5 Ott 2023

Paolo e Maria Teresa, dalla città al Bosco dei Sabini per vivere al ritmo della natura

Scritto da: Brunella Bonetti

Dopo una vita intensa e piena di esperienze, Paolo e Maria Teresa si sono incontrati e hanno scoperto di avere un bisogno comune: rallentare il ritmo della loro quotidianità e aumentarne la qualità. È nato così il Bosco dei Sabini, l'azienda agricola biologica che ha dato corpo al loro sogno e attraverso cui mettono in atto e diffondono le buone pratiche della vita rurale.

Salva nei preferiti

Rieti, Lazio - Paolo e Maria Teresa nascono entrambi a Roma e si incontrano, dopo mille vicissitudini, in mezzo al mare. Per un evento causale e non casuale iniziano a condividere un grande sogno: trasferirsi a vivere in campagna e vivere con i frutti della Terra contagiando tutti con la loro passione. Aspirano a tornare alle origini, alla natura, e scoprire ogni giorno un segreto, un nuovo particolare dell’immenso affresco che la Sabina rappresenta. 

Così si presentano i creatori del Bosco dei Sabini, un’azienda agricola nata nel 2019 poco fuori dal Comune di Roccantica (RI). Lì Paolo e Maria Teresa si prendono cura di cinque ettari e di alcuni animali, in modo totalmente biologico ed consapevole. Questo e molto altro proprio nel cuore di una terra antichissima, ricca di una importante tradizione e ancora poco conosciuta. Ma forse il loro segreto, non è tanto nella bellezza dei luoghi, quanto piuttosto nell’amore per una scelta di vita genuina, naturale e sostenibile.

bosco dei sabini
Maria Teresa, ci racconti le vicende che vi hanno portato in Sabina?

Sono nata a Roma come Paolo e ne sono grata per tutte le opportunità che mi ha dato. Dopo il diploma la mia vita è cambiata: ho lavorato prima nel privato e poi in banca, fino al grande salto nel marketing dei servizi bancari. La vita privata invece è stata più complicata: dopo una relazione di quindici anni e una figlia, il legame è finito.

Ci ho messo dieci anni a trovare l’anima gemella, ma il destino è stato beffardo. Dopo neanche sei mesi al mio secondo marito è stato diagnosticato un male tremendo e incurabile. La sua morte mi ha aperto gli occhi. Non potevo più rimandare ciò che già sapevo: la vita in ufficio, il traffico, il caos e la mancanza di umanità nei rapporti interpersonali non erano più per me.

Dopo le lacrime, il destino mi ha portato in mare e sulla mia rotta ho incontrato Paolo, la mia salvezza: un amore vero, sereno e avventuroso. Paolo mi ha dato la serenità e la sicurezza affettiva per scegliere la mia vita. E quindi, dopo un intervento chirurgico, ho passato la convalescenza a sognare di fare il grande salto e finalmente a buttarmi. Nel 2019 il nostro sogno diventa un progetto e durante il Covid lo concretizziamo in Sabina, con un casale circondato da 5 ettari di ulivi, vigna, boschi e tanto verde.

bosco dei sabini4

Diventati l’anno prima sommelier dell’AIS, ci divertiamo a fare il nostro vino naturale, ci organizziamo per curare i nostri ulivi e tutto il resto, senza perdere di vista l’obiettivo primario: vivere meglio. Ci affidiamo ai nostri prodotti: olio, vino, verdure, marmellate della nostra frutta, miele delle nostre api e per quello che non produciamo noi, ci avvaliamo di eccellenze biologiche del territorio. Il nostro Bosco dei Sabini è un continuo divenire: oggi abbiamo vigna, uliveto, orto, erbe aromatiche, galline, oche, api, due cani e un gatto.

Paolo, perché la scelta di questa Terra?

La Sabina è un territorio bellissimo ma poco conosciuto, anche da chi vive a Roma, che dista pochi chilometri. La scelta di non allontanarsi troppo era obbligata, per non dover rinunciare alle amicizie di una vita. Per i romani, la Sabina è la patria dell’olio e delle ciliegie, ma in realtà è molto di più. Fortunatamente le scelte politiche l’hanno preservata dallo scempio e, a parte pochissimi insediamenti, il territorio è rimasto naturale. Inoltre paesi come il nostro – Roccantica – sono veramente antichi e il loro aspetto, tutto in pietra lo dimostra.

Maria Teresa, come nasce il sogno di tornare a vivere “dove il tempo scorre al ritmo della natura”?

La vita in città è alienante, affermarlo non è una moda, ma la realtà. Quando vai a fare la spesa tutti i prodotti sono sempre presenti nel banco della verdura e non si ha modo di pensare che è materialmente impossibile che possano convivere allo stesso momento. Non abbiamo la forza, né il tempo per fermarci a riflettere, mentre la Natura ha i suoi tempi ed è impossibile non rispettarli.

bosco dei sabini3

Forzarla è possibile solo ricorrendo alla chimica o agli OGM, di cui ancora non si sanno gli effetti sulla salute. Paolo e io vogliamo gustare il sapore della frutta e della verdura maturate sulle piante, il cambiamento dei colori tra le varie stagioni, il gusto delle uova delle galline che razzolano libere. Curare il verde è sempre stato il mio hobby e non ho mai mollato mettendo da parte ogni giorno tutto quello che imparavo sul campo.

