roma, Lazio - Oggi la mia “penna” rimbalza, rotola, fa canestro e squadra proprio come fa un qualsiasi  pallone sportivo che unisce le persone e abbraccia le differenze. “Perché?”, vi starete chiedendo. Perché oggi vi racconterò la storia di Vale Per Tutti, un’associazione di promozione sociale nata in memoria di Valerio D’Angelo che si pone come obiettivo lo sport per tutti, con una particolare dedizione per la pallacanestro, che fu il grande amore di Valerio ed è tuttora vita e passione del fratello minore Damiano. Li ha uniti sin da piccoli e li vedeva complici, nonostante carriere e ambizioni lavorative molto diverse che li hanno portati anche a non vedersi spesso nel corso degli anni.

Vale Per Tutti nasce un paio d’anni fa e promuove lo sport – anche per chi ha difficoltà a permetterselo economicamente e di conseguenza viverselo – partendo dalla riqualificazione e dalla realizzazione di nuovi spazi dove l’accoglienza fa da padrona. Ho conosciuto Damiano D’Angelo, fratello minore di Valerio e presidente dell’associazione, che mi ha raccontato da vicino la loro storia.

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I FRATELLI D’ANGELO ED IL LORO AMORE PER LO SPORT 

Valerio non c’è più: una brutta malattia l’ha strappato alla vita troppo presto, ma restano i suoi valori e la sua perseveranza che regalano sorrisi e possibilità. «La nostra storia è strettamente legata alla pallacanestro. Io e mio fratello avevamo cinque anni di differenza; diciamo che io sono nato con la palla in mano, perché alla mia nascita lui già giocava a basket ed io l’ho seguito in questo sport appassionandomi a mia volta».

Valerio e Damiano sono nati a Ostia, sopra una palestra di basket abbastanza conosciuta, ed entrambi hanno passato l’infanzia nelle giovanili di squadre abbastanza prestigiose e conosciute del territorio romano. «Lui era un giocatore formidabile a livello di talento, di intelligenza e leadership e io volevo diventare come lui o meglio di lui, sia dal punto di vista dell’altezza, sia per la bravura, il rispetto per i compagni e molto altro. Questa è stata sempre la mia aspirazione, lui era un obiettivo da raggiungere, come un supereroe».

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DUE STRADE DIVERSE

Valerio smise di giocare a 18 anni, Damiano gioca ancora e ha raggiunto livelli abbastanza alti, proprio perché un po’ ha sviluppato questa competitività sin da piccolo e un po’ perché la pallacanestro è diventata effettivamente l’unico aspetto della sua vita che lo rendesse fiero di quello che riusciva a fare e che lo rendesse sempre più orgoglioso di se stesso, contro tutto e tutti. Valerio ha seguito un’altra strada: si è laureato in ingegneria informatica con il massimo dei voti – addirittura in anticipo – ed è andato subito a lavorare all’estero, in Irlanda. Era molto competente e richiesto e ha lavorato per molte aziende importanti.

Damiano invece, nonostante varie difficoltà, è riuscito a dare corpo a un futuro ed una professione partendo proprio da quello che è il regalo più grande che suo fratello gli abbia mai fatto: l’amore per la pallacanestro ed in generale per lo sport. «Quello che adesso voglio fare è regalarlo a chi non ce l’ha o non se lo può permettere. Già lavorativamente facevo questo con Space Gym, che è l’associazione che ho costituito io e con cui lavoriamo con i bambini nelle scuole e nei centri estivi. Quando è successo quello che è successo mi è sembrato molto naturale creare qualcosa che potesse perseguire e raggiungere questi obiettivi, ovvero regalare lo sport a chi è meno fortunato di noi.

Mi è sembrato molto naturale creare qualcosa che potesse perseguire e raggiungere questi obiettivi, ovvero regalare lo sport a chi è meno fortunato di noi

Se già da prima la vocazione di Damiano a livello professionale era lo sport, dopo i vari momenti che ha vissuto insieme a Valerio e alla famiglia, attraversando la malattia, ha scelto di regalare a Valerio – e soprattutto alle persone più in difficoltà, che hanno dei problemi o vivono delle situazioni difficili – un sogno, coinvolgendo anche tutte le persone che gli volevano bene. «Vale mi ha regalato l’amore per lo sport e io a mio volta lo voglio donare a quanti più bambini e persone possibili».

I PROGETTI DELL’ASSOCIAZIONE

I progetti dell’associazione sono molteplici: dalle raccolte fondi alla costruzione e realizzazione di campetti da basket in altri continenti, come quello realizzato in Africa, a Nairobi. Il prossimo sogno? Costruire un campetto da basket in Kenya. Per rimanere in contatto con l’associazione e seguirne tutti i canestri e le vittorie potete visitare il sito. Lo sport è sicuramente un motore potentissimo per costruire un mondo senza discriminazioni perché nessuno smetta di rinunciare ai propri sogni e questo… Vale Per Tutti!

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