Paolo, che caratteristiche e peculiarità ha il vostro progetto?

Il Bosco dei Sabini è un posto magico in quanto nasce da un sogno: vivere insieme alla Natura non per fini economici, ma per scelta, avendo il tempo di gustare ogni momento e condividerlo con tanti amici, vecchi e nuovi. Per questo abbiamo aperto le porte del nostro bosco a una cooperativa sociale per ospitare progetti condivisi. Noi amiamo sentire gli ospiti che apprezzano le nostre verdure, il nostro vino o le uova delle nostre galline felici che razzolano libere tra uliveto e vigna per quasi tutto l’anno.

La nostra è una ricerca continua di piacere legato all’ecosistema che viviamo: il tempo scorre con i ritmi della natura e le stagioni ci ricordano cosa fare e apprezzare. Tutto è a km0 e di stagione: è la Natura a consigliarci cosa mangiare, non la pubblicità. Ci piace recuperare tradizioni antiche, sia come ricette che come metodi di preparazione. L’azienda agricola diventa così la base per realizzare il nostro sogno.

bosco dei sabini2
Maria Teresa, perché la scelta della certificazione biologica e come portate avanti l’attivismo ambientale? 

Dire basta agli antibiotici e agli ormoni è una necessità per salvaguardare la salute. Purtroppo la mancanza di tempo e di informazione non consente di capire il valore di un frutto o una verdura acquistati direttamente in un’azienda agricola, migliori sia in termini di valori nutritivi che di sapore. Ma questo non è sufficiente: la certificazione biologica consente a tutti di verificare il nostro impegno che va oltre le parole. 

Rispettare la Natura ed evitare lo sfruttamento delle risorse è fondamentale. Noi cerchiamo di fare scelte in linea con questo principio evitando l’utilizzo di plastica monouso o le tecniche che portano all’impoverimento del terreno e cercando di recuperare tutto ciò che l’azienda produce e reimmetterlo in circolo.

La nostra è una ricerca continua di piacere legato all’ecosistema che viviamo: il tempo scorre con i ritmi della natura e le stagioni ci ricordano cosa fare e apprezzare

Paolo, quale impatto ha la vostra attività sul territorio e la comunità circostante?

Un’esperta di marketing e un consulente informatico che arrivano in campagna destano sempre un po’ di diffidenza e di curiosità, miste a simpatia. Ma piano piano la nostra voglia di partecipare alla vita della comunità, l’attaccamento al territorio che ci ha adottato e la voglia di esaltare quanto di meraviglioso è presente, ha fatto breccia in tanti personaggi che compongono questa meravigliosa comunità.

Chi ci conosce inizia ad apprezzare la nostra attività, in quanto è alla continua propaganda del territorio e delle bellezze di Roccantica, meraviglioso borgo medievale che ci ha adottato. Partecipiamo a tutte le attività organizzate dalla comunità per portare avanti tradizioni locali che stiamo facendo diventare anche nostre. 

Maria Teresa, avete altri sogni nel cassetto?

Stiamo lavorando per aprire l’attività di agriturismo con il nuovo anno. E sarà in linea con la nostra idea di ritmi naturali. Insieme a ciò, vorremo ampliare l’offerta dei prodotti da realizzare con i frutti della nostra terra, ma cerchiamo di fare un passo alla volta, per evitare di trovarci a fare di nuovo i criceti nella ruota.

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Franco D’Eusanio e i vini di Chiusa Grande: “È un equilibrio naturale, noi non interveniamo”
Franco D’Eusanio e i vini di Chiusa Grande: “È un equilibrio naturale, noi non interveniamo”

Santa Maria La Palma, quando nel vino batte un cuore sardo – Io Faccio Così #401
Santa Maria La Palma, quando nel vino batte un cuore sardo – Io Faccio Così #401

Chiusa Grande e i vini biologici concepiti con “vinosophia”
Chiusa Grande e i vini biologici concepiti con “vinosophia”

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

La Grecia vieterà la pesca a strascico, primo paese in Europa – #920

|

L’assalto eolico è ingiustizia climatica: le conseguenze sul patrimonio culturale sardo

|

Franco D’Eusanio e i vini di Chiusa Grande: “È un equilibrio naturale, noi non interveniamo”

|

L’arte collettiva del sognare: il social dreaming arriva in Liguria

|

Quanto inquinano gli aerei? Ecco cosa dicono i dati e le leggi

|

No border books, un kit di benvenuto per i piccoli migranti che approdano a Lampedusa

|

Intelligenza artificiale in azienda: ci sostituirà o ci renderà il lavoro più facile?

|

HandiCREA e il sogno di Graziella Anesi di un turismo accessibile e inclusivo

string(9) "nazionale"